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La sfida di Paola Gianotti pedalare 12 ore sui rulli

di - 15/04/2020

Paola Gianotti

Paola Gianotti è l’ultracycler italiana famosa per i suoi record e per le innumerevoli iniziative di solidarietà. Paola è pronta per una nuova sfida che ha un obiettivo solidale: pedalare per 12 ore consecutive sui rulli e abbattere il muro dei 350 km. L’iniziativa vuole  raccogliere fondi per una terapia intensiva.

Sabato 18 Aprile alle ore 9 in diretta e su Zwift

L’iniziativa di Paola Gianotti è realizzata grazie al supporto di Elastic Interface, brand leader nella produzione di fondelli per pantaloncini da ciclismo, e si terrà il prossimo 18 aprile con lo start fissato alle ore 9. L’intero evento sarà in diretta per le 12 ore sul suo canale ufficiale Facebook – https://www.facebook.com/keepbrave.paola/ . Oltre alla diretta, Paola utilizzerà la piattaforma Zwift per la pedalata dove ognuno potrà unirsi per accompagnarla virtualmente e fare una donazione.

Paola Gianotti

La parola a Paola Gianotti

“Ho pensato a questa iniziativa dalla cantina di casa mentre mi stavo allenando. Purtroppo c’è tantissima necessità di reperire fondi per gli ospedali e per la terapia intensiva e voglio fare questa pedalata per raccoglierne il più possibile. Ho messo all’asta la bicicletta con cui ho attraversato il Giappone per battere il mio terzo Guinness Record e 5 mie maglie. Le persone potranno pedalare virtualmente dalle proprie case con me e donare i fondi per la causa.
Oltre alla pedalata, ci saranno 12 ore di diretta sui miei canali social dove interverranno ex professionisti, giornalisti, amici della bici e personaggi dello spettacolo.
Ho percorso tanti chilometri nella mia vita sulle strade del mondo ma questa volta ogni chilometro sarà pedalato in casa, pensando a chi in questo momento deve lottare per il Covid19 e per riuscire a raccogliere tantissimi fondi da donare agli ospedali.”

Con Davide Cimolai

Insieme a Paola ci sarà anche Davide Cimolai, pro della Israel Start-Up Nation Pro Cycling Team.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.