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La strategia alimentare per chi gareggia sempre

di - 02/03/2020

E’ possibile gareggiare sempre, in più discipline e in diversi periodi dell’anno? La risposta è si ma per farlo in modo corretto, rimanendo in salute e con un fisico che riesca ad essere sempre performante è necessario adottare il giusto approccio alimentare tramite un’adeguata strategia alimentare.

UAE Tour 2020 – 2nd Edition – 5th stage Al Ain – Jebel Hafeet 162 km – 27/02/2020 – Rafal Majka (POL – Bora – Hansgrohe) – photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

Agonismo estremo

Nonostante si stia attraversando un periodo difficile e di confusione, eventi e manifestazioni annullati, calendari e programmazioni stravolti, in particolare nel settore amatoriale, ci occupiamo di chi svolge un’attività agonistica spinta, ai limiti dell’estremo. In un certo senso si va oltre la multidisciplinarietà, sconfinando nella “mania e fobia” di gareggiare in continuazione. MVDP a parte, anche in ambito amatoriale esistono atleti che si cimentano nelle gare su strada, in mtb e anche nel ciclocross. Gareggiano quasi tutti i week end, a prescindere dal meteo e dalla stagione.

La multidisciplinarietà può anche essere estremizzazione

La multidisciplinarietà ha anche portato ad una sorta di interpretazione estremizzata dell’agonismo e dello sport in genere. Chi pratica più discipline e gareggia, in proporzione si allena meno ma affronta un maggior numero di competizioni e lo fa in vari periodi dell’anno. Non solo gli agonisti, perché in molti prendono parte alle gare e lo fanno per il puro piacere di essere “part of the game” ma la competizione, si sa, comporta uno sforzo maggiore rispetto ad uscita in bici “classica”. Per stare bene, essere in salute, fare prestazione e al tempo stesso divertirsi, oltre al giusto riposo è necessario adottare una corretta alimentazione e integrazione. Tutti gli sport hanno delle caratteristiche proprie che si riflettono inevitabilmente sul nostro corpo. Con la collaborazione dello staff di Proaction e della Dottoressa Annalisa Faé, cerchiamo di approfondire l’argomento.

  • Non di rado sentiamo di amatori che gareggiano, ogni fine settimana (o quasi), durante tutte le stagioni dell’anno. Quale può essere una corretta strategia alimentare e di integrazione da suggerire?

Il consiglio è quello di gestire le gare con le strategie standard, regolare l’assunzione di cibo in modo adeguato, facendosi seguire da un nutrizionista per sopperire alle eventuali mancanze e gestire l’aumento del consumo energetico. In questi casi il recupero con proteine o aminoacidi essenziali è molto importante e necessario per mantenere una buona performance, visto il continuo carico di intensità.

  • Come cambia, rispetto ad una attività motoria “normale”, il fabbisogno calorico giornaliero di persone che hanno con un approccio agonistico così spinto?

È un fabbisogno aumentato, per tutti i macronutrienti e anche i micronutrienti. Quindi carboidrati, proteine, ma anche frutta e verdura, che significano vitamine, sali minerali e fibre (freschi). In questi casi è consigliata l’assunzione di un multivitaminico.

 

  • Abitudini alimentari a parte, anche in questi casi è buona norma adottare una dieta varia, oppure è necessario sbilanciarsi e preferire un nutriente, rispetto ad altri?

La dieta deve essere bilanciata, carboidrati (preferibilmente da fonti integrali), proteine da fonte magra (ad esempio pesce e carni bianche) e 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura.

  • Gli zuccheri semplici, quasi banditi e demonizzati. Meglio usarli nel modo corretto, oppure trovare il modo di eliminarli totalmente?

Purtroppo gli zuccheri sono nascosti in tantissimi alimenti. Un esempio sono i piselli in scatola, che contengono zucchero ma come loro, molti altri alimenti. Bandire questi prodotti è la soluzione migliore. Preferire il miele o lo zucchero integrale di cocco o canna. Il problema, più che il saccarosio, sono gli zuccheri raffinati. Rimane chiaro il fatto che nell’alimentazione c’è un abuso di zucchero e una maggiore educazione (oltre che la capacità e abitudine di leggere le etichette delle confezioni) ci sarebbe d’aiuto.

  • Un fisico, un corpo e un motore umano, anche se ben allenato e dotato di una buona cilindrata; è corretto che rimanga sempre alla corda e sotto pressione con sforzi intensi con una forte componente anaerobica? Dal punto di vista alimentare, siamo in grado di sostenere sforzi così intensi e ripetuti nel tempo?

Dal punto di vista alimentare volendo si, è dal punto di vista fisico che non può esistere il perenne picco di forma!

a cura della redazione tecnica, con il fondamentale contributo della Dottoressa Annalisa Faé, Proaction. Foto apertura CorVos, altre foto BettiniPhoto e Michele Mondini.

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.