Oltre alla presentazione, abbiamo avuto l’occasione di provarla, di “assaggiarla” in previsione di un test a lungo termine. Lapierre Aircode DRS, la terza generazione della aerobike del marchio francese, l’ultima evoluzione di questa categoria di bici, tanto performanti, quanto sfruttabili su differenti tipologie di percorso.
Quando il know how è fondamentale
Il know how di un’azienda è fondamentale per lo sviluppo dell’intera gamma, sia essa road, oppure off road e Lapierre Bikes ha un know how davvero importante. Perché scriviamo questo? Perché se le soluzioni di successo possono trovare impiego (e applicazione) in diverse categorie di prodotti, il risultato finale si basa su concetti concreti.
La Aircode DRS prende forma grazie al modello da crono Aerostorm, ufficializzata nel 2016 e che ha dato il via ad un processo evolutivo in termini di ricerca aerodinamica, applicata al ciclismo. Aircode DRS 2021 sfrutta anche il concetto GLP ( Gravity Logic Project), usato in ambito mtb, che vuole lo spostamento delle masse verso il basso e nella sezione centrale. Cosa significa? Maggiore e migliore stabilità, facilità e agilità del mezzo meccanico, integrità del composito e delle tubazioni, possibilità di preservare alcuni componenti.
Tutto carbonio e tecnica di costruzione unica nel suo genere
Prima di tutto è necessario dire che la nuova Aircode DRS è disponibile in due versioni: UD SL Ultimate, quella più pregiata e leggera (975 grammi dichiarati per il frame in tg.M), compresi i piccoli inserti in alluminio), quella standard, ovvero la UD SL (1090 grammi dichiarati, sempre in taglia media e inclusi gli inserti in alluminio). La forcella ha un valore alla bilancia di 424 grammi (stelo integro, non tagliato).
Per la costruzione della versione Ultimate sono necessari 395 pezzi di tessuto di carbonio, mentre per la SL l’utilizzo si ferma a 305. Entrambe adottano un blend di fibre, tra alto modulo e modulo standard. Come potete ben immaginare, la Ultimate adotta un gran numero di HM ( T800, T700 e 40T).
Lapierre Aircode DRS è una full carbon monoscocca, che prende forma grazie ad uno scheletro (chiamato anche mandrino) in lattice. Non viene utilizzata la tecnica classica che prevede l’uso del palloncino interno. L’impiego del lattice con questa metodologia, garantisce uniformità interna dei tubi, a vantaggio di integrità, risparmio di peso e affidabilità.
Rispetto alla Aircode precedente? Tutta diversa
Il design e le immagini che vediamo parlano da sole: il progetto è stato completamente rivisto, nella sostanza che in parte vi abbiamo già documentato e nel design. Ecco altri dettagli:
- Aircode DRS nasce in un’unica configurazione per i freni a disco.
- Le tubazioni hanno un design Naca Kamtail, diverse dal passato, maggiormente armoniche e in grado di minimizzare le turbolenze che si attivano in velocità.
- Dal fronte verso il retro, il progetto adotta una sorta di asimmetria “nascosta”. Gli steli della forcella sono differenziati tra loro, ma buona parte del concetto di asimmetria si sviluppa all’interno dei foderi. Così si sfrutta la prestazione tecnica e non si va ad inficiare l’armonia del frame-kit.
- I foderi bassi del carro sono vistosamente diversi l’uno dall’altro.
- Al di la delle forme i foderi obliqui del retrotreno si uniscono alla tubazione orizzontale e sono staccati dal piantone: Ricorda la Xelius SL2.
- Il seat-post ha un design specifico per questo progetto.
- Aircode DRS sfrutta un’integrazione massimizzata. Serie sterzo specifica, stem specifico (disponibile in alluminio oppure in carbonio). Questi ultimi, collimano con lo stelo della forcella (full carbon), che non tondo ma ha un lato squadrato: il passaggio di cavi e guaine è facilitato.
- Restando in tema cockpit, la piega è compatibile con le prolunghe da crono.
- I forcellini per i perni passanti sono compatibili con la soluzione SpeedRelease.
- Medesimo feeling e performances paragonabili a prescindere dalla taglia.
Numeri, geometrie ed allestimenti
La versione UD SL Ultimate è disponibile come frame-kit, in due colorazioni, di cui una Team Replica FDJ. Sei taglie: xs, s, m, l, xl e xxl, ad un prezzo di 3499 euro. Cinque invece le bici complete in versione UD SL: 5.0, 6.0, 7.0 e 8.0, con prezzi rispettivamente di 2059, 4079, 5099 e 6999 euro. Qui di seguito le immagini delle bici Lapierre Aircode DRS 2021:
Ci sono anche le nuove ruote
Non le trovate in questo articolo, ma le potete vedere negli allestimenti delle bici complete. Il lancio della nuova Aircode DRS è anche l’occasione per presentare le ruote Lapierre road (il marchio ha già in gamma quelle mtb). Due i profili, 50 e 38 mm, entrambi con cerchio full carbon e tubeless ready. I pesi dichiarati, per la coppia, di poso superiore ai 1500 grammi per le 38 mm, al di sotto dei 1600 grammi per le 50.
Le primissime impressioni
Si tratta dei primi feedback, in attesa di un test a lungo termine ed approfondito. Un feeling eccellente fin da subito, fin dai primi colpi di pedale. Una bici molto stabile, per nulla nervosa e facile da guidare: a tratti non sembra neppure di avere una aero tra le gambe.
Ci ha colpito la sua capacità di copiare il terreno, anche nei momenti in cui l’asfalto si è mostrato ammalorato e sconnesso. I vantaggi? La bici non saltella e si rilancia con semplicità. Bisogna avere la gamba, ok, ma se il mezzo aiuta il vantaggio esiste.
In discesa è agile e in salita si fa spingere con profitto, non si siede come spesso capita in ambito aero. In sostanza: definirla “solo” una aero, forse limitante per questo progetto.
a cura della redazione tecnica, foto della redazione tecnica e GM per Lapierre.