Le Fiandre, un territorio, una regione del Belgio che da sempre stimola le emozioni, in particolare quelle che si mescolano al ciclismo. Qui sono state scritte pagine epiche dello sport, a partire da quando quando la bicicletta era uno strumento di conquista e di libertà, fino ad arrivare ai giorni nostri, quando “la disciplina dei pedali” è uno dei simboli della tecnologia e di condivisione. Le Fiandre sono e saranno sempre “l’Università del ciclismo”.
Le Fiandre e le emozioni oltre la storia
Le Fiandre sono uno di quei contesti che non hanno epoca. A prescindere da come ci vengono raccontate, dalle immagini che vediamo e da quello che leggiamo, Le Fiandre creano un sussulto, fanno illuminare gli occhi e sono un argomento di aggregazione. Spesso il ciclismo, inteso come disciplina agonistica è associato alle Fiandre. A noi piace dire: “se sei un ciclista vero, almeno una volta nella tua vita ciclistica, nelle Fiandre ci devi pedalare”.
THE FLANDRIEN CHALLENGE
In cosa consiste questa iniziativa? Sono stati creati dei segmenti, presenti su Strava e contrassegnati anche sulle strade come se fosse una vera e propria segnaletica orizzontale. Ne sono stati creati ad hoc 59 che devono essere affrontati e sbloccati in 72 ore. Si tratta di un progetto permanente, promosso da Cycling in Flanders, brand di VISITFLANDERS (Ente del turismo delle Fiandre).
La collaborazione con Strava
L’evoluzione del ciclismo passa da queste iniziative che, nel caso specifico di The Flandrien Challenge, nasce dalla collaborazione tra Le Fiandre e Strava (il portale social cycling più utilizzato). Nel corso degli anni, le attività e gli eventi amatoriali, legati e in qualche modo paralleli alle competizioni dei professionisti, sono diventati delle realtà consolidate.
A prescindere dal format con cui vengono proposti, da vere e proprie granfondo con tratti competitivi e cronometrati fino ad arrivare a raduni cicloturistici, senza dimenticare naturalmente le prove professionistiche, le Classiche del Nord organizzate dalle Fiandre attirano numerosi appassionati, che partecipano anche comprando pacchetti turistici dei vari operatori.
Il ciclismo, la tecnologia e le opportunità
Tecnologia, ciclismo e Fiandre, dunque: questo fazzoletto di terra è un banco di prova naturale per aziende, mezzi e uomini. Tanti tasselli che, messi insieme, ci permettono di andare in bici 365 giorni l’anno e che hanno contribuito a far diventare il ciclismo uno sport moderno, forse il più tecnologico, di sicuro quello che riesce a sfruttare a pieno la modernità.
Si guardano dati e numeri, ci si confronta con i pro anche in modo virtuale; non di rado ci si allena pure con loro grazie al web. Però la storia e il mito non si dimenticano, e da qualcosa che “è stato” è possibile creare iniziative nuove per il futuro. La storia ci riporta degli insegnamenti. Non passerà mai di moda la considerazione dei corridori belgi che riecheggiava tra gli anni Settanta e Ottanta: “Se aspettassimo di allenarci quando non piove e non c’è vento, non andremmo mai in bicicletta”. Beh, al giorno d’oggi siamo tutti un po’ fiamminghi, perché la bici non ha più età e non conosce clima, come accennato in precedenza, è uno stimolo, ma anche un’opportunità.
Oltre il limite
Ecco che Le Fiandre e De Ronde hanno costruito la propria storia sull’epicità dei momenti, sulle estremizzazioni, sul limite umano che ogni volta sembra essere varcato per trovare un nuovo traguardo. Ora le cose sono molto cambiate, per lo meno dal punto di vista climatico. Abbiamo assistito a diverse edizioni del Giro delle Fiandre con un meteo caldo e soleggiato, con tratti di pavé secchi e polverosi. Ma l’immagine che abbiamo ben impressa nella mente è quella della sfida che ogni volta si propone, al di là del tempo atmosferico e degli interpreti.
Essere Flandrien
Qual è il premio? Chi riuscirà nell’impresa avrà il suo nome inciso su un blocco di pavé esposto al Museo del Giro delle Fiandre, il Centre Ronde Van Vlaanderen a Oudenaarde. Avere il proprio nome in una delle bacheche del museo! Qualcosa di incredibile, difficile da immaginare, così come è difficile pensare a un vero ciclista che non abbia affrontato almeno una volta (nella vita sui pedali) il Kapelmuur, il Paterberg e il Kemmelberg. Essere considerato un Flandrien, in territorio fiammingo, è una sorta di carta d’identità che certifica la forza e la perseveranza nel conquistare un obiettivo, la tenacia che permette di andare oltre le difficoltà.
Il prossimo sogno
Se è vero che stiamo vivendo un periodo storico complicato, per via dell’emergenza globale, è altresì vero che “sognare non ci costa nulla” e proprio quello che muove la passione può essere una chiave positiva di lettura. Andare nelle Fiandre e dare sfogo alla nostra voglia di ciclismo non è solo il palliativo del momento, un deterrente temporale: Le Fiandre saranno sempre pronte ad accogliere i ciclisti!.
E poi……… I Mondiali di Ciclismo 2021
Nel 2021 le Fiandre ospiteranno la rassegna iridata, un evento globale che non farà altro che arricchire ulteriormente il patrimonio culturale di questo comprensorio. Lo sport, e in modo particolare quello delle due ruote, è diventato un modo di presentare il territorio al mondo intero, e il resto dell’universo ciclistico sta imparando dai fiamminghi.
a cura della redazione tecnica, immagini a cura di Cycling in Flanders, The Flandrien Challenge e redazione tecnica.