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Non solo Stelvio: sette sorprese in Valtellina

di - 02/07/2024

foto Enrico Pozzi, Roby Trab

Ci sono luoghi che si sono conquistati un posto nell’immaginario collettivo dei ciclisti. Si tratta quasi sempre di luoghi che sono stati consacrati dalle gesta dei campioni e che sono legati all’immagine più epica ed eroica del Ciclismo. Un elenco è composto soprattutto di salite, che rappresentano l’essenza stessa del Ciclismo, fatta di fatica, di sfide e di traguardi.

Valtellina, terra per scalatori

Uno dei territori in cui si condensano molti di questi luoghi da “una volta nella vita” è l’alta Valtellina: Stelvio, Gavia, Mortirolo… bastano questi tre nomi per far brillare gli occhi ai ciclisti di tutto il mondo.
C’è gente che attraversa l’Oceano per pedalare sui tornanti di queste salite e chi lo mette fra i sogni nel cassetto. Quando ci si focalizza su obiettivi così “ingombranti” si corre però il rischio di non accorgersi che, alla loro ombra ce ne possano essere di altrettanto meritevoli, se non per blasone, quantomeno per numeri e scenari.

Se avete messo nel mirino una delle salite classiche dell’alta Valtellina, vi diamo sette motivi per prendervi almeno un paio di giorni in più e di pedalare anche su altre strade, meno note ma che vi stupiranno e contribuiranno a riempire il vostro album dei ricordi con panorami, silenzi, fatica ed emozioni inaspettati.

Vi proponiamo quindi sette salite che meritano non solo per i numeri della loro scheda tecnica, ma anche per l’ambiente e il significato. Inoltre, non toccando quote elevate quanto Gavia e Stelvio, sono anche meno soggette agli imprevisti del meteo e dunque perfette da affrontare anche in giornate dal cielo incerto.

Sette salite non convenzionali

-Salita a Monte (Valdisotto)
Più che una salita, si tratta di un viaggio fuori dal tempo e immerso nella storia. La salita conduce a un paesino di baite che, per la maggior parte dell’anno, è abitato da una sola persona e dalle sue mucche.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Cepina
  • DIFFICOLTÀ: 4 su 5
  • DISTANZA: 6,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 8,4%
  • PENDENZA MASSIMA: 14%
  • DISLIVELLO: 498 m

-Fumero/Frontale da Sondalo
Anche in questo caso, la meta è un picco paesino di 50 anime, che sorge all’imbocco della valle di Rizzalo, con vista su passo dell’Alpe, a una manciata di chilometri dal Gavia. La paranza della salita è comodamente raggiungibile pedalando sulla ciclabile Sentiero Valtellina.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Le Prese
  • DIFFICOLTÀ: 3 su 5
  • DISTANZA: 5,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 7,8%
  • PENDENZA MASSIMA: 10%
  • DISLIVELLO: 582 m

-Salita Forte di Oga (Valdisotto)
Un tuffo nella storia, ma soprattutto una salita impegnativa e da non sottovalutare. Quella che porta al forte della prima Guerra Mondiale, che domina la vallata, è un’ascesa che ha numeri sfidanti e, non appena la struttura sarà di nuovo aperta al pubblico, ci sarà anche un ingrediente culturale da aggiungere all’ottima ricetta.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: S. Lucia
  • DIFFICOLTÀ: 2 su 5
  • DISTANZA: 6,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 7,5%
  • PENDENZA MASSIMA: 12%
  • DISLIVELLO: 532 m

-Bormio 2000 (Valdisotto)
Non si tratta di un inedito, tutt’alto. A elevarla al rango di salita mitica è stata l’impresa di Damiano Cunego, al Giro d’Italia del 2004. Fra l’altro è una delle salite preferite di professionisti per i loro lavori di allenamento e non è raro imbattersi in qualche volto noto, durante la scalata.

LOCALITÀ DI PARTENZA: Bormio
DIFFICOLTA: 3 su 5
DISTANZA: 9,5 km
PENDENZA MEDIA: 7,5%
PENDENZA MASSIMA: 10%
DISLIVELLO: 735 m

-Strada dei Forni (Valfurva)
Uno dei vantaggi di questa salita è che raggiunge il punto di partenza degli itinerari scialpinistici della valle dei Forni e quindi è già aperta e praticabile da febbraio. La parte finale è molto dura, con tratti al 20%, ma la ricompensa di tanta fatica è una vista incredibile sul ghiacciaio dei Forni e uno strudel buonissimo.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Santa Caterina
  • DIFFICOLTÀ: 5 su 5
  • DISTANZA: 5 km
  • PENDENZA MEDIA: 9,1%
  • PENDENZA MASSIMA: 22%
  • DISLIVELLO: 448 m

-Cancano (Valdidentro)
Ci è arrivato il Giro d’Italia e quindi non è più una perla nascosta. Merita di essere percorsa per tre motivi: è la prima salita che gode del sole della primavera, offre scorci bellissimi sulla valle e sulle montagne, una volta raggiunta la cima, si apre uno scenario sorprendente e unico, sui laghi e sull’altipiano (se si pedala su una gravel o una bici con gomme comode, si deve assolutamente percorrerne il periplo).

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Premadio
  • DIFFICOLTA: 3 su 5
  • DISTANZA: 9 km
  • PENDENZA MEDIA: 6,9%
  • PENDENZA MASSIMA: 8%
  • DISLIVELLO: 566 m

-Eita (Grosio)
Anche in questo caso, l’attacco è comodamente raggiungibile dal Sentiero Valtellina. La salita si dipana attraverso una lunga e caratteristica valle, che da metà in poi è rinfrescata da un bacino artificiale e si trasforma in un itinerario alpino. La meta è un rifugio dal quale, chi ha gambe e il mezzo adatto può imboccare un tracciato gravellabile che porta a metà strada fra Bormio e Livigno.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Grosio
  • DIFFICOLTÀ: 4 su 5
  • DISTANZA: 15 km
  • PENDENZA MEDIA: 6,9%
  • PENDENZA MASSIMA: 14%
  • DISLIVELLO: 1.051 m