#liberitutti: centimetro per centimetro, abbiamo misurato le case in cui viviamo per oltre due mesi.
Guardando ogni giorno con malinconia incondizionata il posto di lavoro, da cui siamo dovuti scappare come ladri, rispettando la modalità imposta #iorestoacasa .
Vivendo come “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald, anelando la luce verde oltre il molo, unica vera guida di speranza e fiducia.
Mettendo da parte le lotte politiche e gli slogan di partito, che comunque non sono mancati, abbiamo guardato a un futuro tanto incerto quanto desiderato, volevamo tornare fuori.
#liberitutti, siamo tornati fuori!
E da questa mattina siamo tornati fuori, con tante nuove distanze e metri rubati al commercio, ai servizi, ai trasporti.
Oggi è necessario fare così, stare più distanti, per correre meglio e riabbracciarci tra un po’.
Guardando la ripresa della Bundesliga tedesca mi ha fatto strano, ma tanto strano, vedere i gol festeggiati con dei timidi colpi di gomito.
In Italia è solo una questione di tempo e da noi, dalla notte dei tempi, la ripartenza del calcio è un po’ come dire: “perfetto, qui da noi funziona tutto di nuovo”.
Siamo tornati fuori!
Non me ne voglia chi mi legge, non voglio parlare di calcio e di nulla più.
Perché continuo a pensare alla piccola ferramenta sotto casa, o al ragazzo egiziano da cui mi taglio i capelli, pronti per ripartire!
#liberitutti! E questa mattina ho corso, poco più di mezz’ora a ritmo blando, con un sottofondo di rumori a cui non ero più abituato.
Un running quasi inedito, fatto di sequenze di marce dei motori delle macchine, capannelli di persone ordinate alle fermate del tram, rumori di serrande arrugginite che riaprono.
Fantastico e ho gridato come un pazzo: “SIAMO RIPARTITI“. Perché sudare, fare fatica e tornare a casa sfatti e soddisfatti è proprio dentro il DNA di ognuno di noi.
Ciao runner, buona settimana a tutti voi!