Stagione dopo stagione il modello Ultralight Evo di Limar si conferma uno dei caschi più leggeri mai costruiti (evoluzione dell’Ultralight+). Ora adotta anche il rotore posteriore con il led integrato che permette di essere visti anche in caso di scarsa visibilità. Ma la novità sono gli occhiali e noi abbiamo provato il modello Caos.

Limar, non solo caschi
Limar Ultralight Evo è uno dei modelli storici dell’azienda italiana, uno dei primissimi caschi a far collimare sicurezza e peso ridotto, senza sacrificare il comfort e una buona aerodinamica. Ad oggi, proprio l’Ultralight Evo e Air Pro sono un riferimento per chi vuole abbassare i valori della bilancia anche per quanto concerne l’equipaggiamento, due modelli di riferimento per il settore road-racing. Ma arrivano anche gli occhiali, anzi, Limar allarga il catalogo grazie all’inserimento di nuovi modelli.

Una doppia calotta e una leggerezza da primato
Ultralight Evo è costruito con una doppia calotta In-Mould, con 22 feritoie in totale. Inoltre la sezione posteriore presenta il caratteristico spoiler, da sempre un segno distintivo del prodotto. Il sistema di chiusura è composto dalle fibbie alleggerite, con una trama centrale quasi trasparente, che azzera gli accumuli di sudori. Il terminale è con il classico buckle. Il supporto posteriore, che funge anche da snodo è regolabile in altezza e presenta la rotella di regolazione perimetrale che integra a sua volta la luce a led (3 posizioni differenti).

Inoltre le piccole e morbide asticelle perimetrali, sono a loro volta regolabili in altezza, nella zona sopra le orecchie, dettaglio per nulla secondario e che offre una notevole qualità in termini di customizzazione del fitting. Il suo prezzo di listino è di 139,95 euro.

Limar Caos
Gli occhiali Caos sono la novità inserita nel catalogo Limar, un prodotto che ha come obiettivo di far collimare la qualità e il prezzo. Si tratta di un equipaggiamento composto da un frame integrale in Grilamid TR90, rigido ma anche capace di adeguarsi al forme del viso senza costrizioni, particolarmente resistente, moderno e anche sostanzioso. I due terminali sono in gomma soft touch e il nasello (fisso) è in gomma e senza parti metalliche. La lente è in policarbonato UV400, è di categoria 3 e ha una finitura specchiata. La parte inferiore ha due punti di ingresso dell’aria. Sempre in merito alle lenti, queste sono sostituibili e la confezione dei Limar Caos pevede una seconda lente neutra. Il prezzo di listino è di 99,95 euro.
Le nostre impressioni
Il casco mantiene il suo DNA sviluppato per le corse e per l’agonismo, con quel design gratificante e minimale al tempo stesso, che trasmette leggerezza e ventilazione. Questi due aspetti non sono solo una frase scritta, ma sono fattori tangibili ogni volta che si indossa l’Ultralight Evo. Il casco sembra appoggiare e sfiorare la nuca, con la sua calzata poco profonda e per nulla ingombrante, che lascia la fronte libera da qualsiasi interferenza. Uno dei vantaggi di questo modello Limar, è che tiene libero l’orizzonte e si possono usare anche degli “occhialoni” senza che questi vadano a sbattere sulla parte frontale del casco. Facile da regolare e al tempo stesso efficiente, in linea con la leggerezza del casco, è il sistema di chiusura. L’aggiunta dei led ha fatto aumentare l’ingombro della rotella, con il vantaggio di averla resa più facile da raggiungere anche quando si sta pedalando. Una minima azione, corrisponde ad un aggiustamento del perimetro. Il fibbie sono un poco ruvide, ma sono leggerissime e non bloccano l’umidità.

Passando invece agli occhiali Caos, è una sorta di prodotto che non ti aspetti. La lente ha una definizione ottimale, per nulla fastidiosa e stancante, anche dopo parecchie ore di attività outdoor. Ma è la curvatura ad essere quasi perfetta, a vantaggio di una panoramica ampia e sempre equilibrata: non viene mai trasmesso l’effetto “fish-eye”. Il telaio e gli inserti grippanti sono sufficientemente elastici per garantire una buona stabilità e minimizzare lo scivolamento sul naso. la lente è abbastanza semplice da sostituire, ma sono necessari dei movimenti decisi a partire dall’alto, dove è obbligatorio separare il frame dalla lente.
A cura della redazione tecnica, immagini redazione tecnica e Matteo Malaspina.