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Lo Stelvio Day in una giornata da sogno!

di - 02/09/2016

Lo Stelvio non l’avevo ancora capito. Non poteva essere così duro come lo avevo vissuto durante la Stelvio Santini, o forse sì?

I tornanti da sotto I tornanti da sotto

Mi era rimasto il tarlo di una salita scolpita in paesaggi che avevo superato in moto e in auto diverse volte, e che non poteva essere solo difficile, doveva in qualche modo essere anche bella e unica in un paesaggio così duro ed estremo. Un tarlo che è diventato una voragine quando ho saputo che il 27 agosto la salita sarebbe stata aperta ai soli ciclisti. Un sogno. Non avevo programmato nulla per quel week-end, o meglio c’erano mille programmi possibili, ma la sfida per me era lanciata. Con tutti gli amici di pedalata al mare c’era solo il problema della compagnia.

IMG_20160827_103857 Godiamoci la salita – (c) Filippo

Problema risolto con un colpo di genio (modestamente…). Mio figlio di 9 anni aveva da poco provato la bici elettrica, dimostrando di riuscire a venire con noi lungo un percorso impegnativo in mountain bike, e quindi poteva ritenersi pronto per affrontare lo Stelvio e i suoi tornanti con lo stesso mezzo. Un’altra sfida lanciata.

Ciliegina sulla torta, un compagno di scuola con cui sono rientrato in contatto da poco, grazie alla bicicletta, mi chiede se salirò a Bormio per l’evento. Rispondo con un prudente “non so”. Anche se sotto sotto già sapevo che la mattina del 27 sarei arrivato puntuale con la mia personalissima sfida.

E infatti ci presentiamo con Filippo che controlla le tacche della batteria per non rimanere senza l’aiuto del motore elettrico lungo i tornanti del nostro spauracchio. Sì perché durante le nostre confidenze non siamo riusciti a non parlare di quanto temessimo quella salita: ma lui non doveva essere preoccupato di non farcela, solo io potevo dubitare delle mie capacità di fronte alla lunghezza di quella salita di 22 Km, con una pendenza media del 7%.

 

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