È l’uomo e lo sportivo del momento, è il ciclista delle grandi salite e lo scalatore che molte squadre ambiscono ad avere nel proprio roster. Lorenzo Fortunato è l’atleta della tappe dure e spettacolari, quelle che fanno emozionare e sognare i tifosi. Lo abbiamo intervistato e durante la chiacchierata abbiamo toccato vari temi legati al suo modo di vivere la bicicletta.
Lorenzo Fortunato e il giusto iter della sua carriera
Lorenzo Fortunato (Fortu) è nato a Bologna nel 1996 e dopo l’iter nelle categorie giovanili diventa professionista, in modo definitivo, a 23 anni, relativamente tardi considerando i canoni attuali dello sport professionistico. È il 2019 e la squadra è la Neri-Sottoli, nello stesso anno Lorenzo si laurea nella facoltà di scienze motorie, ma già dal 2016 ha affrontato dei periodi da stagista con la Tinkoff e con la Bardiani. Da inizio 2021 vive sul Lago di Como con la fidanzata.
Prima di tutto un uomo
La serietà di un corridore e dell’uomo si vede anche nei piccoli dettagli. Lorenzo ci ha risposto durante i giorni di vacanza in Grecia, negli ultimi giorni di Giugno. Anzi, è stato lui a richiamarci al telefono, dopo che ci siamo rincorsi tra chiamate mancate e prove di video-chiamata. La serietà e l’educazione di una persona non hanno prezzo. Il Fortu è un ragazzo piacevole e che trasmette felicità e semplicità al tempo stesso, anche durante una telefonata, dove il sorriso filtra dall’apparecchio elettronico!
Abbiamo fatto con lui una breve chiacchierata (avremmo voluto parlare con lui per un pomeriggio intero, ma la vacanza è vacanza), dopo il Giro d’Italia che lo ha visto protagonista, sua la vittoria al Monte Zoncolan e dopo la vittoria assoluta alla Adriatica-Ionica-Race, dove ha vinto la tappa con arrivo sul Monte Grappa. La breve corsa a tappe è stata anche la prima vittoria del Team Eolo-Kometa in una corsa che si sviluppa in più giornate. Durante l’intervista sono stati toccati diversi argomenti e, come nostra abitudine, abbiamo chiesto a Lorenzo alcuni aspetti tecnici del suo modo di vivere la bicicletta.
Per gli amanti dei numeri: Lorenzo ha un peso di 55 kg ed ha una potenza (watt) alla soglia di 380 watt (6,9 watt/kg…………). La sua dote principale si riferisce alla possibilità di sfruttare un wattaggio elevato (con un rapporto peso/potenza altrettanto elevato) per lunghi periodi, durante le salite. Non ama i fuorisoglia.
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Ciao Lorenzo e grazie per la tua disponibilità. Dopo la scorpacciata di chilometri di gare tra i mesi di Maggio e Giugno, stai affrontando un periodo di riposo? Cosa farai da qui a fine stagione?
Sono in vacanza in Grecia, siamo al telefono e io sono in acqua. Si, dopo il Campionato Italiano ho affrontato un periodo di riposo che ha previsto 7 giorni senza bicicletta. Al mio ritorno dalla Grecia riprenderò la bici e dal 19 luglio farò 3 settimane in altura a Livigno per preparare al meglio il finale di stagione. La ripresa delle gare è fissata per il Tour de Limousin, il 17 agosto. Tra l’altro questa è la prima corsa che ho fatto da pro, non adatta alle mie caratteristiche, ma buona per riprendere il ritmo delle competizioni. Dopo la corsa francese tornerò in altura per una rifinitura. L’obiettivo è quello di ben figurare alle corse in Italia e al Giro di Lombardia ci penso seriamente.
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Quanti km fai in un anno e indicativamente quale è il dislivello positivo tra competizioni e allenamenti?
30/35000 km in totale, con tanto, tanto dislivello. Non so con precisione, ma con meno di 2000 metri di dislivello ad ogni uscita, difficilmente mi concedo il ritorno a casa. A me piace parecchio pedalare in salita e amo le salite lunghe e dure. Non sono un corridore esplosivo.
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Come si sviluppa il tuo programma di allenamenti?
Faccio tante ore in sella e tante salite. Non eseguo tanti lavori specifici e di rado faccio le salite a tutta, infatti, quando siamo a ridosso delle gare e devo riprendere con un ritmo più veloce, ho l’aiuto di mio padre che mi fa fare dietro motore. Di solito eseguo dei blocchi di 2/3 giorni di carico con uno di scarico, dove mi piace uscire in compagnia. Ovviamente mi adeguo e mi attengo anche alla programmazione ci viene data dai preparatori del team.
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Lorenzo Fortunato è un maniaco dell’alimentazione?
No, ma per andare forte in salita è necessario essere magri. Ci stò attento. Quando sono a casa sono specializzato nelle insalatone. Per me non è un sacrifico, mi piace e credo che sia parte integrante del mio mestiere.
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C’è una cosa che realmente odi fare quando ti alleni e/o sei in gara? Una cosa che non sopporti.
Non sopporto il vento laterale e anche quello da dietro. Odio i rilanci fuori dalle curve è una cosa che proprio non sopporto.
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Al di là del tuo lavoro, ti piace andare in bicicletta e sei appassionato del mezzo meccanico?
Si mi piace andare in bicicletta, quando riesco mi godo anche l’ambiente che mi circonda durante le uscite. Non sono particolarmente appassionato al mezzo meccanico e alla tecnica della bicicletta. Preferisco fidarmi dei meccanici quando è necessario preparare la bici. Sò benissimo che quando loro ci mettono le mani, tutto è perfetto e preparato al meglio.
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Quante biciclette vi ha fornito il team?
Quattro bici standard e due da crono. Sono anche molto fortunato perché abbiamo una dotazione di altissimo livello. Figurati che tutte le bici che normalmente utilizzo hanno CeramicSpeed (non quelle da cronometro). Poi, dopo la vittoria allo Zoncolan mi è stata data anche una bici speciale e celebrativa.
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Con o senza power meter?
Sono a favore in allenamento, ma è anche vero che è necessario misurarsi con se stessi al di là dei numeri. Io lo uso e lo guardo, abbiamo i dati condivisi su TP, ma quando devo testarmi lo faccio anche con il cronometro.
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Facendo un passo indietro, quando hai affrontato la salita dello Zoncolan al Giro e hai iniziato ad assaporare il gusto della vittoria, cosa hai pensato?
Ho cercato di non pensare, era necessario rimanere freddo e concentrato. Pedalare a testa bassa e via.
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Cosa ti hanno detto Basso e Contador dopo la tappa?
Puoi immaginare la felicità. Alberto lo hanno visto tutti in rete, Ivan l’ho avuto tutto il Giro in ammiraglia ed è stato un supporto notevole sotto tutti i punti di vista.
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Che rapporti hai utilizzato in quella tappa? Ed invece per fare il Grappa?
Per lo Zoncolan avevo la corona piccola da 36 denti e il pignone da 30 dietro come rapporto più agile. Mentre al Grappa avevo il 39 davanti ed il 28 dietro.
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Un desiderio ed una speranza per il futuro di Lorenzo Fortunato atleta!
Vorrei fare classifica ai grandi giri e proprio alla ripresa degli allenamenti, al rientro da queste vacanze inizierò a lavorare con quest’ottica e obiettivo. Devo migliorare soprattutto nelle prove contro il tempo.
a cura della redazione tecnica, grazie a Lorenzo Fortunato per la gentilezza e disponibilità, immagini courtesy ufficio stampa (GomezSport).