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MARCIALONGA CYCLING CRAFT 2019 baciata dal sole

di - 04/06/2019

La tradizione, il calore della gente che accoglie con entusiasmo il passaggio dei concorrenti, il panorama unico al mondo che solo le dolomiti sanno regalare: questi sono gli elementi chiave della Marcialonga Cycling; se poi ci aggiungi anche un percorso lungo da 135 chilometri e circa 3900 metri di dislivello, una giornata di sole pieno e clima estivo, il gioco riesce alla perfezione.

Questo è ciò che ho piacevolmente incontrato a Predazzo domenica scorsa, in una giornata davvero unica e spettacolare sotto ogni punto di vista: percorso, paesaggio, atmosfera e soddisfazione. Il nuovo tracciato con Passo Costalunga, Pampeago, San Pellegrino e Valles ha reso la giornata ancor più “dolomitica”, facendoci letteralmente godere durante il passaggio lungo le splendide rive del lago di Carezza oppure sotto l’imponente catena del Latemar. L’ultima asperità di giornata, il passo Valles, penso sia stata una bella faticata per tutti: le sue ripide pendenze unite ad un’alta temperatura e alle scarse energie rimaste nelle gambe hanno messo a dura prova la tempra dei concorrenti che hanno scelto il percorso lungo… Ma che soddisfazione allo scollinamento!

Direi che ciò ripaghi ampiamente il patimento precedente, anche se non nascondo che la quantità di fatica per “portare a casa” anche questa gf sia stata davvero elevata, soprattutto a causa del vero primo caldo. Ma la perfetta macchina organizzativa incontrata in val di Fiemme ha abbondantemente mitigato ogni sofferenza, sapendo coccolare ogni partecipante dalla A alla Z con ogni genere di comfort e supporto.

A cura di Riccardo Zacchi, foto di Newspower

marcialonga.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.