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Mavic Allroad, il mondo gravel secondo Mavic

di - 16/04/2018

Il gravel non è una moda passeggera ma è una categoria vera, un segmento che ha una propria identità, un suo dna e che fa collimare i vari aspetti dello sport avventuroso con il territorio, la tecnica della bici e degli equipaggiamenti, senza dimenticare il lifestyle (come si dice oggi): il gravel è anche poter godere della libertà che offre la natura e la città, attraverso la bici ma senza stress. Il gravel è il punto di giunzione ottimale tra il mondo road e la mtb, capace di mettere tutti d’accordo.

Nonostante si dica che il gravel arrivi dagli States (sarà pur vero), l’utilizzo della bici da strada su sentieri, strade bianche, costoni montani difficilmente raggiungibili con i mezzi a motore, esiste da sempre, in particolare nei paesi latini (Francia, Italia, Spagna) ma solo negli ultimi cinque anni ha preso piede in modo esponenziale. Il marketing americano, si sa, non è secondo a nessuno, non deve imparare nulla da noi europei ed è in grado di canalizzare delle informazioni facendole diventare uno strumento di business, che talvolta si sciolgono come neve al sole ma che in molti casi si radicano con successo in giro per il mondo.

Il gravel è così, una fascia di mercato che ha la bici come soggetto e colonna portante, che in tempi piuttosto brevi sta avendo un grande successo in tutte le regioni europee e che in Italia viene abbinato alla cultura, al turismo, al promozione del territorio nei suoi vari aspetti (all’enogastronomia e alla storia dei luoghi, solo per fare due esempi) e naturalmente allo sport.

Il gravel ha anche un sapore differente se paragonato alla bici da strada e alla mtb: ti fa dimenticare lo stress delle lancette e della performances a tutti i costi, in un certo senso ti fa sentire comunque protagonista e conquistatore, con un mezzo meccanico che è sempre all’altezza. Il gravel è anche tanto, molto, mondo femminile e mette al pari uomini e donne, in una condivisione poso possibile in altri settori della bicicletta.

La bici per fare gravel e i suoi componenti, nelle versioni più moderne, ti permettono di andare praticamente ovunque, in totale sicurezza, con una maggiore velocità rispetto alla mtb ed essendo più trasversale rispetto ad una bicicletta road, grazie alla sua versatilità di utilizzo. Una categoria commerciale che ha successo è anche sinonimo di investimenti e sviluppo da parte delle aziende coinvolte, una sorta di sviluppo in cui Mavic non è seconda a nessuno.

Nasce da tutti questi presupposti la gamma Allroad (tuttoterreno), specifica per chi pratica il gravel e per i mezzi meccanici sviluppati per questo utilizzo. Ruote, pneumatici e abbigliamento, pensati per soddisfare le esigenze dei viaggiatori che non conoscono barriere e confini.

Le ruote

Tutte le ruote della gamma Mavic Allroad nascono con tecnologia WTS, che abbina la ruota vera e propria allo pneumatico (non è un segreto la collaborazione con Hutchinson per la ricerca e sviluppo), che per quanto concerne il gravel prevede la soluzione tubeless UST su quattro modelli: Allroad Pro, Allroad Elite, Elite Road+ e Allroad. Pro è da considerarsi come un top di gamma, con un cerchio in alluminio dal canale largo 22 mm (alto 21 mm), soluzione che permette di sfruttare al meglio le prestazioni di gomme che vanno da 28 a 45 mm sezione, lasciando così ampio spazio alla personalizzazione.

Sempre in merito al cerchio, questo adotta la soluzione ISM4D, che prevede la lavorazione diretta, senza l’inserimento di bussole e rinforzi esterni nel punto di innesto del nipples. Il risultato è un prodotto efficiente, leggero e longevo, oltre che gradevole in fatto di design. I raggi sono piatti in Zicral (lega di alluminio by Mavic). I mozzi sono: con corpo in carbonio (anteriore) completamente in alluminio (posteriore), quest’ultimo adotta la ruota libera ID360, scorrevole e con ingaggio diretto.

Il peso delle due ruote è di 1610 grammi (pneumatici esclusi) e non prevede l’utilizzo del flap per il tubeless. Il prezzo di listino del pacchetto completo è di 1000 euro. Un gradino sotto troviamo la versione Elite, non molto differente in fatto di tecnica e prestazioni di cerchio e pneumatici. La differenza più grande risiede nella raggiatura, in acciaio anziché in Zicral, particolare che fa crescere il peso di 110 grammi rispetto alle Pro ma fa scendere il prezzo a 749 euro. Facendo un balzo in avanti troviamo le Allroad, una sorta di entry level con cerchio diverso da precedenti, che prevede l’adozione del flap per il tubeless. Qui il prezzo scende ulteriormente, passando a 250 euro per la coppia di ruote, con un valore alla bilancia di 1890 grammi. Questo set di ruote è stato pensato per un utilizzo estremamente intenso, oltre che per una manutenzione ridotta al minimo. Tutte le ruote descritte in precedenza hanno il cerchio con diametro da 700 (il medesimo delle ruote da strada), con mozzi concertibili da quick relaise ad asse passante. Per finire passiamo alle Allroad Elite+, un sistema che accontenta chi ama le ruote da 650b ( da 27,5 pollici), utilizzabili anche su progetti specifici per le donne. La tecnica di costruzione del cerchio è la stessa utilizzata per la versione Allroad Elite UST, con la raggiatura in acciaio. Il peso della coppia è di 1740 grammi (senza coperture), per un prezzo di 700 euro.

Gli pneumatici Allroad sono un’evoluzione della famiglia Yksion, con costruzione e design specifici, sviluppati per essere particolarmente resistenti a pizzicature e forature, anche con soli 40 grammi di liquido sigillante inseriti. Le gomme Yksion Allroad sono di due tipi, Allroad XL e Allroad. La sezione è di 40 mm con design dei tasselli controdirezionale tra anteriore e posteriore ( un po’ come succede per la gamma road). Questa soluzione permette di avere una gomma che evacua l’acqua verso i lati in modo rapido ed efficiente. Il peso di ogni singola gomma è di 450 grammi. Allroad invece ha un look più radiale, più slick rispetto al precedente ( al centro in particolare), disponibile con sezioni da 30 e 35 mm. il suo peso varia da 330 a 385 grammi in base alla sezione. Ovviamente, tutti i prodotti descritti, le loro caratteristiche tecniche e i prezzi, sono consultabili attraverso il sito ufficiale della casa francese mavic.com

Abbigliamento Allroad

Un mix tra versatilità d’impiego, stile, eleganza e comodità, un kit che per la cura di alcuni dettagli sembra essere un pool di capi adatti a passeggiare in via del corso al sabato pomeriggio. Gli short hanno vestibilità, un fitting maggiormente aderente al corpo, una sorta di comodo strech, che risulta meno goffo se messo a confronto con i baggy che normalmente si usano per l’enduro e la dh.

Il taglio appena sopra al ginocchio è conformato in modo tale da non creare fastidi quando si pedala e nella porzione posteriore presenta due inserti riflettenti. Le tasche sono quattro in totale, 2 classiche, una laterale con zip sulla coscia, una posteriore. Il pantalone non è dotato di pad interno. La jersey è come una polo, costruita grazie ad un blend di fibre in Merino per una termoregolazione ottimale in differenti condizioni meteo. Particolare e utile la zona posteriore allungata oltre la parte lomabare, che ha l’obiettivo la parte superiore dei glutei.

Allroad Thermo LS (long sleeves) è una magia termica a manica lunga, dal peso medio, che può essere idossata nelle giornate fresche o in caso di repentini cambi delle condizioni meteorologiche, oppure ancora a completare l’azione della shirt a manica corta. Non è maglia che ha grosse proprietà waterproof anche se è efficace e protettiva contro gocce di acqua e fango. Lo smanicato Allroad Insulated Vest in Primaloft, una barriera contro il vento e l’abbassamento della temperatura. Questo capo tecnico è reversibile, con una parte arancione ad elevata visibilità in condizioni di scarsa luce, oltre ad essere completamente comprimibile all’interno della sua stessa tasca.

Per finire le calzature, un modello di scarpa studiato per questa disciplina che prevede anche un’interpretazione lifestyle. Le calzature Allroad Pro sono stringate e costruite con il tessuto Matryx, il risultato della combinazione tra Kevlar e polyammide, dieci volte più resistente dello Knit, cinque volte più efficace contro le abrasioni se paragonato con le fibre sintetiche standard.

La scarpa è traspirante e confortevole, anche dopo tante ore di attività che possono prevedere lunghi tratti a piedi e del portage della bici.

La suola non è estrema in fatto di rigidità, con tasselli che permettono un grip ottimale e una pulizia di buon livello, oltre ad avere la predisposizione spd.

E in chiusura: Prosit!

Tutte le foto sono di Jeremie Reuiller (Mavic) e redazione tecnica

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.