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Milano Torino 2020 il nostro behind the scenes

di - 07/08/2020

Mercoledì 5 Agosto è andata in scena la Milano Torino, soprannominata anche la corsa del MiTo. Vince Demare con una volata imperiale, su bici Lapierre e proprio il marchio francese è ad una premiere come sponsor dell’evento! Ma noi vi raccontiamo anche la nostra esperienza dietro le quinte.

Milano Torino 2020 behind the scenes
Il podio, con demare al centro, Ewan alla sinistra dello schermo e Van Aert alla destra.

Fortuna e bravura

Quando sei sponsor di un evento con visibilità mondiale, come lo è la Milano Torino e la tua bici vince la gara, allora hai fatto bingo! Ci speri, la vivi e ti emozioni, ma la corsa la fanno i corridori e vincere tra i pro non è mai facile.

Questo accade da sempre, ma in una stagione, stravolta e strana come questa, un’immagine di una vittoria di un tuo corridore ha un sapore diverso. Le braccia alzate nell’era del Covid-19, dove tutti sembrano (lo sono) più agguerriti e le squadre hanno necessità di vincere, hanno un peso notevole e creano un’immagine spendibile ovunque. Alla Milano Torino 2020 è successo anche questo.

Milano Torino 2020 behind the scenes
Di sicuro Demare non è l’ultimo arrivato quando si tratta di un traguardo del genere. Il suo treno e il sodalizio che ha a disposizione è davvero tosto e con corridori di primo piano, lui è un eccellente finalizzatore. Per uno sponsor come Lapierre, essere presente in qualità di sponsor della manifestazione e vedere una propria bici vincere è “tanta roba”.

La prima di Lapierre

L’azienda francese è ad una prima sponsorizzazione di alcune gare italiane del panorama pro di RCS Sport. Di seguito riprendiamo anche una pubblicazione precedente in merito:

Lapierre e RCS Sport una nuova partnership

Vince il francese Demare, con una bici Lapierre e l’investimento fatto per essere presenti all’evento in qualità di sponsor ha già il suo ritorno positivo! Trovare un marchio francese di bici, sponsor di una gara di pro in Italia, non è una cosa usuale; nonostante la filiale italiana e il suo distributore, sono italianissimi. Italiani, appassionati di bici e capaci di vivere le due ruote con modernità, ma anche in modo intestino. Se vai in R11, (distributore di Lapierre in Italia), sei un ciclista per forza. Avete idea delle urla quando ha vinto l’atleta dell’FDJ-Groupama?

Cosa abbiamo visto alla Milano Torino 2020

La nostra giornata tra i “paddock” inizia alle 12,30, quella degli operatori, presenti sulla linea di arrivo a Stupinigi è iniziata ben prima. Un esempio: chi espone, deve essere sul luogo di arrivo prima delle 10 (la corsa è arrivata alle 18).

Gli spazi occupati dai mezzi della televisione, dalla Polizia, dalla carovana di supporto e da tutto il circus sono impressionanti. A Stupinigi, ci dicono, è tutto più facile, perché la possibilità di parcheggiare è quasi illimitata. Fare manovra con i Tir, rimorchi e il piazzamento delle antenne è semplice: spazi aperti senza grosse difficoltà. E con un velo di malinconia, ci dicono: “pensa quando dobbiamo spostare questi bestioni e piazzarli negli arrivi in quota, oppure dove il parcheggio non esiste. Eh, a volte è una bella sfida”.

Noi spettatori, anche noi lo siamo, non calcoliamo le difficoltà che si celano dietro ad una manifestazione di questo calibro, quanta gente lavora e quanti sono coinvolti per la buona riuscita dell’evento stesso. Solo in zona traguardo ci sono ben oltre le 100 persone.

Milano Torino 2020 behind the scenes
Un passaggio tra i mezzi RAI.

Un rapido conteggio

Abbiamo contato:

  • circa 120 persone per il personale, inclusa la security.
  • 3200 metri lineari di transenne e 1750 metri lineari di TNT (tra partenza, arrivo e post traguardo).
  • 14 tende, necessarie per ospitare i punti di controllo e posizionamento strumentazioni.
  • 55 mezzi con ampio ingombro, tra autovetture, furgoni e motrici con rimorchio, bilici e mezzi con espansione (struttura press e arco).
  • Abbiamo visto diversi mezzi della Polizia, tra furgoni per il trasporto dei Poliziotti e le volanti. Un furgone Shimano a supporto dell’assistenza tecnica neutrale, che ha anticipato la carovana. Diverse macchine Toyota Rav Hybrid, sponsor tecnico di RCS.
  • Presenti due ambulanze fisse, strumenti per il ponte radio a coadiuvare l’azione delle forze dell’ordine. All’interno del parco chiuso gli accessi sono contingentati; ti muovi con la mascherina e ti rilevano la temperatura corporea. E’ presente del personale che effettua qualche passaggio con il disinfettante aereo.
Milano Torino 2020 behind the scenes
C’é anche chi è dello staff e da una sbirciatina alle bici.

Pubblico presente nonostante tutto

La gente a vedere era tanta e nonostante tutto. Nonostante le restrizioni imposte per via dell’emergenza sanitaria in corso. Nonostante fosse una giornata lavorativa dei primi di Agosto. Nonostante l’obbligo di stare lontano dai corridori, dalla zona di arrivo e zona palco. E vi diciamo che una delle immagini simbolo, non solo dell’edizione 2020 della Milano Torino, ma del ciclismo nell’epoca del Covid-19, è l’intervista a Demare che indossa una mascherina!!!

arnaud demare
Nella zona delle interviste i corridori con le mascherine

Ma il ciclismo vince anche questa volta

Restrizioni vere, visibili e tangibili. Contingentare per prevenire e contenere. Il ciclismo che è lo sport outdoor per eccellenza, non avrebbe mai immaginato questo. Le gare in bici dei pro sono belle per gli appassionati, perché da sempre tu, il tuo beniamino lo puoi avere vicino, gli puoi parlare, qualche volta lo puoi toccare. Il ciclismo e i suoi appassionati hanno vinto anche in questo momento di difficoltà, nonostante la distanza fisica.

lapierre
Milano Torino 2020

a cura della redazione tecnica, foto e video della redazione tecnica e courtesy Milano Torino.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.