Il processo di rinnovamento Mondraker prosegue e, dopo Neat, la capace eMTB Light per il Trail Riding, arriva una più aggressiva Dune. Equipaggiata con il pacchetto Bosch Performance Line SX e con 165 mm di escursione al posteriore, il marchio spagnolo crede che rappresenti il futuro prossimo delle bici da Enduro.
– Leggi anche: Mondraker Dune MY24 rinasce come eMTB Light con motore Bosch SX
Mondraker Dune negli anni
Facciamo un piccolo ripasso sulla gloriosa storia del modello Dune di casa Mondraker. Nata nel 2009, l’hanno vista trasformarsi da una più versatile All-Mountain a una più esclusiva Enduro. Questo processo è avvenuto grazie al pioneristico approccio alla geometria e al dimensionamento delle taglie del marchio spagnolo: chiamato Forward Geometry, ha contribuito in modo determinante a rivoluzionare la guidabilità ma anche il posizionamento sulla bici, dal Cross Country al Donwhill, passando per tutto quello che sta in mezzo.
Dopo qualche anno di stasi, Dune è – finalmente! – tornata come eMTB, sempre con spiccata anima enduristica, ma con un approccio che vuole conciliare il modo “acustico” con quello elettrificato. Così il marchio spagnolo ha sfruttato il completo e versatile pacchetto Bosch SX per creare una e-Enduro Light in carbonio dal peso inferiore ai 20 chilogrammi.
L’obiettivo dichiarato è di privilegiare l’agilità e un’esperienza di guida naturale rispetto al supporto più deciso in pedalata e alla massima stabilità assicurati, ad esempio, da una eMTB Full Power come la Level di casa Mondraker.
Dune ha più tratti in comune con il modello Neat, che sfrutta però un pacchetto TQ HPR-50 ancora meno “invadente” per quanto riguarda l’assistenza alla pedalata, mantenendo (quasi) tutta quella purezza nel riding che abbiamo imparato a conoscere e ad amare guidando le mountain bike “analogiche”.
– Leggi anche: Mondraker Neat RR SL eMTB Light in test
Telaio e geometria
La base di Mondraker Dune XR è un telaio in carbonio con sospensione posteriore Zero aggiornata nel travel e nella cinematica. L’approccio è simile a quello della Neat, con l’ammo molto inclinato e che passa in una cruna ricavata tra la parte superiore del piantone sella e l’ampio box che ospita la power unit Bosch Performance Line SX. In questo modo Mondraker ha liberato più spazio all’interno del triangolo anteriore, oltre a riuscire ad abbassare la quota di standover.
Questo design cerca di rendere la bici super maneggevole, in particolare sui sentieri più sfidanti. Ciliegina sulla torta, c’è spazio per un porta borraccia o per un range extender opzionale, oltre al supporto a due viti ricavato al di sotto del tubo orizzontale, per fissare porta attrezzi e ricambi.
Tornando al frameset, il marchio spagnolo ha sfruttato la più recente tecnologia proprietaria Stealth Air Carbon, coadiuvata da un link superiore in carbonio – quello inferiore è in alluminio – per contenere il peso del telaio in 2.650 g, motore e ammortizzatore esclusi. Il telaio è ben protetto, con para fodero inferiore destro – lato trasmissione – in gomma stampata, una cover per il motore che si estende parzialmente al di sotto del tubo obliquo ma anche un parafango dietro l’ammo, entrambi in materiale plastico. Inoltre il telaio è quasi tutto pellicolato con cura, segno che Mondraker ha a cuore i propri clienti.
Il frameset della Dune impressiona per il tubo orizzontale incredibilmente sottile, con un profilo netto e spigoloso, e la caratteristica apertura in prossimità del nodo sterzo maggiorato. Grande lavoro è stato fatto anche per rendere il più compatto possibile il tubo obliquo, che ospita una batteria Bosch da 400 Wh, non estraibile. Nel complesso, questa Dune XR, con le sue sospensioni Ohlins e l’esclusiva colorazione cangiante, è davvero bella da vedere, trasmettendo una sensazione di raffinata aggressività.
In fatto di geometria, non è più la Forward Geometry delle origini. Quote e angoli principali di Dune rientrano ormai nella norma, quasi. Solo chi proviene da una bici datata di un altro marchio dall’approccio più conservativo può trovarsi spaesato, tutti gli altri si sentiranno subito a proprio agio.
Il reach delle quattro taglie – da S a XL – va da 440 a 500 mm, a step di 20 mm. Il piantone sella relativamente corto offre una certa sovrapposizione tra le diverse misure, così da consentire ai ciclisti da passare da una all’altra a seconda delle preferenze personali, se si cerca più stabilità o agilità. Bisogna solo fare attenzione all’altezza del tubo sella, con scarti più ampi tra le varie misure, una situazione risolvibile post vendita variando ad esempio il rise del manubrio.
Mondraker Dune XR non presenta Flip Chip o altri sistemi di personalizzazione della geometria, al tempo stesso un bene e un male: tutto è più semplice, ma non è consentire cucire davvero la bici su di sé. Il carro è lungo 445 mm su ogni taglia, e ci sarebbe piaciuto trovare foderi proporzionali. Angolo sterzo e sella sono fissi su 63,6° e 77,1 gradi.
– Leggi anche: Short Test Mondraker SuperFoxy, Endurona poca spesa tanta resa
Motore e batteria
Mondraker ha cambiato approccio per l’assistenza rispetto alla Neat. La struttura più robusta e pesante ha bisogno di una spinta superiore rispetto a quella garantita dal più “tranquillo” ma anche più silenzioso TQ HPR-50. La scelta di Bosch SX è azzeccata, anche considerando la grinta che lo caratterizza può rientrando nella famiglia Light.
Una grinta che si ottiene pedalando agili, perché il pacchetto SX predilige per l’appunto la cadenza elevata – superiore a 70 giri/min) per dare il meglio di sì (600 W di potenza di picco, coppia massima di 55 Nm). In ogni caso, chi ha buona tecnica di guida e un allenamento altrettanto buono, riuscirà a togliersi parecchie soddisfazioni anche sulle salite ripide e tecniche.
Mondraker ha deciso di offrire il pacchetto completo sulla Dune XR: System Controller sul top tube, e schermo Kiox 500 di fronte al manubrio in posizione centrale, oltre ai controlli minimali senza fili a fianco della manopola sinistra. Va a gusti, ma la soluzione adottata permette di avere tutti i dati e le statistiche a disposizione, potendo personalizzare lo schermo e godendo anche della funzione di navigazione una volta accoppiata la bici con l’app Flow per smartphone. Chi preferisce un cockpit più pulito, e usare eventualmente il proprio ciclocomputer GPS, storcerà invece il naso.
La batteria da 400 Wh è integrata all’interno dello snello tubo obliquo. Non è rimovibile, assicurando però una struttura al tempo stesso più robusta, solida e leggera. Il range delle uscite, in base al percorso, al proprio peso e alla propria indole, spazia dai 1.200 m ai 1.900 m con la batteria interna, usando in prevalenza i livelli Eco e Tour+, ed eMTB quando necessario. Le 2-3 ore di pedalata sono assicurate, per un “vero” giro Enduro, con almeno quattro risalite e altrettante discese, quello che cercano i potenziali clienti della Dune XR. Pensiamo comunque che i biker oltre gli 80 kg e che escono una volta la settimana, debbano rivolgersi a una eMTB Full Power per divertirsi come vorrebbero.
Il range extender opzionale potrebbe essere una soluzione per loro, ma anche per la maggior parte dei ciclisti. Infatti, il piacere di usare la Dune XR si estende a tour di una giornata, anche in compagnia di amici “a piena potenza”, senza la preoccupazione di rimanere a secco. Nelle nostre prove, abbiamo agilmente superato la soglia dei 2.500 m di dislivello totali, pedalando prevalentemente con il livello Tour+ modificato per dinamica e supporto – entrambi a +1 – così da avere più grinta e comunque un aiuto modulabile.
Sospensioni
La sospensione posteriore segue il più recente approccio di Mondraker per il suo sistema proprietario Zero Suspension a doppio link. Ora la fase iniziale è più morbida e sensibile, con una curva di compressione che varia del 25% dall’inizio al fine corsa, così da migliorare la compatibilità con gli ammo ad aria e a molla, come l’unità Ohlins TTX22 M.2 Coil usato sulla Dune XR.
Mondraker ha lavorato per trovare il miglior tuning per la sospensione posteriore, scegliendo con cura la durezza delle molle secondo l’altezza e il peso medio dei ciclisti. La molla di serie da 457 lbs/inch si è rivelata quasi adeguata per il peso di 79 kg. Quasi adeguata perché era leggermente dura, anche con un precarico minimo. Inoltre, il passaggio dell’ammo all’interno della cruna del tubo verticale non semplifica la vita nella regolazione.
All’anteriore troviamo una forcella Ohlins RXF 38 M.2 ad aria, con 180 mm di travel. La struttura è super rigida, e serve tempo per trovare il giusto setting (due camere d’aria da bilanciare, compressione alle alte e basse velocità, oltre al ritorno), sebbene la guida compilata da Mondraker offra una buona base di partenza.
Componenti
Le specifiche scelte da Mondraker per Dune XR sono di alta classe e non potrebbe essere altrimenti visto il prezzo d’acquisto. Manubrio, ruote e pedivelle sono in carbonio, rispettivamente OnOff Krypton Carbon e e*thirteen TRS Race e Grabbler Race. Ottima scelta di differenziare carcassa e mescola sulle gomme Maxxis, trovando una Assegai MaxxGrip Exo+ davanti e una Minion DHR II MaxxTerra DD dietro.
SRAM si occupa di trasmissione e freni, la prima di classe X0 Eagle AXS T-Type e i secondi Code Ultimate Stealth con rotori HS2 da 200 mm per anteriore e posteriore. Il telescopico RockShox Reverb AXS da 170 mm, l’attacco manubrio OnOff da 30 mm in alluminio, e la sella Fizik completano la lista. Unico appunto: avremmo preferito pedivelle da 165 mm al posto di quelle da 170 mm per pedalare con meno preoccupazioni sui terreni più scavati.
In salita
Sulle salite scorrevoli la Dune XR si mantiene stabile, tra la guida centrata che distribuisce il peso in modo uniforme tra mani e sella, e un minimo ondeggiamento delle sospensioni. Rimane comunque una Enduro elettrificata, con una posizione di pedalata non adatta ad ascese lunghe con pendenza contenuta, funzionando comunque bene nel suo ambito: salire pedalando per poi scatenarsi in discesa, ripetendo la formula n-volte.
L’ammortizzatore è quasi sempre rimasto in posizione completamente aperta per la compressione High Speed, con la sensazione di avanzare in modo efficiente grazie all’effetto anti-squat ben calibrato.
Sulle rampe più ripide e tecniche cambia l’approccio rispetto a una eMTB Full Power, ovviamente. Anche se il motore Bosch SX spinge forte alle alte cadenze di pedalata, arrivando gli stessi 600 W di picco del fratello maggiore CX, la coppia di 55 Nm non è sufficiente per aggredire le salite. Diventa importante scegliere il rapporto corretto pedalando agili e impegnandosi per navigare tra rocce, radici e tornanti impiccati.
I biker più smaliziati possono giocare con le opzioni disponibili sull’app Flow di Bosch, aumentando ad esempio la reattività del motore, in modo che necessiti di una minore pressione sui pedali per dare il massimo, e togliersi così parecchie soddisfazioni. A patto di essere un biker con buona tecnica di guida e allenamento più che discreto.
In discesa
Mi sono trovato a mio agio sulla taglia L in test, ben dimensionato nelle varie quote. Nel complesso, la guida è più stabile che giocosa, sebbene il confronto con una Full Power di pari categoria la veda vincere in modo netto per reattività. A spingere la lancetta sul versante stabilità sono il travel posteriore di 165 mm accoppiato a una forcella anteriore da 180 mm, l’angolo sterzo naturalmente aperto, e l’ammortizzatore a molla Ohlins.
Questa Dune XR va lanciata nelle sezioni più rotte, che supera in modo impassibile. Chi ama giocare con gli ostacoli del terreno, alzando le ruote da terra, rimarrà leggermente deluso, ma far prendere vita a questa altrimenti impeccabile arma da Enduro è stato più faticoso del previsto. Ho giocato con il setup dell’ammo, arrivando a una messa a punto abbastanza soddisfacente, ma senza arrivare a quella piacevole sensazione di equilibro tra vivacità e stabilità sui sentieri Flow, che invece ho riscontrato in altre eMTB Light di pari categoria.
Quando i tracciati diventano più accidentati, la soddisfazione è invece massima, anche per l’ottimo supporto che offrono forcella e sospensione posteriore nella porzione centrale del travel, dopo un inizio super morbido e sensibile. Tutto questo si traduce in tanta confidenza supplementare, potendo alzare il ritmo in totale sicurezza.
Mondraker Dune XR avanza in modo imperioso tra buche, rocce, sassi smossi e letti di radici, conservando lo slancio e fornendo il giusto feedback al biker. Per ottenere il massimo in queste situazioni, serve lavorare con il setup della forcella, calibrando le pressioni delle due camere d’aria e modificando di conseguenza anche le impostazioni di compressione Low Speed e ritorno. La Ohlins RXF 38, impostata seguendo la tabella Mondraker, appare pigra, in particolare nella prima e cruciale fase dell’escursione.
Per chi è
Mondraker Dune, in particolare nello speciale allestimento XR in prova, è dedicata agli appassionati che amano guidare – e non essere guidati – la propria bici da Enduro, senza rinunciare alla sensibilità e alla stabilità di una mountain bike “acustica”, ma che al tempo stesso vuole spremere più giri salita+discesa possibili in una determinata finestra di tempo.
In quanto eMTB Light, è necessario fare qualche rinuncia. Infatti, il risparmio di peso non indifferente e il feeling più diretto nella guida arrivano da un pacchetto meno potente e con meno autonomia di una e-bike Full Power. Per ottenere il massimo da bici come Dune XR è necessario impegnarsi di più, continuando a pedalare però come una mountain bike tradizionale, quindi cercando quella agilità dove il pacchetto Bosch SX rende al meglio. Chi ha un allenamento più che discreto riuscirà a stare al passo con i suoi compagni di pedalata a piena potenza, tenendo sotto controllo il consumo di energia nelle lunghe uscite. Motivo per cui il range extender da 250 Wh diventa obbligatorio sia per questo tipo di uscite di gruppo sia per le grandi cavalcate alpine di ampio respiro per distanze e dislivelli.
Pur rappresentando il vertice dell’offerta Mondraker nel settore e-Enduro Light, questa Dune XR non è perfetta. Le sospensioni Ohlins piaceranno sicuramente ai biker amanti dei prodotti esclusivi, ma non sono semplici da mettere a punto e cucire su di sé. Forse sarebbe stato meglio puntare su qualcosa di più tradizionale, anche se meno affascinante ma pur sempre performante. E reinvestire quello che si è risparmiato includendo un range extender nel pacchetto di lusso di casa Mondraker.
Cosa ci piace
- Geometria equilibrata per una Mondraker
- Ottimo bilanciamento tra assistenza del motore e guidabilità da Enduro “acustica”
- Compatibilità con il range extender e la borraccia
- Prestazioni del pacchetto Bosch SX
Cosa migliorare
- Batteria integrata
- Messa a punto delle sospensioni
- Pedivelle troppo lunghe
Mondraker Dune XR: come è fatta
- Telaio: Stealth Air full carbon, 165 mm
- Ammortizzatore: Ohlins TTX22 M.2
- Forcella: Ohlins RXF 38 M.2, 180 mm
- Trasmissione: SRAM X0 AXS T-Type, 1x12v
- Guarnitura: E*Thirteen TRS Race Carbon 170 mm, 34d
- Cassetta: SRAM X0 T-Type, 10-52d
- Freni: SRAM Code Ultimate Stealth, 200/200 mm
- Ruote: E*Thirteen Grappler Race Carbon tubeless ready
- Pneumatici: Maxxis Assegai MaxxGrip Exo+ 29×2,5″/Minion DHR II MaxxTerra DD 27,5×2,4″
- Cockpit: Onoff Krypton FG 30 mm/Krypton Carbon 1.0 800mm
- Reggisella telescopico: RockShox Reverb Stealth AXS, 170 mm
- Sella: Fizik Terra Aidon Slim X5
- Motore: Bosch Performance Line SX, 250 W/55 Nm
- Batteria: Bosch Compact PowerTube, 400 Wh (range extender 250 Wh)
- Controlli/display: Bosch System Controller/Kiox 500
- Taglie: S, M, L, XL
- Peso: 19,95 kg
- Prezzo: 11.199 €
Geometria
- Angolo sterzo: 63,7°
- Angolo sella: 77,2°
- Carro: 445 mm
- Altezza movimento centrale: 353 mm
- Interasse: 1.290 mm
- Reach: 483 mm
- Stack: 652 mm
[rider: Marco Rizzo | abbigliamento: Patagonia | casco e mascherina: Fox Rampage Camo e Vue Core | ginocchiere: Rockrider Feel D-Strong D3O | scarpe: CrankBrothers Candy Lace]