Pubblicità

Nascono i centri indoor specifici per i ciclisti

di - 09/02/2020

Che piaccia oppure no i centri indoor completamente dedicati ai ciclisti sono in aumentano, segno e simbolo di una disciplina che piace e che va oltre il concetto di pratica sportiva outdoor. Non solo in città e nell’ambiente metropolitano, i centri indoor nascono (e sono anche molto frequentati) dove l’ambiente esterno è poco trafficato. Il ciclismo è ora community e aggregazione.

Piero Cresta all’interno dello spazio a Castelnuovo Scrivia (AL). I macchinari Tacx, home trainer e bike, hanno preso il posto delle bici da spinning e qui il ciclista è sovrano. All’interno della palestra Fit Dance, esiste già da tempo una stanza che è paradiso per molti ciclisti della zona. Apple TV, Zwift, strumenti all’avanguardia, musica e tanto divertimento, per un training specifico oppure per sfide ingarellate in rete.

Indoor cycling un argomento per tutti

Affrontare l’argomento dell’indoor cycling alle porte della primavera non è utopia ( e non è la prima volta che scriviamo in merito). Se ci pensate bene, le nuove frontiere di tutte le discipline legate allo sport, non hanno più stagione e tanto meno limiti. Non parliamo solo dell’ambito professionale, che per certi versi è rimasto legato ad una certa programmazione agonistica e agli obiettivi di ogni singolo atleta, il riferimento va agli amatori e a chi pratica per passione. Si scia 12 mesi l’anno, si nuota 365 giorni in una stagione, running di giorno e di notte a prescindere dalle condizioni meteo. Oggi è possibile pedalare ovunque e in qualsiasi momento. La tecnologia e interenet, la possibilità di accedere in ogni momento a innumerevoli informazioni ha amplificato l’accesso di tutti a tutto. L’appassionato si concentra sulla sua performance. Vede e vive lo sport come una passione, come una valvola di sfogo per la mente e per il fisico. Il pedalatore vede la bici come il tenersi in forma e immedesimarsi in quello che avrebbe potuto essere da giovane e non è stato. La bicicletta è un gioco che ci fa rimanere sempre bambini.

La sensazione di fatica che ci mette tutti allo stesso livello, aggregazione e sfida

Una volta in sella, in bici, che sia in giro per le montagne, per le vie della città a sudare su un home trainer, spariscono e si livellano quelle differenze sociali che ci sono nella vita di tutti i giorni. Forse è anche per questo che la bicicletta diventa un potente strumento di aggregazione. Il condizionale è sempre d’obbligo, visto che viviamo in un’epoca dove il ciclista è utente debole della strada e si sa, i deboli hanno poche voci in capitolo al giorno d’oggi. Uno dei motivi per cui l’indoor cycling ha prese piede in modo così importante è anche il senso di protezione e sicurezza: si può fare attività sportiva senza rischi, senza il pericolo di essere investiti o mandati a quel paese, vicino o tra le mura di casa. Non meravigliamoci se nascono e prolificano centri come il Pain Cave a Milano, oppure all’interno del centro fitness Fit Dance del piccolo borgo di Castelnuovo Scrivia (AL), dove ci si può allenare, divertire, oppure semplicemente ritrovarsi. E atri centri si stanno attrezzando, sparsi un pò ovunque.

Centri indoor cycling e spinning, due mondi paralleli

Una volta pedalavi sui rulli, in casa e/o in cantina, oppure andavi in palestra a “fare spinning”. Lo spinning per un ciclista era l’occasione per stare in compagnia, riprendere e mantenere il gesto senza tirarsi il collo. Fare spinning ci ha anche insegnato e trasmesso un certo approccio conviviale e di aggregazione! Non di rado dopo la lezione, si andava a mangiare una pizza, a bere una birretta, si usciva a fare bisboccia. Oggi i centri spinning rimangono un’entità a parte più legata all’interpretazione fitness che arriva dal passato, mentre i centri indoor cycling sono un’altra cosa, accostabili ad una sorta di training hi-tec. Questi sono il simbolo di uno sport evoluto e tecnologico come lo è il ciclismo.

Zwiftare

Vado a fare i rulli. Vado a fare un’oretta di criceto. Ora, a prescindere da quello che si fa e dalla strumentazione che viene usata, “vado a Zwiftare”. Il ciclista è sempre quello ma il suo modo di fare sport è cambiato completamente. Ecco che, anche tutto quello che ruota intorno alla bicicletta assume forme diverse, proprio come i centri che ospitano questa tipologia di utenti. I centri indoor specifici e dedicati ai ciclisti, ai triatleti ma anche a chi pedala solo al chiuso. Li troviamo con strumentazioni evolute e complete, dove la base è il power meter per salire oltre. Impianti di condizionamento dell’aria fantasmagorici, che, passando dalla via cittadina all’interno del centro, si può percepire la pessima qualità dell’aria che si respira nella metropoli. Sistemi di sicurezza e prevenzione all’avanguardia. Pedalare indoor è da sfigati? Probabilmente chi afferma una cosa simile non ha mai provato a capire quale può essere la qualità dell’indoor training, in particolar modo all’interno di strutture del genere, partendo dal presupposto che una bella e sana uscita all’aria aperta non ha eguali. Eppure, ZWIFTARE e ingarellarsi con gli amici è davvero bello!

a cura della redazione tecnica, foto a cura della redazione tecnica, MD per l’immagine cover, Wahoo, Pain Cave Milano

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.