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Northwave Ghost Pro il mito del cross country

di - 21/02/2020

Northwave è un marchio che non significa solo performance, brand che per gli appassionati della mtb è anche simbolo di innovazione e design. Il percorso di NW in ambito xc ha inizio negli anni novanta ed oggi, proprio il modello Ghost Pro diventa una delle massime espressioni di tecnologia, ricerca e frutto di numerose collaborazioni.

Suola full carbon e inserti Michelin Soles

La suola full carbon unidirezionale (indice di rigidità 14.0) è dotata di inserti di gomma Michelin con Dual Compound Technology. Questo composto è più resistente (28%) rispetto al tpu classico, efficace e dal peso ridotto. La tomaia ha una costruzione brevettata XFrame2, morbida ma al tempo stesso molto contenitiva e traspirante, capace di sostenere il piede nella posizione corretta, nelle fasi di spinta e trazione. Inoltre la sua struttura permette di adeguarsi al piede senza costrizioni e azzerando i punti di pressione.

La talloniera non si vede ed è in fibra direzionale

Il tallone è integrato, per un migliore impatto visivo e per una durata superiore. Sono presenti dei rinforzi antiabrasione nei punti critici, come ad esempio la punta e i due lati. Due i rotori SLW2 con regolazione micrometrica e a rapido rilascio. Northwave Ghost Pro è dotata del sottopiede Pro Regular Fit con struttura rigida a doppia densità. Il valore alla bilancia di riferimento è di 320 grammi, ad un prezzo di listino di 379,99 euro.

northwave.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.