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Nove Colli 50^ edizione, c’é dietro un mondo

di - 27/09/2021

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

Tutti sanno cosa è la Nove Colli di Cesenatico. Si sà che è una granfondo famosa e tanto partecipata, che è una sorta di decana fra le decane e che ha due percorsi durissimi nonostante la sua partenza/arrivo è a livello del mare. Ma la Nove Colli è sempre una delle più belle e partecipate, coinvolgente ed infinita, nonostante il mezzo secolo di storia. La Nove Colli è come quella bici con il telaio in acciaio e le saldature fatte a mano, con le incisioni personalizzate, biciclette che non hanno epoca, osservate e ammirate anche dai ragazzini.

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

La Nove Colli e le 50 edizioni

Sono passate 50 Nove Colli, da quel primo raduno che non aveva neppure il sapore di una cicloturstica. Ci si dava appuntamento (non esisteva Whats’up) dopo la colazione e dopo il caffé, si dava un margine di qualche minuto ai ritardatari che facevano parole con la moglie. Poi si partiva per l’entroterra cesenate. Si stava lontano dalle strade costiere, già allora più trafficate e calde, ma la scusa era quella di fare dei metri di dislivello. Su e giù in continuazione. Al di là del percorso, che nel corso del mezzo secolo ha subito qualche variazione (oggi i tracciati della granfondo sono due, il lungo da 200 km e il medio da 130 km) lo spirito della Nove Colli è rimasto quello della “festa prima di tutto”, della “gogliardata”, in puro stile romagnolo.

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

Tutti d’accordo

Al di là delle varie interpretazioni, la granfondo di Cesenatico è come un grande abbraccio che stringe tutti a se e che mette tutti d’accordo. Prima e durante la Nove Colli, ma anche dopo, sbirciando tra i vari commenti che viaggiano in rete, ti accorgi che la Nove Colli è una tra le granfondo più ambite, l’obiettivo agonistico di un amatore. E’ una sfida che il singolo può avere con se stesso.

E’ la granfondo che ti permette di provare una distanza che va oltre i 200 km, forse più semplice da approcciare rispetto ad una gara alpina (più semplice da approcciare, non significa che è più facile). Come un ritrovo, un raduno e una festa, come scrivevamo in precedenza, ma è anche la scusa per pedalare in compagnia. Alla Nove Colli ci vai con la famiglia e la fai contenta. Ci vai con i compagni di team e anche se non vai a letto presto, la sera prima della gara, è uguale! La Nove Colli è famosa anche tra i corridori professionisti.

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo
GF NoveColli 2021 – 50th Edition – 26/09/2021 – Cesenatico – photo Roberto Bettini/BettiniPhoto©2021

Quel fine Settembre inedito

Siamo abituati a vederla e farla a Maggio, tra la fine della primavera e aspettando l’estate. Il fine settimana maggese è la scusa buona per attaccare qualche giorno al week-end e per molti è la prima mini-vacanza della stagione. Essere a Cesenatico a fine Settembre è qualcosa di inedito, fattore che sicuramente ha contribuito ad abbassare le presenze (rispetto ad una edizione classica). Si mah! Parliamo sempre di oltre 9000 partenti e tutto l’indotto! Mica poco, numeri che altre manifestazioni non provano nemmeno a sognare.

Mezzo secolo, ben 50 edizioni disputate. 9013 granfondisti che hanno preso il via, assecondati e aiutati da poco più di 1200 persone addette al servizio, tra volontari e personale. Una giornata calda, ben oltre le aspettative, considerando anche le previsioni meteo (la pioggia è giusta a pomeriggio inoltrato), senza dimenticare un Cicloevento che si è svolto regolarmente tra il venerdì ed il sabato.

Cosa Nove Colli

E’ parte di un modo di vivere la bicicletta, che va oltre il gesto e lo sport.

  • Una granfondo come questa (e il suo percorso medio, considerando che quest’ultimo ha un chilometraggio e un dislivello al pari di tante granfondo attuali “dell’epoca più moderna”) è esigente, eppure ti dà sempre il modo di sorridere. Ti incazzi perché hai bucato, perché hai rotto il cambio, oppure sei caduto! Ma non ti fai il sangue amaro perché la gara è organizzata male.
  • Una Nove Colli è come un tatuaggio da mostrare, oppure è come la mostrina di un militare graduato. C’é chi l’ha fatta per 15 volte consecutive e fa vedere con orgoglio la sua “onoreficenza” e chi la corsa per 18 volte (e non ha voglia di smettere), ma deve fare spazio nel cassetto delle maglie celebrative.
  • Questa gara ciclistica è quella che, inizia il giovedì e finisce il lunedì mattina (dopo la bisboccia della domenica sera).
  • E’ la prima (se non la prima, una delle primissime) granfondo ad aver abbinato l’evento ciclistico ad un vero e proprio expo, il Cicloevento, dove le aziende si mostrano ai partecipanti. Quale miglior vetrina! La Nove Colli ha un percorso permanente, con una segnaletica parallela alle normali indicazioni stradali e il percorso è una sorta di “Mecca” per i ciclisti stranieri.
  • Un evento sportivo amatoriale che è parte del bilancio di una regione come l’Emilia Romagna!
  • Cesenatico è un borgo bellissimo che vale la pena di essere visitato. Non è solo mare, spiaggia e bicicletta.

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

La terra di Pantani, mai dimenticarlo

  • Siamo a Cesenatico, la cittadina di Pantani! Il pirata è vivo e ben presente, lo vedi in ogni angolo. C’é il Porto Canale e la darsena piena di ristoranti e locali. Ci sono gli hotel e c’é l’ospitalità tipica della Romagna. Qui innamorarsi ogni volta che giri la testa è facile………

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

Al sorgere del sole

  • La Nove Colli è quella che accompagna lo start ufficiale con l’alba che man mano illumina il lungo serpentone di ciclisti (la partenza dura ben più di 15 minuti). Anche in questo 2021 è stato così, con una partenza posticipata alle ore 7. I ciclisti si incanalano per la partenza e ci sono ragazzi che devono ancora andare a letto!
  • Questa granfondo è quella delle partenze a bomba, della serie “giù il gettone che si gira”: da 0 a 50 kmh. 30 km di pianura e rotonde, limate incredibili e ciucciate di ruota al limite della legalità. E poi un toboga da far girare la testa.
  • E’ la granfondo dei ristori infiniti, delle gente a bordo strada che fa merenda guardando i ciclisti che passano, tra piadina, Sangiovese, Lambrusco (più il primo rispetto al secondo) e Trebbiano.
  • Qui c’é il Barbotto. Barbotto, mugugno, tra sacramenti e campanacci, tra blasfemia e liberazione, tra il 18% di pendenza e quelle catene che scalano i rapporti fin che ce n’é.
  • Granfondo Nove Colli, ah si! Quella della medaglia al collo, donata da quelle gnocche vestite di nero che hanno risuscitato anche i morti! Esatto è proprio quella granfondo! E potremmo andare avanti all’infinito…………
  • Alla Nove Colli ti rendi conto che ci sono due vincitori e due vincitrici ( uomini e donne del percorso medio e lungo), ma sono tutti gli altri ad essere protagonisti. Questo succede in poche manifestazioni. 
Ogni scusa è buona per dire “ai sem”

“Ai sem”, “ci siamo”, utilizzando la forma dialettale dell’indigeno del luogo. Con il passare degli anni è sempre più complicato paragonarsi ad una manifestazione come la Nove Colli e questo succede a molte granfondo italiane. Qui c’è un territorio che è coinvolto a pieno nella promozione, un qualcosa che va a favore di tutto e di tutti. E’ stato creato un format che vuole sport come locomotiva, un vero e proprio traino per le attività commerciali ed il turismo.

Anno dopo anno, edizione dopo edizione, questa granfondo ha offerto degli spunti interessanti, spesso emulati (di sicuro invidiati) anche all’estero.

Nove Colli 50^ edizione, c'é dietro un mondo

a cura della redazione tecnica, immagini Sara Carena e C.O.

novecolli.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.