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Bici da crono: ecco cosa serve oggi ai pro

di - 22/05/2022

Le “cronomonstre” degli anni di Indurain appartengono ormai alla storia remota, ci mancherebbe; parliamo di quelle gare contro il tempo lunghe più di cinquanta chilometri, che qualcuno reputava ideate su misura per determinati tipi di corridori oppure pensate per penalizzarne pesantemente altri….

In realtà – seppur da meno tempo – archiviate nel dimenticatoio sono anche le crono piatte, dove il terreno prevalente è la pianura e dove il profilo planimetrico scarseggia di cambi di direzione.

Le crono di oggi

Che si parli di grandi Giro o che si parli di rassegne iridate, le cronometro del ciclismo moderno sono prove tecnicamente eterogenee, ricche di salita – anche ripide – seppur corte, e ricche di curve e cambi di direzione, tutti da condurre.

Va da sé che la bici necessaria per queste gare deve essere sostanzialmente diversa da quella che poteva risultare premiante qualche anno fa: la bici da crono è cambiata, deve avere non solo prerogative di aerodinamica, ma deve anche essere adeguatamente leggera e soprattutto necessariamente guidabile.

Nuova posizione di guida

La posizione di guida, poi – ed è anche qui che si concentrano gli sforzi dei progettisti odierni – non è più esageratamente abbassata, perché si è capito che solo tenendo gli avambracci alti si riesce a migliorare l’esecuzione degli atti respiratori e allo stesso tempo si riduce la superficie esposta all’aria.

L’adozione di un manubrio personalizzato è in questo senso la strada maestra per ottenere il massimo del rendimento in base ai vari atleti.

Una prova chiara, tangibile e attuale di tutto quello che abbiamo appena detto è l’ultima arrivata tra le bici da cronometro di Casa Wilier Triestina.

In realtà si tratta di un prototipo, di una bici non in commercio, o meglio di un prodotto pensato esclusivamente per i corridori, e per questo al momento non sul mercato: la nuova Turbine SLR è insomma un esercizio tecnico al passo con i nostri tempi.

Ha esordito in corsa al Giro d’Italia#105, utilizzata dai rider del team Astana – Qazaqstan. Alcune delle foto che vediamo si riferiscono proprio alla prima tappa a cronometro della Corsa Rosa, quella di Budapest, che di tratti in salita o di curve tecniche di certo non mancava.

Turbine SLR è evoluzione della precedente Turbine, rispetto alla quale lo sforzo ingegneristico ha portato a realizzare un frame-set (telaio e forcella) che – udite udite – pesa ben trecento grammi meno del precedente, e in questo senso risulta più adatta ad affrontare le odierne prove delle “lancette”.

Minor peso – ci ricordano i progettisti Wilier – significa maggiore accelerazione in fase di rilancio, ovvero una caratteristica molto importante su cui Wilier Triestina assieme ai test effettuati con gli Astana hanno posto particolare attenzione.

Il nuovo telaio è inoltre stato ottimizzato per l’utilizzo con i gruppi trasmissione di ultima generazione, primo tra tutti il nuovo Shimano Dura Ace di serie R9200, a 12 velocità (ma in realtà gli Astana utilizzano ancora il Dura-Ace 11v, perché i comandi da cronometro del reparto R9200 ancora non ci sono e poi perché nei team c’è scarsità di gruppi Dura-Ace…).

Inoltre, il tubo obliquo abbandona il precedente foro per l’instradamento dei cavi della centralina (che sul nuovo reparto Shimano non c’è più).

Infine il gruppo guida: le protesi manubrio sono realizzate in carbonio, e come dicevamo sono state plasmate su misura da Wilier Triestina per gli atleti di punta della squadra kazaka, per esempio Vincenzo Nibali, che ha partecipato attivamente ai test svolti da Wilier Triestina sia in galleria del vento sia nell’ambiente chiuso di un velodromo.

Ulteriori informazioni: Wilier Triestina

Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Nel suo passato tante granfondo e da qualche tempo anche una passione matta per le biciclette d’epoca. Per anni “penna" delle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna”, si occupa di informazione legata al mondo “bici” da un mucchio di tempo, soprattutto di tecnica e nuovi prodotti.