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Pogaçar e i segreti del suo successo

di - 01/08/2022

Tadej Pogaçar è sicuramente uno dei più avvincenti fra i corridori della nuova generazione, quelli che hanno appena infiammato il Tour de France. Ci sono ragioni specifiche dietro le prestazioni di questi atleti, sia fisiologiche sia psicologiche. E Pogaçar è uno dei fenomeni che hanno dimostrato cosa sia possibile ottenere quando si sogna in grande e quando si possiede una mentalità inespugnabile.

Corri duro… E poi ancora più duro

Biologicamente, Pogaçar è un fenomeno. L’allenatore di Tadej, Inigo San-Millan, ha deciso di indagare più approfonditamente per comprendere meglio la fisiologia dei corridori d’élite. Il suo studio, intitolato “Metabolomics of Endurance Capacity in World Tour Professional Cyclists” e pubblicato sulla rivista Frontiers in Physiology, si è focalizzato principalmente sul profilo metabolico dei corridori quando si sottopongono a un test da sforzo graduato (fino a esaurimento).

Dopo un riscaldamento di 15 minuti, 21 ciclisti professionisti hanno cominciato a pedalare a un’intensità relativamente bassa di 2 watt per chilogrammo (w/kg) di peso corporeo. L’intensità è stata quindi aumentata di 0,5 w/kg ogni 10 minuti. La potenza, la frequenza cardiaca e il lattato (tramite prelievo di sangue) sono stati misurati durante il test e anche al termine, quando gli atleti erano esausti.

Il risultato

Una delle scoperte più importanti che San-Millan ha pubblicamente divulgato su Pogaçar è la sua impressionante capacità di riciclare il lattato. Il dottore ha rivelato: “Stiamo imparando di più sulla composizione delle fibre muscolari. Per esempio, le fibre a contrazione veloce, che sono necessarie per lo sprint e le scalate, generano un’enorme quantità di lattato. Questo è ciò che chiamiamo uno stato ‘altamente glicolitico’. Non vengono bruciati grassi, solo glucosio. Il problema è che più i muscoli usano il glucosio, più lattato viene prodotto perché è un sottoprodotto dell’utilizzo del glucosio. Il lattato si accumula e gli ioni di idrogeno associati al lattato aumentano l’acidosi del microambiente muscolare, riducendo la capacità di contrazione [potenza]. È fondamentale eliminare il lattato. È stato dimostrato che gli atleti di livello mondiale producono più lattato perché hanno una maggiore capacità glicolitica e possono anche eliminarlo in modo più efficiente. Beh, Tadej è dotato di una delle più grandi capacità glicolitiche che abbia mai visto”.

In breve, ciò significa che quando Pogaçar sprigiona tutta la sua potenza esplosiva, può farlo ripetutamente, recuperando per poi ripartire, e questo spiega la sua impareggiabile capacità di attacco, soprattutto sulle ascese.

Allenamento specifico

Pogaçar e i suoi compagni di squadra utilizzano un misuratore di potenza SRM Campagnolo per un feedback altamente accurato durante gli allenamenti. I misuratori di potenza sono uno strumento di lavoro quotidiano tra i professionisti e aiutano i corridori – e gli allenatori – a individuare specifici adattamenti fisiologici a seconda del target della stagione. Nella bassa stagione, possono adottare una soglia a bassa intensità per consolidare la base aerobica, migliorare la capacità di bruciare i grassi e aiutare a raggiungere il peso gara. Con l’avvicinarsi della stagione delle gare, si può arrivare alla zona cinque durante gli allenamenti a intervalli per sviluppare velocità e potenza.

Pogaçar e tutti i campioni della nuova generazione, hanno cominciato a usare un misuratore di potenza fin da piccolo e quindi il loro allenamento è da sempre quantificato in Watt. Lo sloveno usa queste tecnologie e il software di misurazione della potenza Training Peaks da anni e quindi è in grado di gestire metodicamente i suoi progressi, riducendo le possibilità di sovrallenamento, burnout e malattia. Il segreto del successo è semplicemente un allenamento omogeneo e coerente. In ultima analisi, la capacità di monitorare un ciclista su base giornaliera ha rivoluzionato l’approccio fisiologico.

Nati per correre

Uno dei principali fattori di differenziazione tra i ciclisti professionali e quelli amatoriali è l’intelligenza emotiva, in altre parole, la capacità di identificare e gestire le proprie emozioni. Analizziamo questo concetto un po’ più a fondo. Il nostro cervello è suddiviso in tre sezioni: la parte istintiva, la parte ad alta capacità di ragionamento e la parte intuitiva, al centro. Quest’ultima parte riceve i segnali dal corpo e li interpreta. Questa funzione di chiama interocezione. Un atleta di livello mondiale come Pogaçar si allena duramente non solo per condizionarsi fisicamente, ma anche perché, il giorno della gara, quando l’intensità è al massimo, sia totalmente sintonizzato sui segnali trasmessi dal suo corpo (quando il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentano, Pogaçar non prova alcun timore). Emotivamente, sa interpretare questi segnali in modo costruttivo, accettando che queste sensazioni facciano parte del processo di miglioramento delle prestazioni. E il gioco vale la candela, nonostante la temporanea sofferenza: il dolore è un’emozione. E se inizi a pensarci, cominci a combatterlo, perdendo slancio e velocità. I corridori di classe mondiale conoscono queste emozioni, le gestiscono e ritardano la gratificazione.

Un altro punto di forza dell’approccio mentale di campioni come Tadej è che sono ciclisti nati, che prosperano nell’anfiteatro delle competizioni e si allenano per gareggiare. Alcuni corridori, invece, sono altamente performanti in allenamento, ma non in gara. Un esempio: dopo la terribile tappa del Col du Granon, quando Pogaçar patì l’attacco di Vingegaard, la sua reazione immediata non fu quella di andare a nascondersi per evitare la stampa. Si presentò invece, rilassato, davanti ai giornalisti dicendo: “Forse domani sarò io a guadagnare tre minuti”.

© TDW / Getty Images