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Power meter e numeri, gli errori da considerare

di - 14/03/2021

Power meter e numeri, gli errori da considerare

Ci stiamo abituando, in particolare in ambito pro, ma anche tra di noi comuni mortali, a vedere numeri e performances, wattaggi ed espressioni di potenza, che talvolta hanno dell’incredibile. La domanda sorge spontanea:” è tutto vero?” Puntiamo la lente su quelli che possono essere i “bug” dei vari sistemi di rilevazione (power meter). Alcuni di questi aspetti dovrebbero trovare una maggiore considerazione, ai fini delle valutazioni e delle analisi dei dati, ma anche nelle discussioni “al bar e su FB”.

Una premessa è d’obbligo: l’articolo che segue non ha il compito e l’obiettivo di screditare le performances e le potenze espresse dai mostri sacri del ciclismo attuale. I risultati, le vittorie e le doti atletiche di questi ragazzi sono inattaccabili sotto diversi punti di vista e molti di questi campioni lo sono già da parecchi anni, da quando la barba sul loro viso non era ancora presente. A volte, per quanto riguarda “la grandezza dei numeri” e usando questi per far diventare “impressionante” la performances di un campione, sarebbe bello analizzare le VAM e i watt paralleli ai battiti cardiaci.

Power meter e numeri, gli errori da considerare

I power meter non sono tutti uguali

Affermazione banale, ma che ha un grande importanza quando si effettuano analisi e valutazioni, ancor di più se la volontà è quella di fare paragoni e parallelismi. Ogni power meter e misuratore di potenza ha delle caratteristiche proprie, che vanno dal concept alla costruzione, dalla trasmissione dei dati ai margini di errore e tolleranze positive e negative. Uno dei fattori che influenza maggiormente la qualità della rilevazione è la temperatura esterna, dalla sua variazione e di come questa viene compensata dallo strumento. Il secondo fattore è il numero di rivoluzioni per minuto (rpm). Le differenze esistono e sono tangibili in fase di analisi dei dati, anche nei power meter della stessa famiglia.

Il power meter Shimano in dotazione alla Aeroad CFR ultima versione.

Il margine di errore di un power meter

Tutti i misuratori di potenza hanno un margine di errore: “accuratezza dei dati in fase di rilevamento”. Il delta negativo è compreso tra l’1 e il 3% (più o meno), al di la delle caratteristiche tecniche di ogni singolo strumento. Rispetto al passato la qualità dei dati è stata migliorata di molto, ma la perfezione non è stata raggiunta (per ora), perchè le variabili in gioco sono tante e nel complesso difficilmente controllabili (alcune le abbiamo evidenziate in precedenza).

Inoltre è fondamentale sapere che ogni sistema ha un range operativo ottimale di rpm, una sorta di “zona best” dove l’errore è ridotto al minimo. Generalizzando, questa zona è compresa tra le 85 e 90 rpm. Oltre questa soglia, in positivo e in negativo le possibilità di errore aumentano.

Power meter e numeri, gli errori da considerare

Cosa significa?

Supponiamo di utilizzare un power meter che nella sua scheda tecnica ci mostra un margine di errore dell’1% (il range di rpm ottimali non è mai evidenziato). Al di là di ogni ragionevole dubbio io so che ogni 100 watt espressi, 1 non è il mio e mi è stato regalato, o tolto.

Supponiamo che il range ottimale è compreso tra le 85 e 90 rpm. Se uso il power meter e di conseguenza i watt per fare dei lavori di variazione di ritmo e fuori soglia in velocità (95/100 rpm e oltre), il margine di errore aumenta in modo progressivo man mano che le rpm salgono: 3, 5, 7% e oltre. La stessa cosa accade quando faccio dei lavori di forza con un numero di pedalate ridotto.

Power meter e numeri, gli errori da considerare
Nel momento in cui abbiamo iniziato a scrivere questo approfondimento, abbiamo forzato il range ottimale di rilevazione del nostro power meter. Una situazione che abbiamo verificato anche in altre occasioni. Il risultato della nostra forzatura è rappresentato dal picco di watt a 1313.

In conclusione

Il power meter è uno strumento tecnologico di fondamentale importanza per l’allenamento specifico. Lo è per chi fa il ciclista di mestiere e lo è per l’amatore che con il misuratore si gratifica. Però, come tutti gli strumenti che fanno collimare la tecnologia al mondo reale, non è perfetto. Ci mostra degli errori che dovrebbero trovare una giusta considerazione durante un’analisi accurata dei dati nella loro totalità. Inoltre, noi per primi dovremmo imparare a leggere e a scorporare. Alto o basso, il wattaggio che vediamo racchiuso in un numero, è un riferimento soggettivo. Lo è a prescindere dal misuratore che usiamo e dal margine di errore di quest’ultimo. Così dovrebbe essere anche la conseguente valutazione dei dati. Però, che goduria vedere quei numeri folli, che diventano anche un gioco divertente. Fantastico vedere i nostri beniamini incuranti del power meter in alcune fasi della gara.

a cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica e dai canali social ufficiali dei rispettivi team pro.

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Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.