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Prologo Scratch M5 Lion saddle limited edition

di - 05/10/2020

Prologo Scratch M5 Lion limited edition

Per celebrare la vittoria di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre 2019, Prologo lancia una versione limitata della Scratch M5, sella usata dal toscano in forza alla EF. Ogni sella sarà accompagnata da un certificato di autenticità.

Prologo Scratch M5 Lion limited edition
La sezione posteriore della Scratch M5 con il leone delle Fiandre.

Una Prologo Scratch M5 giallo nera

Saranno prodotti 30 pezzi e con una livrea unica, un contrasto tra il giallo e il nero con impressi il leone delle Fiandre, ma solo 10 verranno messe in vendita sull’e-com e in abbinamento al nastro manubrio dedicato.

sella prologo celebrativa per bettiol
La combinazione tra sella e nastro manubrio.

La sella corta sembra essere divisa in due sezioni, la posteriore con il leone tipico della bandiera fiamminga, la parte mediana e anteriore con tonalità nera.

Prologo Scratch M5 Lion limited edition
Il naso ribassato, una delle peculiarità della sella di Prologo.

Le caratteristiche tecniche rimangono invariate, rispetto alla versione tradizionale e in configurazione Nack. Lunghezza di 250 mm per 140 di larghezza, T shape e un valore alla bilancia di 155 grammi. La sella inoltre presenta il foam a zone differenziate e separate, con il naso leggermente scaricato verso il basso. Di seguito la presentazione ufficiale del modello Scratch M5.

Prologo Scratch M5 sviluppata con l’Università

Scafo in carbonio a fibra lunga

Tutto lo scafo è strutturato grazie ad un carbonio dalle fibre allungate, dettaglio tecnico che permette alla sella di assorbire e dissipare le vibrazioni, regalando una maggiore stabilità.

Tre domande a Salvatore Truglio di Prologo

  • Come nasce e come si sviluppa l’idea di fare una sella celebrativa come questa?

Già in passato abbiamo voluto celebrare i grandi campioni e figure di spicco del ciclismo, mostrando loro la nostra gratitudine. Per fare ciò sono state create selle specifiche o dettagli che potevano gratificare sia la persona che l’atleta.

Basti pensare a quello che abbiamo fatto con Peter Sagan, con Cancellara o Contador. Nel nostro palmares ci sono molti campioni, tutte persone che ci hanno dato qualcosa e a cui abbiamo voluto dire grazie.

Il progetto con Bettiol nasce da una vittoria importante, quella del Fiandre appunto. Una gara che noi amiamo e che rappresenta un banco di prova impegnativo per i corridori, ma anche per le aziende che devono offrire i migliori prodotti possibili per affrontare al meglio una gara così impegnativa. Con quello che ha fatto Alberto e la sua squadra ci sembrava doveroso. Non solo doveroso-è stato soprattutto un piacere-portare avanti un’azione che riconoscesse come il ragazzo talentuoso si fosse ufficialmente trasformato in un campione. Non serve dire che appena abbiamo condiviso l’idea con Alberto lui l’abbia fatta subito sua: Ancora oggi usa l’edizione speciale in tutte le gare e allenamenti.

  • Il marchio Prologo è tra i più vittoriosi, ma focalizzandosi su questo 2020 vogliamo fare solo alcuni esempi: Il Lombardia con Fuglsang, una tappa alla Parigi-Nizza con Formolo e il Tour con Pogaçar. Oltre a Campionati Nazionali e molte altre. Proprio questo ci fa pensare che con Alberto Bettiol c’è qualcosa che va oltre il supporto tecnico. È così?

Bettiol è un ragazzo acqua e sapone, lo capisci subito quando ci parli. Ha l’impostazione del fuoriclasse, umile ma convinto. Lo si vede da come approccia qualsiasi tipo di sfida, sia nel ciclismo che nella vita. Oltre a questo, siamo legati a lui perché abbiamo sviluppato insieme alcuni prodotti e il suo aiuto è stato molto apprezzato in azienda, soprattutto dai nostri tecnici, per arrivare a produrre i modelli ad oggi più amati.

La nostra missione è proprio quella di collaborare con le eccellenze del ciclismo per offrire a tutti la miglior esperienza possibile sulla bici, sappiamo poi sempre dire grazie a chi ci permette di andare in questa direzione.

  • Qual è la vittoria più bella che ha vissuto in questi anni alla guida di Prologo? E qual è la vittoria che invece manca nella bacheca?

Difficile da dire quale è stata la vittoria più bella in questi anni, ognuna ha la sua storia.

Sicuramente ricordo le prime: le tappe del Giro 2007, quando Petacchi dominando su tutti ci regalò momenti di gioia. Mi sembra ieri anche la nostra prima Sanremo con Cancellara e il modo in cui la vinse. Prologo in quegli anni era al lancio del marchio, per cui l’essere fin subito sul gradino più alto del podio fu un’emozione fortissima, mi ricordo che piangevo da quanto ero felice.

Poi le olimpiadi, sempre con Cancellara, il Tour de France 2008 con Sastre e quello di quest’anno con Pogaçar. Ognuna è stata vissuta in modo diverso, anche l’età ha giocato un ruolo in questo. Si è passati dall’euforia alla felicità di poter condividere questi momenti con il team e con tutti coloro che hanno partecipato al risultato lavorando con noi.

Per quanto riguarda la vittoria che manca in bacheca…siccome quest’anno abbiamo vinto al Tour, ora si punta al Giro e alla Vuelta.

Salvatore Truglio di Prologo, con la Lion Saddle creata per Alberto Bettiol

prologo.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.