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Quando il Giro d’Italia può trarre vantaggio dalla granfondo

di - 27/04/2015

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Il titolo d’apertura è in un certo senso la sintesi della frase di Nicolò Ildos, responsabile della comunicazione di Fi’zi:k: “Il Giro d’Italia può imparare dalla Granfondo Fi’zi:k”. Ieri si è corsa la sesta edizione della corsa patrocinata dal brand veneto, nella città di Marostica, giornata che di fatto ha alzato il sipario (in maniera ufficiale) sulla partenza della tappa della corsa rosa del prossimo 24 Maggio; potremmo definire l’evento granfondo come una sorta di test. Bella la cittadina vicentina con il suo castello e la piazza degli scacchi, centro nevralgico e partenza della gara, quartier generale e centro logistico, punto di attrazione per gli atleti giunti il sabato e per gli accompagnatori che hanno preferito aspettare i propri beniamini dopo le fatiche in sella. La Granfondo Fi’zi:k città di Marostica 2015 verrà ricordata per gli oltre 2200 iscritti, per il bel tempo, asciutto e con temperature piacevoli (nonostante le previsioni poco certe, un pò confuse da un centro di rilevazione all’altro) che ha accompagnato gli atleti sui tre tracciati ( la pioggia ha fatto capolino a metà pomeriggio ma in modo del tutto gestibile anche da parte di chi era ancora sul percorso), senza dimenticare la presenza di circa 40 ospiti stranieri. Dettaglio, quest’ultimo, che a prescindere dagli inviti fatti da parte dell’organizzazione, sono la conferma di un format (quello delle granfondo) sempre più ricercato e copiato all’estero. La Granfondo Fi’zi:k è una manifestazione di alto livello, qualitativo e organizzativo, una tre giorni che ha nella gara il clou dell’evento, posta in un territorio turistico di non facile gestione per la chiusura delle strade, la regolamentazione del traffico con tutto quello che ne consegue. Dopo aver preso il via, con una scenografia che ha pochi eguali, il lungo serpentone ha subito attacco le colline, con buona regolamentazione di incroci e punti sensibili, presidiati e protetti. Giusto sottolineare come qualche automobilista, poco appassionato, o appassionato ma poco rispettoso delle regole, abbia forzato, non rispettato i fermi dei volontari, andando in senso contrario alla gara, motivazione questa, che spiega la presenza di vetture in punti delicati. I tracciati erano ben segnalati tramite la segnaletica della manifestazione, anche nei pressi della divisione dei percorsi; i cartelli che facevano alzare il livello di attenzione, erano posti un kilometro prima della diramazione. Una nota che potrebbe essere utile per il futuro, si potrebbe identificare in un maggiore dimensionamento dei cartelli segnaletici, dettaglio che potrebbe portare una sicurezza ancora maggiore ai corridori. Qualche tratto di strada dissestata nei pressi dell’altopiano, comunque ben all’interno dei canoni di sicurezza è stato segnalato in maniera adeguata. Vogliamo sottolineare che, i cartelli atti a segnalare la pericolosità di un tratto stradale, avevano dimensioni maggiori rispetto a qualsiasi altro avviso o segnale. Ristoro all’arrivo, pasta party, docce e sirvizi igenici bio-chimici, sono dettagli che hanno dato un ulteriore “valore aggiunto” ad un pacchetto ben congeniato e che migliora di anno in anno. A nostro parere questa granfondo, concepita, studiata e messa in opera da appassionati per gli appassionati, può ancora migliorare come tutti i grandi eventi che seguono un percorso (step by step), forte di un’organizzazione ( e sponsors) capace e volenterosa.

( foto di Sara Carena)

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