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Ridley Kanzo Fast una gravel aerodinamica

di - 25/08/2020

Ridley Kanzo Fast la gravel aero bike

Ridley lancia una bici gravel dedicata a chi ricerca la massima performance in ambito gravel. L’azienda belga ha fatto della ricerca aerodinamica abbinata al ciclismo un vero e proprio core concept, ora ripreso nella categoria delle tuttoterreno per la nuova Kanzo Fast. Entriamo nel dettaglio del prodotto.

Ridley Kanzo Fast la gravel aero bike
Un’immagine della Ridley Kanzo Fast nella colorazione pure line fade. La piattaforma Ridley permette, oltre alle livree cromatiche da catalogo, di personalizzare gli abbinamenti cromatici.

Gravel, aero e comfort

Per la prima volta le tre cose collimano in una bicicletta gravel concept. Se il comfort è un fulcro dal quale parte lo sviluppo per la maggior parte delle aziende, una sorta di estremizzazione aerodinamica non è per nulla scontata. Ecco che ci troviamo di fronte ad una bici gravel che si avvicina ad una aero bike, ma con caratteristiche di velocità, agilità, guidabilità e stabilità, tipiche delle gravel più moderne.

Anche in questo caso, come successo per la Cannondale Lefty Oliver, ci troviamo di fronte ad un nuova categoria di prodotti, che vanno oltre la categoria gravel tradizionale. Se nel caso della Cannondale abbiamo visto un utilizzo (il primo) della sospensione, per la Kanzo Fast l’aerodinamica e il race design sono tasselli fondamentali che vanno oltre l’endurance.

Ridley Kanzo Fast la gravel aero bike
Qui la Kanza Fast sul pavé con il pro Eliot Lieater. Nella foto di apertura con il campione belga cx Lauren Sweeck.

Ridley Kanzo Fast una bici totale

Per la prima volta troviamo delle soluzioni aerodinamiche spinte anche in ambito gravel e lo facciamo grazie a Ridley, azienda belga tra le prime a proporre mezzi votati alla velocità estrema: ricordiamo ad esempio la Ridley Noah e la Noah Fast, dalle quali la Kanzo Fast riprende gli shape delle tubazioni con sviluppo F-Tubing. La Kanzo Fast ha uno shape delle tubazioni  che parla da solo, sviluppato con il supporto del wind tunnel, ma capace al tempo stesso di non snaturare il suo dna gravel.

Il telaio, un monoscocca in carbonio (1190 grammi nella taglia media con un blend di fibre HM e HR 30T), ha un carro ribassato con foderi obliqui sfinati, ma con il piantone marcatamente aero.

La forcella, anche questa full carbon (490 grammi dichiarati), permette il passaggio di coperture fino a 42 mm di sezione, proprio come il carro posteriore. L’integrazione di cavi e guaine è totale, completata e supportata dal cockpit specifico con svasatura di 16°.

Ridley Kanzo Fast la gravel aero bike
Un’altra immagine di una parte del retrotreno, ovvero il punto di unione dei foderi obliqui al piatone. Si nota la vite per l’ingaggio di un parafango e/o un supporto per le borse.

Cinque taglie, cinque allestimenti e anche il frame-kit

Cinque le taglie disponibili, dalla XS fino ad arrivare alla XL, per cinque allestimenti e altrettanti prezzi (compreso il frame-kit a 2999 euro). Si parte dai 5999 euro della versione con Shimano GRX Di2 1x Clessified, fino a scendere ai 3199 euro della configurazione con Sram Rival1.

Ridley Kanzo Fast la gravel aero bike
Stile ciclocross di Lauren Sweeck.

Le nuova Kanzo Fast è compatibile con il bikepacking e supporta il concetto di trasmissione Classified, una sorta di frizione (elettro-wireless) che permette di eliminare il deragliatore spostando la funzione del mozzo. Questa soluzione offre dei vantaggi in termini di sfruttabilità della monocorona. Della soluzione Classified parleremo in modo più approfondito in futuro, quando avremo l’occasione di vederla da vicino.

A cura della redazione tecnica, foto Ridley

ridley-bikes.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.