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Rose Backroad, la bici che va bene ovunque

di - 03/01/2019

Rose Backroad, la bicicletta dell’azienda tedesca dedicata al segmento gravel, anche se potremmo categorizzarla come una sorta di tuttofare. Vogliamo parlare del suo impiego in ambito ciclocross? Una sorpresa molto positiva, per un mezzo che conferma la connessione tra il gravel moderno e la disciplina invernale dei prati, dove il mezzo meccanico è ancora in grado di fare la differenza. Noi l’abbiamo provata nella versione con la trasmissione Sram Force e monocorona anteriore ed ecco il responso.

Backroad in azione sulle strade innevate dei Colli Tortonesi

Il gravel, il ciclocross, la strada, tre mondi differenti tra loro ma che in questi anni si sono avvicinati sempre di più, per merito proprio del gravel ma anche per via della tecnica della bici. Sotto il profilo meccanico e tecnico, le piattaforme con i freni a disco (ma anche altri componenti della bici), creano una sorta di parallelo tra le diverse discipline ed è anche più semplice, per l’utilizzatore, per l’appassionato, diversificare la propria passione.

Una panoramica della bici con alcuni dettagli

Torniamo a questa Rose: Backroad è una bicicletta con una ciclistica moderna, non  troppo spinta verso l’etremizzazione della performance a prescindere dall’allestimento. Ci spieghiamo meglio: davanti e dietro ha dei passaggi allargati che possono supportare pneumatici fino a 42 mm di sezione, tipici per il gravel ma, con le ruote giuste, si possono montare anche quelli da 33 adottati nel ciclocross. Il frame e la forcella presentano delle asole filettate per il montaggio di parafanghi e portapacchi, fondamentali per i viaggi, il traveling e le experience in sella alla bici.

Tra l’inserzione dei due foderi si vede il foro d’inserimento del portapacchi

La taglia 54 ha un angolo anteriore di 71,5°, mentre quello posteriore è di 73,75°, sinonimo di comodità ma anche stabilità sullo sconnesso e facilità di distribuzione dei carichi del pilota; pilota si ma anche cicloturista e passeggiatore della domenica, oppure il viaggiatore . Il fodero posteriore ha una lunghezza di 42,5 mm, come una bici da cx ( il passo totale è di 1017 mm). La tubazione dello sterzo h un valore di 147 mm, più alta rispetto alla media delle ciclocross (in questa misura) ma leggermente più bassa rispetto alle bici gravel: questo significa comodità, utilizzo limitato degli spessori tra stem e serie sterzo, ottimi valori di rigidità e agilità, anche negli spazi stretti. Altro dettaglio veramente interessante, rispetto alla categoria di cui fa parte e per gli amanti delle cifre è la differenza tra la linea di asse della bici ( la linea retta tracciata da perno posteriore a quello anteriore) e il centro del bottom bracket: 60 mm. Un telaio cx di ottimo livello, dedicato alle competizioni (tenendo in considerazione questa misura) ha valori prossimi ai 64 mm di altezza, per superare meglio gli ostacoli e proteggere la porzione bassa del frame, conferma che per la Backroad non è stato lasciato nulla al caso, prendendo in considerazione anche un eventuale impiego off road spinto.

Sopra il sole, sotto la nebbia

Backroad è disponibile in cinque differenti taglie (dalla 51 alla 62) e quattro allestimenti (solo disc brakes), per prezzi che vanno da 3279,65 (allestimento con Shimano Ultegra Di2) fino a 2305,70 (con Shimano 105).

rosebikes.it

LE NOSTRE IMPRESSIONI

Abbiamo scritto che la Rose Backroad va bene un pò ovunque. Giudizio banale e scontato? Per nulla, per molte gravel oriented non vanno bene per le gare di cx, sono fin troppo comode per andare su asfalto con un certo piglio. Questa di Rose invece è completa sotto tutti gli aspetti. Pur avendo un allestimento rivolto al ciclocross, abbiamo voluto utilizzarla come bici gravel, l’abbiamo usata per pedalare sule strade di tutti i giorni ma anche come mezzo per alcune gare cx.

Foto di Matteo Malaspina

Rose Backroad è una bicicletta gravel tanto prestazionale quanto comoda, non è cattiva e non perde la direzione impostata anche nei momenti in cui lo sconnesso può diventare fastidioso. Rispetto ad un mezzo marcatamente gravel, Backroad ammortizza in modo minore sul carro posteriore e questo la colloca in quel segmento di cavalli di razza. Le strade bianche, le vie collinari vallonate con continui cambi di pendenza sono le situazioni in cui si esprime al meglio e dove l’utilizzatore riesce a godersi il mezzo meccanico fino in fondo. Nonostante questo, con una pressione degli pneumatici adeguata (magari tubeless, che rimane sempre l’alternativa migliore, secondo noi), difficilmente perde di trazione.

La foto frontale, si nota l’abbondante pasaggio tra la ruota e la forcella e la tubazione dello sterzo

A CHI SI RIVOLGE SECONDO NOI

In un certo senso la Backroad ha una doppia anima: in ottica gravel è una bicicletta adatta a molti, facile da guidare e sempre all’altezza della situazione, confortevole anche dopo tante ore di viaggio. Con la monocorona e i giusti rapporti posteriori si pedala con profitto un pò dappertutto, con la doppia non conosce limiti. In campo cx diventa un mezzo per intenditori  e per chi vuole spingere a fondo, briosa, mai eccessiva, capace di assecondare chi non ha una guida rapida e chi affronta il ciclocross, ad esempio, come attività propedeutica alla strada, oppure al gravel, magari anche in preparazione alle gare cross country che verranno nel corso della stagione. Il peso del ciclista è scaricato in modo ottimale tra movimento centrale e prima parte del carro posteriore. La posizione del busto non è mai troppo schiacciata sull’orizzontale, anche quando si è in presa bassa sul manubrio.

Questa è anche dedicata agli amanti dei particolari, ben curata in ogni dettaglio.

la protezione in alluminio vicino alle pinze dei freni a disco
Il nodo sella con l’abbondante nervatura tra i foderi obliqui, l’orizzontale, il piantone
la protezione nella porzione inferiore del tubo obliquo, dettaglio che abbiamo molto apprezzato

MISURE TELAIO

Taglia: 54

Orizzontale: 54 cm

piantone: 51,3 cm

fodero basso: 42,5 cm

angolo piantone: 73,75°

Troverete il test completo anche sul prossimo numero (Febbraio 2019) di 4bicycle, a disposizione tra fine Gennaio ed i primi giorni di Febbraio.

A cura della redazione tecnica, foto di Matteo Malaspina

Abbigliamento Gore Wear, scarpe Specialized S-Works Recon, casco Abus Airbraker, occhiali Poc Do Blade

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.