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Rose X-Lite2, troppo poco definirla media, una bici per le granfondo

di - 27/10/2017

Rose Bikes e granfondo, un binomio, due categorie che sono da sempre legate tra loro. Non è la prima volta che ci sbilanciamo nel dire che il brand di Bocholt è uno dei più attenti a proporre biciclette versatili e tecnicamente valide, mezzi meccanici che a prescindere dalla loro categoria di appartenenza, riescono a soddisfare un’ampia forbice di utenti. Rose X-Lite2 in versione 2018 è ulteriore conferma di quello che abbiamo scritto qui sopra, una sorta di bici di media gamma che ha poco da invidiare ai top level, per cura dei dettagli, assemblaggio, valore alla bilancia ( abbiamo rilevato un peso di 6,9 kg, taglia 55 e senza pedali) e una resa tecnica decisamente particolare: Perché questo: abbiamo  e stiamo provando la X-Lite2 con differenti tipologie di ruote, a profilo alto, medio e basso, in alluminio clincher e carbonio con tubolari ma anche con un kit in lega equipaggiato con pneumatici tubeless di ultima generazione. Quello che emerge, passo dopo passo è una bicicletta tanto versatile, capace di essere comoda e morbida, per diventare più scattante e decisa, mai cattiva e nervosa, agile e facile da guidare in  discesa alle alte velocità.

Ma andiamo per ordine:

Rose X-Lite2 ha un frame in carbonio monoscocca, prodotto con la fibra di matrice aerospaziale T30 H.O.C (il telaio ha un peso dichiarato di circa 960 grammi), con scatola del movimento centrale press fit da 86,5 mm di larghezza, serie sterzo conica e un design delle tubazioni che alterna forme rotonde a tratti sfinati, volumi abbondanti e mai esagerati, a schiacciamenti marcati come nel caso degli stays obliqui (nella parte alta, vicino al nodo sella).

Gli stays bassi sono asimmetrici. Quello dalla parte drive, ha il foro di uscita del cavo del cambio, con soluzione dritta, utilizzabile senza adattatori per la trasmissione meccanica e/o a batteria.

Completamente differente, rispetto ad altre soluzioni che propone il mercato, il collarino per il serraggio del seat-post, in alluminio e che si integra tra tubo orizzontale, piantone e foderi obliqui.

La forcella della X-Lite2 è una full carbon dagli steli dritti e tondeggianti, un prodotto che è uno dei segreti di questo progetto, tanto leggera, quanto stabile una volta portata su strada; ma della sua prestazione parleremo tra poco.

Tornando per un attimo alla tubazione dello sterzo, con sedi da 1″1/8-1″1/4, osservando il suo design, questo è in contro tendenza rispetto al mercato. Questa tubazione offre un senso di solidità, robustezza e consistenza, grazie ad una sorta di forma spanciata. Inoltre e a nostro parere, questo sviluppo si abbina al meglio con la parte più voluminosa (questa frontale), dei tubi obliquo e orizzontale.

La componentistica: cockpit firmato Ritchey e tramissione Shimano Ultegra ultima versione, sella di Selle Italia modello SLS flow con reggisella full carbon Rose 170 Flex. Ruote di casa Rose in alluminiodella serie RS-1400, gommate Continental.

LE PRIME IMPRESSIONI

Abbiamo già percorso una buone dose di kilometri con questa Rose (circa 450 km), grazie al meteo favorevole, contando anche su un paio di uscite da 120 km con circa 2000 mdsl ad uscita, aspetto che ci ha permesso di fare delle valutazioni maggiormente approfondite, in merito a comfort e prestazione sul lungo termine. La bici fa emergere una dose di comodità costante, maggiore con le sue ruote Rose, con una performance più briosa quando il montaggio prevede una ruota più rigida. In questo secondo caso ci è piaciuta molto, in salita ma anche in discesa, capace di essere sempre all’altezza della situazione. Non è mai esagerata, mai cattiva e ingestibile ma, in salita si pedala bene anche con buona distribuzione dei pesi, sfruttando anche un piantone a 74° (taglia 55), che permette un gesto sempre in spinta sulla porzione centrale del frame.

Al tempo stesso la lunghezza dello sterzo a 150 mm, lascia ampio spazio alla personalizzazione delle misure, senza obblighi di schiacciamenti del torace e del diaframma da parte del corridore, ampiamente gestibile e con profitto, in fase di rilancio, in pianura e nel corso delle salite lunghe. In discesa è un binario. Con le ruote a basso profilo paga qualcosa in termini di cambio di ritmo perentorio, ad esempio nel corso di uno sprint e rilancio violento dell’andatura.

In conclusione e a nostro parere, questa è una bici azzeccata e che regala soddisfazione a tante categorie di utilizzatori, anche molto differenti tra loro, dal granfodista a chi partecipa a gare veloci, magari con qualche “strappetto”. Rose X-Lite2, ha una doppia anima, più sorniona e docile, aspetto che può tornare utile nella stagione invernale, lontano dalle gare; maggiormente rivolta ad una performance di livello ma con ruote differenti ( sfruttando una coppia di ruote più rigida e reattiva) rispetto alle originali in dotazioni. Comunque e sempre, la bici è facile da guidare, regala un buon feeling a partire dalle prime pedalate.

rosebikes.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.