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Schwalbe presenta il nuovo Pro One Souplesse

di - 23/08/2019

Scrivere e parlare della tecnologia tubeless in ambito off road è una cosa normale, soluzione adottata ormai da tanti anni a qualsiasi livello, cosa ben differente è trattare l’argomento nella categoria road da sempre legata a tradizioni e convinzioni del passato, spesso poco incline a sperimentare nuove soluzioni; qualcosa però sta cambiando, grazia ad una spinta costante delle aziende ma anche alle bici con freni a disco che trovano nelle gomme tubeless un’interfaccia ottimale.

DI COSA STIAMO PARLANDO

Parliamo della tecnologia tubeless applicata alle coperture road, per le bici da strada, quella soluzione tecnica, utilizzata praticamente ovunque, automotive, bici mtb e molto altro, che permette di utilizzare le gomme senza camera d’aria: pneumatico e ruota, il primo montato e ancorato direttamente al cerchio.

Schwalbe è in prima linea nello studio e sviluppo degli pneumatici tubeless: il primo road tubeless risale al 2012. Nel 2014 nasce ufficialmente la famiglia Schwalbe One, pneumatici di alto livello, pensati e dedicati per le competizioni, dove la tecnologia tubeless gioca un ruolo di primissimo livello. Prima di descrivere il modello in questione, completamente nuovo, vogliamo parlare di alcuni vantaggi che offre la tecnologia tubeless: velocità, comfort, sicurezza, aderenza al terreno, protezione contro le forature e longevità, oltre ad una bassa resistenza al rotolamento, tutte caratteristiche facilmente percepibili una volta su strada, senza necessariamente analizzare grafici e numeri dei test in laboratorio.

La giornata test in terra Toscana ha previsto differenti situazioni. Siamo passati dall’asfalto classico, a tratti malmesso, alle strade bianche fino al pavé del centro storico di Massa Marittima: nessuna foratura. La gomma utilizzata: Pro One Souplesse tubeless nella sezione da 30 mm. Nella prima parte del percorso abbiamo adottato una pressione di 4,8 e 4,6 bar, rispettivamente per posteriore e anteriore. Successivamente 4 e 3,8 bar.

Una gomma tubeless permette un gonfiaggio a pressioni inferiori rispetto ad un clincher e ad un tubolare. Una gomma tubeless, utilizzata con il liquido sigillante adatto, al proprio interno, permette di bypassare eventuali forature e tagli dello pneumatico, senza interrompere la pedalata, in tutta sicurezza.

TECNOLOGIA SOUPLESSE

Il nome Souplesse  e costruzione Turn-Up si riferisce alla carcassa e include la tecnologia Shwalbe Tubeless Easy. Rispetto al passato, la gomma di nuova generazione è composta da fianchi a tre strati Turn-Up, che prevede un minore utilizzo di materiale ma una disposizione differente delle membrane, con una qualità e prestazioni migliorate: i tessuti sono disposti uno sopra l’altro in modo lineare, senza incroci e sovrapposizioni parziali.

Questa immagine mostra le differenze tra la nuova tecnologia costruttiva Souplesse e la precedente soluzione Microskin.

Questo permette di azzerare eventuali imperfezioni, di avere un maggiore controllo sul prodotto in fase di assemblaggio, di ridurre il peso. I due talloni sono rinforzati per una facile installazione ed eccellente ancoraggio dello pneumatico al cerchio. La porzione superiore prevede una cintura di protezione V-Guard da 14 mm (versione Pro One da 25 mm di sezione) e un battistrada Addix Race Multi Compund, tecnologia di derivazione mtb.

Lo sviluppo degli pneumatici che adottano il protocollo Souplesse, ha previsto un processo lunghissimo, composto da oltre 3 milioni di km di test (laboratorio e strada) e ingenti investimenti per tecnologie e macchinari, che vanno dalla costruzione, fino ad arrivare a sistemi d’imballaggio, passando per i nuovi miscelatori delle mescole e impianti di estrusione.

LA GAMMA PRO ONE

Si parte con la versione Tubeless Easy (TLE) che mette in mostra un valore alla bilancia di soli 245 grammi (versione da 25 mm).

Due diciture, ben visibili a confronto: TLE, ovvero Tubeless Easy, Tube Only, ovvero la versione clincher destinata alla camera d’aria. In basso a destra con la TWI, la zona dell’indicatore di usura.

Questa gomma, se messa a confronto con la generazione precedente, evidenzia una minore resistenza al rotolamento (-13%), un maggiore grip (+22%) e ha un design ottimizzato per cerchi con canale interno da 19 millimetri. Schwalbe Pro One TLE è disponibile in tre misure, 25, 28 e 30c, con un prezzo di 69,90 per ogni singola gomma. Non solo tubeless: il nuovo Pro One Souplesse è disponibile anche in versione clincher, con un peso di 235 grammi (versione 25 mm). Sempre con la mescola Addix Race, riprende molte delle caratteristiche della versione TLE. Se paragonato al clincher della vecchia generazione, la versione Souplesse è più resistente del 30% contro le forature. Anche in questo caso le misure disponibili sono tre: 25, 28 e 30 c, con un prezzo di listino di 59,90 euro.

Il terzo pneumatico di questa categoria è dedicato alla velocità, forse il primo road tubeless in assoluto, riferimento per le prove contro il tempo e triathlon: Pro One TT TLE. Questa è la gomma con cui Patrick Lange ha conquistato l’Iroman delle Hawaii. Ha un peso di soli 205 grammi (versione 25c), con un’aerodinamica ottimizzata. TT è disponibile nelle misure da 25 e 28 mm, ad un prezzo di listino di 69,90 euro.

Il classico disegno della famiglia Pro One e One di Schwalbe, una sorta di spigato a freccia. La nuova generazione Pro One, rispetto alla precedente e alla One, si differenzia per la presenza di intagli più fini e ravvicinati (gomma al centro e in basso).

a cura della redazione tecnica

foto Irmo Keizer e redazione tecnica

schwalbe.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.