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Scicon Aerocomfort 3.0

di - 20/11/2017

Scicon Aerocomfort 3.0 è il risultato di un’evoluzione iniziata nel 2006, un concentrato di design, praticità e tecnologia in questa categoria. Il periodo è quello giusto per pensare al trasporto del proprio mezzo, momento in cui si programmano e definiscono, per molti, le vacanze natalizie e quelle di Gennaio, momenti in cui i ciclisti sfruttano le giornate verso zone più calde, in modo da affrontare i primi allenamenti lunghi e intensi.

Scicon è il leader per il trasporto e la protezione della bicicletta durante il viaggio e propone il suo prodotto top di gamma. Aerocomfort 3.0 è studiato per semplificare il trasporto della bicicletta, senza sacrificare la sua protezione e con un peso di soli 8 kg è anche uno dei più leggeri che offre il mercato. La collaborazione con alcuni top team del panorama internazionale, ha dato la possibilità ai tecnici dell’azienda italiana, di sviluppare un accessorio tanto efficace, quanto pratico, che in questa versione non obbliga a smontare il manubrio e il reggisella: ad essere rimosse sono solo le ruote.

Un pacchetto chiamato anche Hi-Speed Packing: pronto ad essere imbarcato sull’aereo in 5 minuti. Tutta la gestione degli spazi interni è ottimizzata per assicurare la bicicletta ed essere di facile accesso. Non solo: Aerocomfort 3.0 è dotato di ruote su un supporto rigido. Oltre a questa versione specifica per il road, Aerocomfort 3.0 è disponibile anche nelle configurazioni TRI (per triatleti) e MTB (per bikers). Aerocomfort 3.0 ha il Custom Program: è possibile personalizzare il bag con piccoli o grandi dettagli come ad esempio la bandiera, colorazioni e facendo applicare il proprio nome.

AeroComfort 3.0 Vincenzo Nibali
Peter Sagan edition

sciconbags.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.