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Sono più forti i ciclisti di oggi o quelli di ieri?

di - 22/11/2023

La risposta, come accade in questi casi, la dà la scienza… Il dibattito sulla superiorità dei ciclisti moderni rispetto a quelli del passato è sempre acceso, se ne è parlato anche in occasione dell’ultimo Tour e di recente si è espresso al riguardo anche un grande del passato, Beppe Saronni.

Come possono crescere così tanto le prestazioni?

È uno degli argomenti che saranno affrontati durante Campus Bike Convention, il primo evento dedicato a Ciclismo e Performance, con numerose attività e workshop dedicati all’allenamento, alla prestazione, alla nutrizione, alla biomeccanica e alla forza, con l’intento di colmare il divario tra la teoria e l’applicazione pratica, su questi temi, nel mondo del ciclismo. In cattedra ci saranno Diego Bragato (Head of Performance della Federazione Ciclistica Italiana), Davide Cassani (ex CT della nazionale italiana), Mikel Zabala (CT Nazionale spagnola MTB), Alessandro Ballan (Campione del Mondo 2009), Marco Aurelio Fontana (Bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012), Elisabetta Borgia (Psicologa delle Nazionali Italiane e della Trek Segafredo) Marco Compri (Team Performance Nazionale Italiana), Vittoria Bussi (Record dell’ora femminile) e diversi altri professionisti e docenti, tra cui il Prof. Marco Belloli (Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano) e il Prof. Samuele Marcora (massimo esperto di fatica negli sport di endurance).

L’allenamento è meglio del doping

Jonas Vingegaard, il danese due volte Maglia Gialla, ha dichiarato che i ciclisti odierni sono più veloci persino dei ciclisti che ricorrevano al doping. I numeri sembrano confermare questa affermazione. Ad esempio, Tadej Pogacar ha recentemente demolito il record di salita al Col du Tourmalet, precedentemente detenuto da Tony Rominger dal 1993. Il giovane ciclista sloveno ha compiuto l’impresa in soli 45 minuti e 11 secondi, superando il record di Rominger di quasi un minuto e mezzo. Persino il famigerato record di Lance Armstrong è stato superato da Pogacar. Ma cosa dire del confronto con Marco Pantani? La differenza è sorprendente: a soli 24 anni, Pantani ha impiegato 50 minuti per scalare il Tourmalet nel 1994, mentre il coetaneo Pogacar ha completato la stessa ascensione quasi 5 minuti più velocemente.

Perché, oggi, i ciclisti sono così forti?

La risposta potrebbe risiedere in una trasformazione totale nell’approccio al ciclismo. Come Jonas Vingegaard sottolinea, tutto è cambiato: l’attrezzatura, l’alimentazione, l’allenamento. Questa rivoluzione può essere attribuita all’applicazione della scienza al mondo del ciclismo. Uno studio del 2005 intitolato “The Science of Cycling: Physiology and Training” ha gettato le basi per questo nuovo approccio. L’uso di dati e principi scientifici ha rivoluzionato la preparazione dei ciclisti e dei loro allenatori. La scienza applicata al ciclismo ha superato il doping e sta definendo il futuro di questo sport.

Beppe Saronni, che sarà a Campus domenica 3, ha parlato proprio di metodologie di allenamento, ma anche dell’evoluzione tecnica delle bici; “è difficile fare un confronto, anche le gare erano diverse; tutto è cambiato, l’allenamento e la tecnologia prima di tutto“.

La tecnologia ha cambiato tutto

L’allenamento moderno si basa su dati affidabili e ripetibili, grazie all’uso di sensori di potenza. Questo permette ai ciclisti di concentrarsi su aspetti specifici del loro allenamento, come resistenza, forza, velocità e altro. L’introduzione di allenamenti mirati alla forza secca ha consentito ai ciclisti di aumentare la massa magra e ridurre quella grassa, migliorando il rapporto peso/potenza. L’alimentazione ha visto l’inclusione di proteine per una muscolatura più sana.

La tecnologia applicata alle biciclette ha prodotto telai più leggeri e aerodinamici, permettendo ai ciclisti di generare maggiori watt con minor dispendio di energia. Inoltre, l’uso di rapporti diversificati e cambi elettronici precisi ha reso ogni pedalata più efficiente.

In sintesi, i ciclisti di oggi sono più forti grazie a un allenamento scientificamente strutturato, all’uso di tecnologie avanzate e a una nuova mentalità. La scienza applicata al ciclismo ha reso obsoleti i metodi di allenamento del passato e dimostra che il doping non è il segreto del successo.

I ciclisti amatoriali, tuttavia, seguono spesso metodologie obsolete. Per migliorare le proprie prestazioni e minimizzare il rischio di infortuni, dovrebbero abbracciare un piano di allenamento moderno e strutturato, progettato per le loro esigenze specifiche. Questo approccio consente di ottimizzare l’allenamento, garantire il recupero e monitorare i progressi nel tempo.

Cos’è Campus Bike Convention

Oltre 25 relatori e più di 30 workshop con i nomi più importanti del mondo del ciclismo e della ricerca: è Campus Bike Convention, un evento verticale dedicato al rapporto tra ciclismo e prestazione sportiva che il 2 e 3 dicembre si terrà negli spazi di FICO Eataly, a Bologna.

Tra attività e workshop pratici, nelle cinque sale dedicate all’allenamento, alla prestazione, alla nutrizione, alla biomeccanica e alla forza, si lavorerà per due giorni con l’obiettivo di colmare il divario tra la teoria e l’applicazione pratica sui temi cruciali dell’allenamento, della biomeccanica, della performance e della nutrizione nel mondo del ciclismo.

Un’opportunità preziosa per condividere le metodologie più avanzate, offerte da esperti italiani e internazionali; i nomi dei relatori rappresentano al meglio la filosofia dell’evento, fatta di competenza, esperienza e soprattutto di cultura scientifica per sfidare i falsi miti, dando spazio a metodologie valide e moderne.

Le iscrizioni per Campus Bike Convention sono aperte. È possibile iscriversi in presenza, garantendo l’accesso a tutti gli interventi della sala plenaria e ai workshop, o in modalità streaming, per seguire online in diretta solo gli interventi della plenaria.

Per iscrizioni e informazioni