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Stealth Superlight di Pro corta e superlight

di - 05/07/2019

Pro Bike Gear, marchio di componentistica nell’orbita di Shimano, amplia la scelta delle selle corte con una nuova versione del modello Stealth: ecco la Stealth Superlight, sviluppata grazie al concetto One Piece Design.

Come successo anche per le calzature S-Phyre, il forte corridore australiano Micheal Matthews è stato coinvolto nello sviluppo della sella Stealth.

È una delle primissime selle corte che il mercato ha proposto, nata per le prove contro il tempo, apprezzata ed utilizzata anche per le corse in linea. Il modello Stealth ora diventa ancora più leggera del 15% rispetto alla versione tradizionale Carbon, fermando l’ago della bilancia a 145 grammi (27 g più leggera rispetto al modello Carbon precedente), grazie alla costruzione in carbonio in un unico pezzo.

In questa immagine è possibile notare la costruzione in un pezzo unico.

La scocca e il telaio full carbon (con i tubolari da 7×9 mm di diametro) supportano una cover in PU con un sottile strato di foam in Eva, il tutto per una sella durevole e resistente. Come per la versione più anziana, una delle caratteristiche principali è l’ampio canale di scarico, caratterizzato da alcuni ponticelli di rinforzo che irrobustiscono e irrigidiscono ulteriormente la struttura.

La sella non è completamente piatta, con la zona del retrotreno che si alza leggermente verso l’alto, quasi a simboleggiare uno piccolo spoiler. Questo design permette di avere un appoggio adeguato e utile in tutte quelle situazioni dove è necessario sfruttare la spinta anche tramite la sella, ad esempio in salita.

La porzione posteriore dello scafo presenta due fori filettati, utili per il montaggio del porta numero, oppure di una sacca porta attrezzi. Due le larghezze disponibili, 142 e 152 mm.

pro-bikegear.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.