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Strava, la sfida del Challenge Cannondale

di - 08/04/2021

Strava, la sfida del Challenge Cannondale

La Parigi-Roubaix è stata rinviata per i motivi che ben conosciamo. Il 2021 sarebbe stata l’occasione per vedere la regina del pavé al femminile. Cannondale, in collaborazione con Strava, lancia una sfida alle pietre del Belgio, richiamando a se la community: percorrere i 116 km previsti per la gara femminile.

Strava, la sfida del Challenge Cannondale
Elisa Balsamo in occasione della vittoria al GP Oetingen

La gara del pavé è anche su Strava

Sono molte le grandi aziende del ciclismo che hanno una pagina attiva su Strava. Questo canale è diventato un vero e proprio mezzo di comunicazione e di coinvolgimento per i praticanti, appassionati e pedalatori, fidelizzati del marchio e semplici curiosi. Dopo il rinvio ufficiale della Parigi-Roubaix, che ha coinvolto anche la compagine femminile (si sarebbe disputata la prima edizione), Cannondale ha lanciato una sfida su Strava, una sorta di continuazione dell’iniziativa Choose to Challenge.

Strava, la sfida del Challenge Cannondale

116 km per celebrare il pavé

La sfida consiste nel percorrere 116 km, la distanza prevista per la regina del pavé al femminile, in una delle giornate comprese tra l’11 e il 18 Aprile. La distanza può essere percorsa in una sola giornata o nel corso della settimana.

A partire dall’11 il partecipante avrà a disposizione 7 giorni per completare 116 km, la distanza di questa classica di primavera. In premio un badge digitale della Choose to Challenge Cannondale e la possibilità di vincere uno dei tre pacchi premio della Parigi-Roubaix contenenti una maglia autografata e un pettorale numerato della gara. Ma non finisce qui, perché Cannondale mette a disposizione anche una carta regalo del valore di 500€ da utilizzare presso un rivenditore autorizzato.

a cura della redazione tecnica, immagini courtesy Cannondale.

Link per partecipare alla sfida Strava:

https://www.strava.com/challenges/cannondale-choose-to-challenge

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.