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Sturer Bike Composite Wood, arte e bici in legno

di - 28/11/2017

Sturer Bike Composite Wood, cioè le bici con telaio in legno: siamo stati dal MASTRO ARTIGIANO piemontese che costruisce le bici in legno. La bici in legno è una cosa poco usuale di questi tempi, nell’era degli standard, del carbonio e delle resine, della gestione informatica, prodotto che oltre al materiale di base prevede e obbliga anche una certa manualità: un telaio in legno non può essere costruito con degli stampi, deve essere assemblato totalmente a mano, pezzo dopo pezzo.

Abbiamo fatto visita a Sturer Bike, piccolo artigiano della provincia alessandrina, che tante attenzioni ha attirato alla fiera CosmoBike Show di Verona. Fabrizio Sturaro, da cui arriva l’acronimo Sturer, è un falegname da sempre, un ragazzo appassionato del lavoro manuale, che ama plasmare le sue creature, prova una soddisfazione infinita vederle nascere e prendere forma e non parliamo solo di biciclette ma di tutti quei prodotti (e cose) che possono essere costruite con il legno.

Fabrizio riprende l’attività di famiglia, una piccola azienda che nasce negli anni 60. Con la promessa di poterlo provare in futuro, siamo stati con Fabrizio una giornata e ci siamo fatti raccontare come costruisce i suoi telai in legno e gli abbiamo fatto alcune domande:

1) Fabrizio, come si costruisce un telaio in legno:

– ogni telaio è completamente fatto a mano, prima di tutto, in ogni suo passaggio, compresa la costruzione dei tubi. Qui non c’è nulla di pre-costruito e pre-assemblato, solo i fogli in legno, tutto il resto è da pensare dall’inizio.

Ogni tubo, ogni giunzione, tutti i rinforzi sono costruiti come pezzi unici e poi uniti tra loro per dare forma al frame. Ogni tubo è il risultato di un’impellicciatura (stratificazione), con diversi spessori e forme. Ad esempio: il tubo del piantone, che è di forma rotonda, è costruito a sette strati (con sette fogli diversi) e ogni foglio di legno ha un’inclinazione differente, inclinazioni che vanno dai 45 ai 135°. Prima di essere lavorati a mano però, piegati e inclinati, i fogli di legno sono bagnati, in modo da poterli piegare senza romperli.

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.