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Il Team Trentino Cross Giant Smp brilla al Giro d’Italia Ciclocross.

di - 04/12/2017

Team Trentino Giant SMP Cross, quando si parla delle giovani promesse della bicicletta è sempre un piacere scrivere e documentare. Il fine settimana appena trascorso è stato teatro delle sfide di ciclocross in uno degli scenari maggiormente suggestivi in Italia, quello di Silvelle di tre Baseleghe Ciclocross, dove il giovane sodalizio trentino ha fatto brillare i suoi giovani atleti.  

 

Nella mattinata tra gli allievi Daniel Cassol è stato autore di una gara da protagonista. Nelle prime pedalate è riuscito subito a dare del tu al pesante fango, guadagnando metri su tutti gli avversari.

Al termine di un emozionante testa a testa con Davide De Pretto, Daniel Cassol ha sfoderato tutta la propria grinta e ha potuto gioire alzando le braccia al cielo e festeggiando la ritrovata leadership nella classifica del Giro d’Italia di ciclocross. 

A Filippo Fontana sono bastate poche pedalate per ribadire la sua netta superiorità e infliggere agli avversari gap notevoli. Il figlio d’arte, leader dalla prima all’ultima tornata di gara, è giunto al traguardo a braccia alzate. Filippo Fontana è così di nuovo leader della classifica del Giro d’Italia di ciclocross. Tra le donne juniores ottimo secondo posto per la friulana di Buja Asia Zontone, che si è dovuta arrendere solo all’azione della piemontese Nicole Fede della Valcar.

photo credits: Alessandro Billiani

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.