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Theragun G3Pro, terapia a percussione per lo sport

di - 28/05/2019

Theragun G3Pro è un dispositivo professionale progettato per gli sportivi, atleti ed operatori del settore come osteopati, chiropratici e fisioterapisti. Theragun G3Pro è sviluppato per la terapia a percussione che si basa su una intensa azione sul muscolo, per le fasi di riscaldamento, recupero, per alleviare il dolore.

Theragun 3GPro

La sua forma è studiata per essere efficace e comodo da tenere in mano durante la terapia e il suo braccio è regolabile per raggiungere facilmente ogni parte del corpo. Lo strumento ha un peso di 1,4 kg, è a due velocità e le batterie sono sostituibili. I prodotti Theragun sono utilizzati da oltre 250 squadre professionistiche nel mondo, in oltre 40 paesi. Theragun è un’azienda americana leader nel settore della terapia a percussione, un trattamento che nasce come possibile soluzione di intervento per attutire i dolori dei muscoli a seguito dell’attività sportiva o di posture scorrette nella vita di tutti i giorni. La terapia a percussione consiste nell’emissione di brevi impulsi che agiscono in profondità nei tessuti del corpo. Queste percussioni favoriscono la circolazione del sangue nelle aree trattate, migliorando la capacità di movimento e la velocità di recupero, e alleviando il dolore cronico quotidiano. La gamma Theragun si compone di tre prodotti, con caratteristiche e livelli diversi di potenza. Il prezzo di 3GPro è di 624 euro.

theragun.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.