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Top Dolomites Granfondo, si punta alla sicurezza

di - 26/07/2018

I motivi per partecipare alla Top Dolomites Granfondo Madonna di Campiglio North Lake Garda in programma domenica 2 settembre, sono tanti e la sicurezza è uno dei focus principali.

Sicurezza: La pratica di un’affascinante attività sportiva come il ciclismo e dunque la passione di quanti pedalano, la strada e la sicurezza sono da sempre tre fattori legati da un filo rosso e caratterizzano un evento come la Top Dolomites Granfondo Madonna di Campiglio North Lake Garda in programma domenica 2 settembre.

Veicoli a motore e biciclette devono condividere la stessa strada e soprattutto in eventi sportivi di primo piano come l’evento trentino è importante tutelare i ciclisti in gara e ridurre al minimo i disagi per la circolazione. Il comitato organizzatore della Top Dolomites ha predisposto il piano di sicurezza e tutela dei ciclisti in gara che prevede l’impiego di oltre 300 tra Asa e volontari lungo i tre percorsi che coadiuveranno la direzione di corsa e lo staff organizzativo.

Inoltre nella scelta dei percorsi, gli organizzatori hanno scelto tracciati che offrissero il minor impatto sulla viabilità ordinaria, permettendo così a quanti raggiungono il Trentino per vivere in maniera diversa il territorio senza particolari disagi.

Il ciclismo è una affascinante attività sportiva, pedalando in sicurezza lo è ancor di più.

foto di apertura Johann Groder

campigliodolomiti.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.