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TOUR TRANSALP 2019 PREVIEW, PARTE SECONDA

di - 12/03/2019

Siamo ancora a Marzo, lo so, e l’inizio della Transalp in quel di Innsbruck può ancora sembrare un miraggio… Ma i suoi 19000m di dislivello possono essere un vero e proprio dilemma se la preparazione invernale/primaverile non risulta adeguata al caso! Oltretutto quest’anno il percorso appare sulla carta più tosto del solito: tolta la prima tappa “rompi-ghiaccio” di circa 90km e 1100m D+, con il solo e pedalabile passo del Brennero, la seguente tripletta di tappe over (abbondantemente, ndr) 3000m di dislivello è una bella gatta da pelare. Nella seconda tappa, quella successiva all’arrivo di Bressanone, si inizia davvero a fare sul serio: il passo Pennes e la successiva Schermoos-Sattel impegneranno le nostre gambe per circa 140km, prima di terminare sul temibile arrivo in salita di Caldaro, già sede di arrivo (e di gran fatica!) nel 2018.

Una gara dura ma anche una festa

La terza tappa si può invece considerare la Queen Stage del percorso per quanto riguarda il dislivello totale, poiché i tre passi da affrontare, Mendola-Tonale-Gavia, misurano in totale circa 3700m e sono sicuro rimarranno ben impressi nei muscoli di ogni partecipante. Tappa 4 e 5 sono un graditissimo regalo a chi partecipò nel 2017 e si vide annullare queste due frazioni a causa del maltempo: quest’anno gli organizzatori hanno ben pensato di riproporcele e farci gustare la meraviglia di questi due itinerari, che ho molto a cuore e non vedo l’ora di poter percorrere col numero della Transalp attaccato sulla maglia. La Bormio-Livigno è un gran classico, si percorre il giro dell’Engadina con un bell’Umbrail pronti-via, a cui successivamente si aggiungeranno passo Bernina e passo Forcola, per terminare il quel di Livigno; l’indomani invece, dopo essere usciti dal “piccolo tibet” italiano tramite il valico del Foscagno, si affronterà una delle ascese simbolo del ciclismo, ovvero il Mortirolo da Mazzo. Penso che non ci sia bisogno di alcuna presentazione o spiegazione per questa salita, dove si dovrà solamente saper soffrire e puntare con determinazione fisica e mentale verso l’arrivo di Aprica. La sesta tappa, la più corta, è invece completamente inedita: un paio di chilometri dopo il via si affronta il versante “facile” del Mortirolo, per poi scendere ad Edolo, scavalcare il passo del Tonale nel verso contrario rispetto alla terza frazione, ed inerpicarsi sull’arrivo (con sorpresa!) di Ossana, in Val di Sole. L’ultima tappa, con il classico e stupendo arrivo a Riva del Garda, non è solo una passerella, perché Passo Campo Carlo Magno, Passo Daone, Passo Duron e Passo del Ballino saranno un’altra bella faccenda da sbrigare, lunga circa 100 chilomentri e con ancora 2300m di dislivello… Ma come affrontare tutta questa “pappardella” di salite, chilometri e dislivello? Ognuno di noi probabilmente avrà un approccio diverso, personalmente nei weekend liberi da altre granfondo mi piace effettuare delle doppiette di lunghi sulle 4/5 ore con molta salita, in modo da simulare, in piccola parte, la fatica che si ripete di tappa in tappa. Ho voluto chiedere anche ad una coppia di amici (categoria mixed) che hanno partecipato nel 2018 e a cui, come era prevedibile, la Transalp è entrata nel cuore come ha deciso di approcciare l’edizione 2019 e cosa ha fatto scattare la scintilla per ripetere l’esperienza. Marta e Davide, laghée DOC (ovvero originari delle sponde del Lago di Como), sono una coppia affiatata, un vulcano di simpatia, coinvolgimento ed oltretutto ottimi pedalatori; ecco cosa mi hanno risposto. Qual è il motivo che vi spinge a tornare nuovamente alla Transalp dopo l’esperienza dello scorso anno? Cosa vi ha colpito o vi è piaciuto maggiormente? La Transalp 2018 è stata la prima ed unica esperienza ciclistica competitiva di più giorni a cui abbiamo partecipato. Una filosofia di gara la cui partecipazione a coppie è un valore aggiunto per chi come noi condivide la stessa passione. Un evento che ti lascia sbalordito dalla perfetta organizzazione nel pre, durante e post gara; abbiamo deciso di tornare nel 2019 perché il percorso è fantastico. L’emozione più bella vissuta nel 2018? Sicuramente l’emozione di partire ogni giorno è unica, ma tagliare l’ultimo traguardo con il tifo dei nostri genitori, arrivati a sorpresa con due medaglie artigianali di legno, è un ricordo che porteremo sempre nel cuore. Come si riesce ad andare d’accordo all’interno di una coppia? Essere una coppia nella vita aiuta ad andare d’accordo e a sopportarci; il vantaggio è anche dato dal fatto che comunque nel bene o nel male devi arrivare insieme al traguardo. Difficoltà? Sia fisiche che altro… Le difficoltà maggiori sono l’abitudine a stare in gruppo e la capacità di guida nelle discese tecniche. Momento o occasione più divertente/particolare? Sicuramente è stato divertentissimo e allo stesso tempo unico ammirare la coppia Israeliana ballare alla partenza “Bella ciao” (brano particolarmente apprezzato da DJ della manifestazione)! Cosa ne pensate del percorso 2019? Tappa preferita? Il percorso 2019 sarà come correre a casa. Lo Stelvio, il Mortirolo e il Gavia: sono le nostre salite preferite. La tappa con partenza da Bormio ed arrivo a Livigno bisognerà affrontarla usando Testa, Cuore, e Gambe. Come vi state preparando? Domanda di riserva?!?!

L’arrivo 2018 a Riva del Garda

Vabbè, diciamo che in questo periodo invernale dopo il lavoro ci concediamo qualche corsa a piedi, un po’ di rulli la sera e durante i weekend di norma si esce a pedalare. Obiettivo/i? L’obiettivo principale rimane sempre quello di divertirsi, almeno come lo scorso anno; il secondo è quello di far divertire!

a cura di Riccardo Zacchi, foto C.O.

ulteriori informazioni sono disponibili al sito ufficiale tour-transalp-de

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.