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Trek Émonda 2021 una bici completamente nuova

di - 18/06/2020

La Trek Émonda nella nuova versione

La nuova Trek Émonda SLR e SL 2021 tolgono il velo. Dimenticate tutto quello che sapete e avete visto in merito alla Émonda, dalla sua prima comparsa fino ad oggi. La versione 2021 è una bicicletta road racing completamente rinnovata, in tutto e per tutto. L’aerodinamica impera nell’intero progetto. Un tessuto di carbonio completamente nuovo ed esclusivo per Trek, per una bicicletta che nel complesso ha una resa su strada che impressiona.

trek emonda 2021
Un’immagine ufficiale della new Emonda in dotazione ai pro
new trek emonda 2021
La Trek Emonda che abbiamo avuto l’occasione di testare in anteprima, versione SRL, con ruote Bontrager RSL37 e trasmissione Sram eTap 12v AXS, colorazione ProjectOne

Due versioni SLR e SL

Trek Bike New Émonda è disponibile in due versioni, SLR e SL, entrambe adottano le stesse forme e geometrie di matrice H1.5. Per costruire la SLR viene impiegato il carbonio OCLV800, un materiale nuovo che ha obbligato gli ingegneri Trek a rivedere molti concetti di sviluppo utilizzati in passato. Il suo frame ha un valore alla bilancia (taglia 54) di poco inferiore ai 700 grammi (698 per la precisione, 365 g per la forcella).

SL invece adotta una fibra OCLV500 Series, con caratteristiche tecniche ottimali in termini di rigidità vs peso e che permette di avere una sorta di race ready ad un prezzo contenuto. Il suo peso dichiarato è di 1142 grammi (380 grammi per la forcella). I pesi sono da considerare senza verniciatura. La piattaforma SLR è personalizzabile con ProjectOne, che amplia le combinazioni cromatiche e colori. Qui sotto solo alcuni esempi.

Nuovo carbonio OCLV800

Un tessuto unico nel suo genere, utilizzato solo da Trek per la versione SLR. Questo composito ha richiesto due anni di ricerca e sviluppo prima di trovare la sua forma definitiva in termini di applicazione ciclistica.

new trek emonda 2021

È il 30% più resistente e pesa 60g in meno, a parità di superficie utilizzata, rispetto all’OCLV700. Il risultato: si può usare meno carbonio e al tempo stesso ottenere una struttura più rigida, ovviamente più leggera.

Niente IsoSpeed ma tanta aerodinamica

Partiamo dal design delle tubazioni: una forma votata alla penetrazione massima dello spazio, il che offre una bici tanto elegante, quanto decisa e a tratti muscolare (avantreno in particolare).

Il lato che deve fendere l’aria è arrotondato, la faccia posteriore è con profilo tronco. Il frame adotta un concetto di asimmetria molto marcato, tra lato drive e quello non drive. La Émonda precedente era, in un certo senso, più arrotondata. Per gli amanti dei numeri e dei parallelismi con il passato:

  • new Émonda risulta 183 grammi più leggera in termini di resistenza aerodinamica,
  • permette di risparmiare 60 secondi in un’ora su un percorso flat,
  • 18 secondi ogni 60 minuti su una salita all’8,1% di pendenza,
  • solo per freni a disco e supporta pneumatici con un massimo di 28c di larghezza.

Tutto nuovo anche il bottom bracket con meccanica T47

Si chiama T47. La sua larghezza è di 86,5 mm, ridotta rispetto alle bb92 che hanno sempre caratterizzato le bici Trek, ma con sedi per i cuscinetti maggiorate e di facile manutenzione. Così si ottiene il miglior rapporto tra leggerezza e rigidità, sfruttando a pieno l’asimmetria di tutto il comparto e riducendo l’impatto frontale. Il BB così strutturato è compatibile con tutti i cuscinetti del mercato e perni passanti, anche con diametro da 30 mm.

Un’immagine che identifica bene l’asimmetria dei foderi posteriori e della tubazione obliqua.

Madone e la “vecchia” Émonda insegnano

Dalle due bici vengono “mutuate” alcune soluzioni di design che si rifanno a sviluppi tecnici ben precisi. Dal progetto Madone viene ripreso il design del comparto dello sterzo (paragonabile ma non uguale), con una sorta di scalino ribassato e forme molto simili per fendere lo spazio. Dalla versione più anziana della Trek Émonda, viene ripreso il seat-post, rigido e comodo in fatto di regolazioni. Giusto dire che i perni passanti per i freni a disco hanno dimensioni standard per il mercato road: 100×12 mm anteriore, 142×12 mm posteriore.

emonda 2021

Trek Émonda 2021 Taglie e prezzi

Otto taglie disponibili per entrambi i modelli, Trek Émonda SL e SLR: 47-50-52-54-56-58-60 e 62. In totale le configurazioni (allestimenti) sono dieci. Cinque per la SL, con prezzi di listino compresi tra i 2699 euro della SL5, fino ad arrivare alla SL7 eTap che ha un costo di 6099 euro. Cinque allestimenti per la SLR, con un range di prezzo compreso tra i 6199 della SLR6, fino ad arrivare ai 10999 euro della SLR9. Alcune immagini dei diversi allestimenti e versioni:

Oltre alla bici c’è di più, ruote e cockpit

Le ruote Bontrager Aeolus, con un totale di quattro modelli, per tre differenti livelli di prodotto. Andiamo in ordine di importanza: Aeolus RSL37, Aeolus Pro37 e le Aeolus Elite con profili da 35 e 50 mm. Le 37 hanno entrambe il cerchio full carbon OCLV, di base RSL le prime, Pro le seconde. Sempre full carbon le Elite, ma un gradino inferiori, con il concept di offrire un pacchetto ruote efficiente ad un prezzo competitivo. Le caratteristiche principali delle 37 sono:

  • profilo da 37 mm,
  • una larghezza totale di 28,
  • un canale interno di 21 millimetri, tubeless ready,
  • le RSL hanno un valore alla bilancia di 1325 grammi la coppia,
  • Le Pro hanno un peso dichiarato di 1505 grammi la coppia.
  • mozzi di base DT Swiss per entrambi, serie 240 per le RSL, 350 per le Pro

Le Aeolus Elite 35 e 50, cifre che rispettivamente identificano l’altezza del cerchio (tubeless ready). Entrambe hanno una larghezza di 27 millimetri e un canale interno da 19,5 mm di larghezza. I prezzi: ci vogliono poco meno di 2400 euro per le RSL37 e circa 1300 euro per il modello Pro. Per le Aeolus Elite 35 e 50 TLR la spesa è di 900 euro.

 

Barstem Bontrager Aeolus RSL

Il nome completo è Aeolus RSL VR-C, un acronimo finale che è una sorta di abbreviativo e che sancisce la possibilità di sfruttare il manubrio in tutte le sue posizioni, senza sacrifici in termini di comfort, postura ed efficienza. Il cockpit è un blocco unico, piega+stem, in carbonio OCLV, con sezione frontale molto sottile e una superficie superiore piatta.

Frontalmente è prevista una piccola sola filettata dove inserire il supporto per il device gps. Drop e reach sono rispettivamente di 123 mm e 93 mm, con un’inclinazione di 7°. Nella combinazione 42×120 mm ha un peso di 297 grammi in totale. Le combinazioni sono 15 in totale, passando dalla 38×80 mm, in ottica femminile, fino ad arrivare alla 44×120. Bontrager Aeolus Barstem è in dotazione alla new Émonda fino all’allestimento SLR6. Le versioni SL hanno la combinazione Pro VR-C.

Le prime impressioni, una bicicletta da KOM

Immaginate una macchina da F1, un prodotto che gratifica al solo sguardo, che non lascia spazio a molte interpretazioni e che fa venir voglia di pedalare. Colorazione a parte (quella che vedete nelle immagini è ProjectOne), la nuova Trek Émonda è così, una bicicletta a tratti estrema e che proprio come una macchina da F1, chiede di essere spinta al massimo. In salita “invita ad essere sempre in tiro” e fare pressione sui pedali, così come guadagna velocità con una tempistica molto ridotta. Non è un dettaglio così comune a bici di questa categoria. Tutta questa velocità e rapidità, anche nei cambi di direzione, deve essere gestita. In discesa richiede un bel manico e porta ad andare anche al proprio limite. Per poterla sfruttare a dovere è necessario prendere la dovuta confidenza.

Oltre alla Emonda descritta, nelle foto in action trovate, l’abbigliamento NW, calzature NW Revolution2, occhiali Bollé Chronoshield e casco Bontrager Velocis Mips.

E’ una bici da gara, estrema, briosa e che fa godere. L’abbiamo pedalata per circa 800 km prima del suo lancio ufficiale e per parecchi metri di dislivello positivo. Queste sono le prime impressioni, con la speranza di poterla usare ancora e scrivere un test completo come piace fare a noi.

a cura della redazione tecnica, foto Trek, redazione tecnica e Matteo Malaspina.

trebikes.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.