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Surf legend: Ben Aipa, il ponte col futuro dello shaping

di - 17/01/2018

Rubrica dedicata alla storia a cura di Giovanni Nepa
Benritrovati amici amanti di questa magnifica disciplina all’appuntamento settimanale sulla storia del surf, come dice il redattotore Michele Cicoria, “Il martedì del Nepin”, che questa settimana passa al mercoledì per motivi di onde… Ma bando alle ciance, ero un tantino dubbioso su questo martedì, ma alla fine della fiera, ho deciso di parlarvi di Ben Aipa.
Nato nel 1942 a Honolulu Ben si innamora del football americano e intraprende una carriera semi-professionistica, il suo ruolo era da linebacker: ruolo abbastanza particolare, poiché tale giocatore deve avere l’ideale proporzione tra massa, forza, cattiveria, velocità e capacità atletiche in generale.
Dopo un infortunio alla caviglia Ben smise di giocare a football, aveva 20 anni esatti, da quel momento capì che la sua vita sarebbe cambiata repentinamente, si dedicò al surf con la stessa costanza e metodica che mise sui capi di football, egli non perdeva un giorno di onde sulle coste hawaiane.
Continuò così per un paio d’anni e poi, nel 1966, riuscì ad arrivare in finale al Duke Kahanamoku classic, Sunset Beach, e nel 1967 arrivò quarto al Makaha International. Ben aveva già cominciato a produrre le sue tavole da surf, nel 1968 produsse la tavola che accompagnò l’hawaiano Fred Hemmings a vincere il titolo mondiale.
Aipa, si può dire, che fu uno dei primi surfisti e shaper che iniziarono a concepire dei nuovi design che avrebbero cambiato lo scenario del surf professionistico sulla North Shore, questi concetti innovativi non venivano dai design delle tavole per il big wave riding, ma bensì dalle tavolette per onda piccola, il cui uso specifico veniva fatto sulla south shore di Oahu, ivi Ben studiò la fluidodinamica di queste tavole.
Nel 1970 Aipa fondò il suo marchio personale di tavole da surf, e in maniera molto attiva Ben riuscì a studiare e inventare nuovi modelli di tavole: fù il primo shaper a introdurre, nel 1972, il “double point swallow tail”: un tail a coda di rondine nella parte finale della tavola accompagnato, svariati pollici verso il nose, da due sporgenze che potremmo chiamare wings.

Nel 1975 Ben Aipa diede luce  una tavola incredibile, nominata “the stig”, surfboard che sapeva rapportare due distinte filosofie di planata, infatti nella zona anteriore della tavola,possiamo apprezzare una distribuzione di volumi molto più generosa, rispetto al tail, ciò rispecchiava la filosofia della planata sull’onda piccola della South Shore, invece nella zona posteriore della tavola si può ammirare un tail stretto e carente di volume, in accordo con la filosofia della planata sull’onda grossa e potente della North Shore.
Queste due scuole di pensiero, unite in un’unica tavola, sono divise dai wings e accompagnate sul bottom da una pinna centrale lasciata sola.

Questo nuovo design fece andare su di giri alcune leggende della North Shore, tra cui Reno Abellira, Michael Ho, Montgomery “Buttons” Kaluhiokalani e Mark Liddell. Ben decise così  di fare da coach e seguire questi surfisti nel tour mondiale.

Nelle decadi successive seguì con l’attività di coach surfisti del calibro di Sunny Garcia, Kalani Robb e i fratelli Irons, Andy e Bruce; Ben ottenne anche ottimi risultati surfistici nel 1989, vincendo la “Grandmasters Division” del campionato di surf degli stati uniti, successivamente nel 2000 vinse la “Legends division” sempre dell’ US surfing Championship.
Perché la tavola ideata da Aipa è così importante? In seguito al coaching di Ben e all’uso delle sue tavole, Reno Abellira cominciò a creare le sue tavole seguendo delle linee ispirate alla tavole di Aipa: dei twin fin molto corti che usò per surfare durante gli eventi del circuito mondiale in Australia.

Ad un certo punto, intorno alla metà degli anni 70’ un giovane Mark Richards, dopo aver usato le tavole di Aipa e dopo aver ammirato le tavole di Reno decise, in primis, di prendere lezioni di shaping da nientepopodimeno che Dick Brewer, e in un secondo tempo Mark ideò la tavola che avrebbe dato una transizione molto importante nella storia del surf professionistico: il MR twin fin.
Nella mia esperienza personale la scorsa estate riuscii a trovare da un caro amico, pioniere di questa disciplina nelle gelide acque dell’adriatico settentrionale, nonchè grande veterano, un twin fin di Michel Barland, shapato in replica del classico template di MR, un’asse non immediatamente divertente, ma se studiata a fondo può regalare grandi soddisfazioni.

 

About Giovanni Nepa.
Ingegnere Energetico e Nucleare laureato presso l’Università di Bologna, surfista ormai da 9 anni e con grande passione per le tavole e la storia del surf, Giovanni è cresciuto tra le gelide acque invernali dell’alto Adriatico, dove surfa più spesso, senza ovviamente privarsi di frequenti trasferte in costa ovest.

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf