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Alaïa Bay Surf Guide

di - 28/05/2021

L’1 maggio 2021 ha aperto al pubblico il primo Wavegarden dell’Europa continentale situato a Sion, nel Vallese, a meno di 100 km dal confine con l’Italia. Alaïa Bay, di cui vi abbiamo già raccontato il nostro viaggio in questo articolo, è la quarta wave pool con tecnologia Wavegarden Cove ad aver aperto al pubblico negli ultimi due anni, un dato che rende l’azienda spagnola leader nel mercato dei surf park, offrendo la più ampia varietà di onde con il minor consumo di energia e acqua.

Ma cosa significa organizzare un surf trip tra le Alpi Svizzere? Quanto costa e come risparmiare? Come sono le onde e quali scegliere?
Per rispondere a queste ed altre domande vi proponiamo la nostra Alaïa Bay Surf Guide. Si tratta di una guida redatta al seguito del breve surf trip ed è probabilmente la prima guida della storia che non verrà contestata da nessuno per aver messo in risalto uno spot 🙂 (e i colleghi di Surf News ne sanno qualcosa). 
Dopo il nostro viaggio del 9 aprile scorso abbiamo conosciuto e intervistato Giovanni Piro, surf operation coordinator di Alaia Bay e frontman per il pubblico italiano, il quale ci ha fornito supporto fondamentale per la redazione di questa surf guide. 
E allora iniziamo!

Come raggiungere Alaïa Bay

Situato a meno di 3 ore d’auto da Torino, 3 e mezza da Milano, 4 e mezza da Genova, 5 e mezza da Bologna e da Venezia, il Wavegarden di Alaïa Bay si può raggiungere facilmente con l’auto, ma in alternativa ci sono anche dei buoni collegamenti con i treni. 
Chi arriva dal Piemonte e dunque attraverserà la Valle D’Aosta dovrà passare per il Tunnel del Gran San Bernardo (costo tratta 27,80 €, acquistando andata e ritorno si risparmia un po’ spendendo 44,60 €); viaggiando tra giugno ed ottobre potreste trovare aperto anche il passo del Gran San Bernardo, una via alternativa più economica e che offre anche bellissimi panorami. 
Arrivando dalla Lombardia dovreste comunque attraversare parte del Piemonte ed entrare in Svizzera passando per Domodossola. 
In territorio svizzero l’autostrada si paga con un bollino annuale che vi consentirà di transitare ovunque al prezzo di 40 franchi (circa 35€) se acquistato in Svizzera. In alternativa, se stai puntando al massimo risparmio, puoi impostare il navigatore su “evita pedaggi” una volta varcato il confine: sia arrivando da Domodossola sia dal San Bernardo non si allungherà molto la strada fino a Sion, saranno circa 15-20 minuti in più rispetto al percorso percorrendo l’autostrada. 
Un suggerimento importante: la Svizzera non fa parte della comunità europea, quindi il costo di internet sul tuo smartphone generalmente è un extra ed alto, se usi google maps ti consigliamo di scaricare la porzione di mappa necessaria e raggiungere Sion in modalità “offline”, al fine di evitare spese aggiuntive. 
Una volta arrivato ad Alaïa Bay nessun problema, perchè è presente un’ottima copertura wi-fi gratuito in tutta la struttura.

Dove dormire a Sion vicino ad Alaïa Bay

Se la tua idea è differente dal surf trip in giornata allora dovrai pensare al pernottamento. Sion offre molte soluzioni: se hai un camper puoi pernottare negli spaziosi parcheggi liberi o aree attrezzate nei dintorni, se preferisci il campeggio c’è il TCS Camping Sion, situato a 1 km dalla wave pool che è raggiungibile in 10 minuti a piedi o in 2 minuti in auto; se cerchi un albergo ci sono molte soluzioni, ma il nostro consiglio è cercarlo in centro a Sion, 5 minuti d’auto dal Wavegarden nonchè cittadina caratteristica e che merita di essere visitata. 
Noi abbiamo pernottato proesso l’Hotel Elite, un tre stelle di buona qualità in pieno centro che ha anche un discreto ristorante al suo interno. 

Wavegarden Cove di Alaïa Bay: informazioni tecniche

La laguna di Alaia Bay è una delle più piccole tra i wavegarden aperti al pubblico, ma al tempo stesso offre ugualmente onde di grandissima qualità. Le sue dimensioni sono 100×100 m, coprendo un’area di 8000 m2 e contenendo un volume d’acqua di circa 13mila metri cubi. 
La struttura ha creato 60 posti di lavoro, di cui 20 ricoperti dagli istruttori di surf. La struttura offre 20 tipi diversi di onde, la frequenza è di 1 onda ogni 10 secondi, la cui lunghezza massima è di 100 metri. La wavepool può ospitare contemporaneamente 40 surfisti all’ora, 20 per lato, che possono surfare un range di onde che va da 50 cm a 2 metri massimo. 
Il consumo energetico è di 1 kWh per ogni onda, equivalente al consumo di una poltrona elettrica per un’ora.

Alaïa Bay Wavegarden: istruzioni per l’uso

Raggiungere Alaia Bay è semplicissimo, visto che si trova lungo la strada statale di Sion. Se il parcheggio adiacente alla wave pool dovesse trovarsi al completo, c’è un altro parcheggio molto ampio subito dietro i campi sportivi adiacenti, che offre anche una scorciatoia per raggiungere rapidamente e a piedi la struttura passando da dietro.
Entrando nella struttura si passerà davanti all’enorme Boardriders Store, il negozio con brand Quiksilver, Roxy e molti altri più grande della Svizzera, con una superficie di 300 metri quadrati. 
Superata l’area checkin della reception entrerai nell’area della laguna, in caso di onde frangenti resterai per un attimo a bocca aperta di fronte a tanta perfezione in spazi liquidi così piccoli. 
Attorno alla laguna c’è un giardino di erba sintetica in cui cambiarsi all’aperto mentre guardi le onde, dove troverai vicino anche i bagni e le docce; in alternativa sono presenti altri grandi spogliatoi interni con tutti i servizi necessari.
Sempre nell’area antistante l’onda c’è lo spazio noleggio con oltre 300 mute Quiksilver e Roxy e tantissime tavole; più avanti troverai la shaping room e numerosi rack per parcheggiare le tavole. 
Se vuoi goderti lo spettacolo panoramico sulla lineup ti conviene salire le scale e affacciarti dal terrazzo del Twin Fin Bistro, il grande bar e ristorante di Alaia Bay in cui lavora del personale italiano (ottima la pizza al piatto). Il ristorante, che copre un’area di 700 metri quadri, ha un terrazzo di ben 400 m2 dal quale avrai una privilegiata vista mozzafiato sullo spot. 

Una volta infilata la muta si svolge un breve briefing con gli istruttori, che ti spiegheranno tutto sul come muoverti e comportarti una volta entrato in acqua. 
Il surf nella wavepool è la cosa più democratica che possa esistere: ognuno ha la sua onda, si sta in fila, ognuno ha due tentativi per prendere l’onda. Solitamente un istruttore vi accompagnerà in lineup indicandovi anche il punto preciso da cui partire, variabile in base al tipo di onda e numerato con numeri visibili nel muro laterale della piscina. 
In fase di partenza per ogni onda si hanno a disposizioni al massimo due tentativi, se sbagli entrambi devi prendere la schiuma e tornare a riva per rifare il giro (mettendoti in coda), sentra intralciare la strada a chi parità dopo di te.
Mediamente durante una session di un’ora si prendono dalle 10 alle 15 onde per surfista. 

Come anticipato il Wavegarden Cove di Alaia offre il menu onde più vario sul mercato, con 20 diversi tipi di onde progettate per surfisti di tutte le età e livello. Ogni set offre un numero di onde variabile, che dipende dalla potenza e da quanto le onde agitano la laguna; generalmente un set va da un minimo di 5 a un massimo di 12 onde. Al termine del set c’è una pausa di circa un minuto e mezzo per permettere di ristabilire la piatta sullo specchio d’acqua della laguna. 
Entriamo ora nel dettaglio delle onde partendo dalle più piccole e semplici e via via salendo; ringraziamo Giovanni Piro per le preziosi informazioni fornite.

Giovanni Piro, surf operation coordinator di Alaia Bay e frontman per il pubblico italiano
  • Waikiki

L’onda Waikiki è la entry level del Wavegarden: l’onda è piccola, morbida e lenta, ideale per chi inizia. La wave machine offre anche 10-12 onde per set con la Waikiki. Per questo tipo di onda ci sono 2 livelli diversi, uno base entry level (praticamente una schima) e l’altro surfabile, ma in grado di offrire un’onda molto morbida. Con l’onda Waikiki si usano solo tavole softboard. La zona di takeoff è circa sul numero 8.

  • Malibu

Durante la nostra esperienza siamo partiti con questa tipologia di onda, che Wavegarden definisce come onda morbida che diventa più grande srotolando, perfetta per fare progressi e acquisire sicurezza, adatta al longboard.
Si tratta di un’onda che, nella versione più grande (è divisa in 4 livelli) diventa un’ottima entry level anche per la shortboard. L’onda Malibu senza dubbio è consigliata per fish, long e malibu. 
Nella versione più potente il takeoff si fa più complicato, essendo più veloce, e la session annessa viene definita “advanced”.

Giulia Di Giovanni testa una delle prime onde Malibu
  • Turns

Sono le onde più grandi che si riescono a generare in un Wavegarden: questo range di onde offre pareti verticali, consistenti e potenti. Il takeoff è più ripido della versione Malibu, le onde sono più veloci, hanno una spalla sempre aperta e grande, ideale per provare qualsiasi tipo di manovra, soprattutto i power turns. L’onda potrebbe essere un po’ difficile per le tavole con poco rocker, sicuramente aiuta di più l’utilizzo di un rocker pronunciato.
Le onde Turns si dividono in tre tipi in base alla potenza (T1, T2 e T3), le due più consistenti nella parte finale offrono una sezione leggermente tubante.
Per la turns 3 viene prodotta l’altezza massima per il Wavegarden, un’onda che viene dichiarata alta ben 2 metri. 

Andrea Nacci su una delle onde Turns
  • Barrel

E’ una delle onde più interessanti per i surfisti intermedio-esperti, pensata per coloro che vogliono iniziare o perfezionare la loro tecnica nel tubo e allenarsi. La Barrel offre 3 livelli di tubi, la peculiarità dei tubi di Alaia è che qui sono più potenti di quelli prodotti al Wavegarden di Bristol, sono infatti in grado di offrire dei mini slab simili a quelli di URBN Surf di Melbourne, in Australia.
La partenza su questa onda è molto facile, il takeoff è lento e semplice, ideale per prepararsi alla linea da seguire nella sezione successiva, quella tubante. Per intubarsi facilmente è forse meglio mantenere una linea quasi più prossima alla spiaggia, senza stallare troppo ci si ritrova dentro al cavo che si va formando. La Barrel è l’onda più potente tra tutto il menù del wavegarden, il barrel più grande può arrivare ad un’altezza di circa 1.8 m.

Pippo Eschiti testa uno dei primi barrels del giorno
  • Aerials

Durante la nostra esperienza non abbiamo provato questa onda poichè era ancora in fase di test. L’onda “Aerials” è destinata ai surfers esperti che vogliono migliorare la propria tecnica nelle manovre aeree. L’onda viene generata attraverso una sorta di ostacolo che fornirà un contropicco dove provare l’air.

L’onda Aerials testata da Zeke Lau

Giovanni Piro è 100% Sardo e ad Alaia Bay si occupa della parte di host con i clienti, presenta la struttura e accompagna i surfisti in lineup. 
Parlando di onde e livello surfistico ci fa notare che le onde più popolari con molta probabilità saranno le Advanced (M4 e T1) e le Malibu (M2 e M3), ideali per testare pinne e tavole voluminose, ottime per il longboarding e per lavorare sul noseriding.

CLIMA e ORARIO D’APERTURA
Alaia Bay è aperta tutto l’anno, 7 giorni su 7, dalla mattina alla sera. Il clima a Sion è di tipo continentale e la temperatura dell’acqua varia moltissimo durante l’anno. Alla domanda se in inverno viene riscaldata l’acqua la risposta di Giovanni è stata: “No per scelta, nonostante sia una cosa fattibile, resta troppo impattante dal punto di vista ambientale”.
Nonostante nei mesi di test siamo stati abituati a vedere surfisti completamente coperti di neoprene e con cappuccio, va sottolineato che ad Alaia Bay in estate la temperatura dell’acqua può raggiungere i 26-28°C, dunque si potrà surfare in boardshort. Il Vallese infatti è la zona più soleggiata della Svizzera.

Alaïa Bay Wavegarden: info aggiuntive e Costi

La laguna di Alaia Bay è esposta a Sud-Ovest lungo la valle di Sion, dunque i venti provenienti dai quadranti occidentali si incanalano nella valle spirando perfettamente offshore verso le onde del Wavegarden; nelle rare occasioni in cui dovessero soffiare dai quadranti orientali potranno disturbare solo un po’ la qualità delle onde, dato che queste sono ben riparate dai muri laterali della struttura. 

COSTI
Il Boardriders Store è aperto al pubblico. 
L’ingresso all’area delle onde costa 5 franchi (4,55 euro) e permette di affacciarsi fino al muraglione laterale alla lineup; l’ingresso al ristorante ed al bellissimo terrazzo adiacente con vista spot invece è gratuito.

COSTO ONDE: una singola session di 1 ora ha un costo variabile in base al tipo di onda scelta e per un adulto è compreso tra 109 franchi (99,3 euro) e 149 franchi (135,7 euro)
I bambini di età compresa tra 6 e 12 anni pagano meno, per loro un’ora costa da 94 a 129 franchi (tra 85,6 e 117,5 euro).
Ovviamente ci sono molte altre soluzioni con pacchetti di tipo cumulativo per più session o lezioni per chi è all’inizio, soluzioni che offrono dei piccoli sconti per chi ha intenzione di andarci più spesso. 
Per tutti i dettagli visita questa pagina: alaiabay.ch/en/prices/

Alaïa Bay: i feedback di chi ha surfato le sue onde

Il gruppo di surfisti che ha testato le onde di Alaia Bay insieme allo staff di 4surf comprende i riders Giulia Di Giovanni, Filippo Eschiti, Andrea Nacci, Brando Giovannoni e Fabrizio Passetti. 
Al termine della session abbiamo chiesto loro opinioni e sensazioni personali, eccole qui sotto. 

GIULIA DI GIOVANNI
L’onda è una figata PAZZESCA, non mi aspettavo una performance tecnologica tale, per il longboard le onde migliori per me sono M3, T1 e T2, in queste le pareti sono il dream. La sensibilità della tavola sull’acqua è stata leggermente diversa, come fossi un po’ frenata, per il resto…POESIA

PIPPO ESCHITI
Ovviamente pazzesco, tutto rimane molto surreale quando vedi quella qualità di onde in una piscina…Ti chiedi se veramente stai vedendo dei tubi in piscina ?
Per me le migliori onde sono la T2 e T3 se non ricordo male, ed ovviamente tutte le tipologie di barrel.
Nelle onde da manovra non è semplicissimo capire la reazione della tavola sotto i piedi (forse dovuta alla diversa densità della acqua). Per quanto riguarda le onde tubanti, anche lì appena capisci la traiettoria è pura poesia, devi solo pensare a come puoi migliorare il tuo tube riding sperimentando vari modi per tubare…Che dire esperienza pazzesca che da bambino era solo una fantasia…Adesso è realtà, approvata a pieni voti! ?

Filippo Eschiti

BRANDO GIOVANNONI
Ciao Michele, per me è stata la mia prima volta su una wave pool, sicchè non posso fare nessun paragone con altre. So solo che è l’onda più divertente che ci sia, in tutti i casi e in tutte le modalità. Peccato per l’acqua gelida ma non fa niente, l’onda che preferisco è la B2 perché è molto allenante per i tubi, anche la T3/4 è molto molto divertente. Grazie mille di questa esperienza e spero che ci sia un’altra possibilità di riprovarla insieme!

Brando Giovannoni

ANDREA NACCI
L’onda è incredibile, la sensazione di surfata è leggermente diversa dal mare specialmente sulle onde da manovre. Per quanto riguarda le tipologie di onda con il tubo la cosa lascia veramente senza parole, l’onda diventa potente ed è semplicemente perfetta.

Andrea Nacci

FABRIZIO PASSETTI
E’ stata una giornata fantastica, divertentissima, tanta ansia per una novità di questo genere. Mi sono piaciute le ultime 2 onde, ma mi sono innamorato dello slab, peccato che appena sono riuscito a capire bene la linea era ormai finita la nostra sessione.
L’acqua è diversa, la tavola galleggia comunque bene, io con la protesi me ne accorgevo molto…facevo molta fatica a prendere velocità. Questo è il futuro, anche se non è oceano e manca quella magia che solo lì possiamo trovare.
Sicuramente è molto importante a livello tecnico ed offre un allenamento fantastico. Sono sicuro che gli atleti che hanno la possibilità di allenarsi lì miglioreranno giorno dopo giorno molto velocemente.
Credo che ancora di più servirebbe all’Adaptive Surfing per ogni tipo di disabilità, sia per l’accessibilità semplificata per entrare sia perchè per gli amputati aiuterebbe molto a migliorare i componenti tecnici delle protesi stesse.

Fabrizio Passetti

Ringraziamo tutti coloro che hanno supportato il nostro breve surf trip tra le Alpi Svizzere, che sono:
California Sports (@californiasportitaly) e Quiksilver (@quiksilver)
Svizzera Turismo Italia (@myswitzerlandit) e Sion Tourisme (@sion_tourisme)
Abec Sport (@abec_sport_distribution) e Slide Surfskate Italia (@slide_surfskate_italia)
Studio Commercialista Di Giovanni e Freeride Cosmetics (@freeridecosmetics)
Stanley 1913 (@stanley1913_italiandistributor)

Tutte le foto sono di Daniele Brescia | @danielevbrescia
Il video è stato realizzato dal filmaker Marco Mancini | @marco_mancini_filmaker

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf