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100 Miglia Nice Côte d’Azur – UTMB con Camelbak e Oliviero Alotto

di - 12/01/2024

Oliviero Alotto all'UTMB di Nizza

Il fascino delle 100 miglia alla Nice Cote d’Azur by UTMB grazie alla performance dell’ultra runner piemontese Oliviero Alotto e con il supporto del brand Camelbak.

Oliviero Alotto all'UTMB di Nizza

Ore 12, l’orario che preferisco


“La partenza è alle 12, forse l’orario che preferisco. Mi permetto di fare colazione con calma. Svegliare il corpo con una bella doccia ghiacciata di attivazione, e poi partire con una temperatura esterna decisamente accettabile per essere già in autunno.”


Ad accompagnarmi alla partenza, c’è Alberto, compagno di viaggio che il giorno dopo correrà la 50km, che partirà il sabato mattina da Mentone.


Di corsa…con sentimento!


Una gara incredibile, corsa con cuore e sentimento lungo le 100 miglia di un percorso tanto duro quanto affascinante

“Nizza, la splendida città sulla Costa Azzurra, è la nostra meta, mancano 100 miglia e sarò sulla Promenade des Anglais.”

UTMB World Series, un circuito incredibile


Il gruppo UTMB ha ormai un circuito di gare ovunque nel mondo, un circuito ambito da tutti i runner che amano il Trail. Quest’anno sono stato a Chamonix per tutta la settimana senza correre. Ma solo godendomi il clima che hanno saputo costruire nella settimana dell’UTMB originale, l’Ultra Trail del Monte Bianco. Che è ormai da tutti riconosciuta come la settimana mondiale del Trail Running, anzi un Campionato del Mondo a tutti gli effetti. Nei giorni della gara, Chamonix si riempie di persone che amano lo sport. Ed è qui che si svolge la finale assoluta del circuito, unica 100 miglia che gira attorno al Monte Bianco.

2000 metri s.l.m., si parte da Auron

“Ma torniamo alla partenza della gara che ci condurrà a Nizza. Il clima è perfetto, siamo a quasi 2000 metri sul livello del mare.Un paese francese a pochi passi dal confine Italiano, Auron, borgo famoso per lo sci.”

Si parte con i primi 6 km di strada leggermente in salita una pista bianca molto veloce e corribile, parto piano come sempre, so quanto sia lunga la gara e quanto non serve “impiccarsi” nella prima parte…servirebbe solo a stancarsi inutilmente. Poi arriva la prima discesa in mezzo al bosco, facile e ancora la fresco grazie all’ombra degli alberi. Ristoro e poi su per una lunga salita di 1500 metri di dislivello che ci porterà a 2700 il punto più alto della gara.

“La salita va benissimo, mi sento molto in forma e non mi spaventa accelerare, inizia poi un lungo sali scendi, a mezza costa, da un momento all’altro il buio, intorno al 27esimo km crisi totale.”

La crisi

I sintomi sono gli stessi del mal di montagna, spossatezza, gambe stanche tanta sete, un po’ di nausea, ma sono all’inizio, quindi una crisi subito prevede che se la passo poi il resto sarà tutto solo in discesa. Sto nella crisi, me la vivo, certo che passerà. Un po’ cammino, un po’ corro lentissimo, ho imparato che mangiare durante la crisi è la cosa migliore per aiutarsi ad uscirne, mangio due gel, mi siedo due volte, corro lento, cammino, mangio, passano così 2 km, vedo il ristoro, sono convinto che per quanto stessi male l’unica cosa da fare al ristoro è fare una lunga pausa mangiare bere e ripartire.

Oliviero Alotto all'UTMB di Nizza

Al ristoro mi riconoscono due volontari, mi salutano, bevo, la crisi è del tutto passata, improvvisamente come è arrivata se n’è andata. Riparto come se niente fosse, inizia una discesa che definire brutta pericolosa e tecnica sarebbe troppo poco. Un passo dopo l’altro molto piano, e facendomi superare da tutti mi tolgo questo orrendo km, inizia una discesa molto corribile, velocemente arrivo alla prima base, via. Mangio qualcosa bevo molto e riparto.

“Prima nota, i ristori e le basi vita sono perfetti, e fanno capire quanto ormai queste gare siano organizzate alla perfezione. Ci sono barrette gel e carboidrati liquidi a tutti i ristori il che ti permette di avere la certezza, se stai bene di mangiare sempre.”

Io ho un mio protocollo cerco di mangiare 80 grammi di carboidrati all’ora ovvero circa due gel più quello che trovo ai ristori, mangio poco solido e tanti gel o carbo liquidi. In questo caso riesco a riempire le borracce così da sfruttare sia per mangiare che per bere.

Arriva la sera

Ed è subito sera – Salvatore Quasimodo
«Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.»

Oliviero Alotto all'UTMB di Nizza

…correndo nel tramonto

Si riparte è quasi il tramonto, inizia la salita poi un pianoro e qui accendo la frontale. Poi si sale e andiamo verso il ristoro del 50esimo km, so che intorno al 42esimo ci sarà una discesa molto tecnica e a detta degli organizzatori pericolosa, dentro di me spero di aver sentito male il briefing alla partenza e che il pezzo pericoloso fosse quello che avevamo già fatto. Niente, siamo nel bosco. Buio pieno e inizia un tratto breve ma decisamente molto ripido. Va bene, basta andare piano e ce lo togliamo, cado un paio di volte, ma alla fine ne esco. Evviva asfalto in leggera salita per 5 km, si corre e in pochissimo tempo siamo al ristoro. Un lungo sali scendi ci porta alla base vita dove c’è la sacca che ci aspetta. Vedo un po’ di amici che pensavo essere molto più avanti di me, bevo molto e riparto subito. Tendo sempre a passare pochissimo tempo ai ristori e alle basi vita, noto che sto mangiando molti gel ma non ho nessuna voglia di mangiare cibo solido, quindi riparto subito, nella sacca trovo il termos di Camelbak pieno di caffè., Ne bevo metà. Il caffè è il comfort che più cerco in gara e per fare la notte ancora di più.

Verso il lycee.montagne.valdeblore

“Si sale verso il “licée de la montagne di Valdeblore”, una lunghissima strada bianca in salita ma bellissima facile e sotto la luna, che scalda ogni mio passo. Dopo il ristoro inizia una lunghissima salita, per metà sotto il bosco e per metà tra le montagne. “

Abbiamo la luna sopra di noi, una salita ripidissima mi porta in cima, nessuna fatica ma decisamente paesaggi stupendi. Arrivati in cima inizia la discesa, poi il ristoro e poi i tanto attesi quasi 30 km di discesa. Spero con tutto me stesso che siano interamente su strade grandi e magari veloci. I primi 5 in effetti lo sono, poi diventano troppo pieni di sassi e lenti per me, capisco in fretta che il tempo che avevo fatto fino li sarebbe a breve andato un po’ in frantumi. Resisto, comunque! Godendomi fino all’alba ogni passo e senza mai soffrire, anzi divertendomi, pur andando molto piano. Alle prime luci dell’alba arriva la telefonata di Daniele, una bella pausa mentale. Mentre scendo chiacchiero con lui sulla gara, sul percorso, qualche risata e subito mi dimentico i primi inifiniti km di discese non corribili. Arriva il caldo, molto caldo, direi caldissimo, questo mi rallenta, ma sto bene quindi non riesco ad accelerare come avrei voluto ma riesco ugualmente a mantenere un buon livello costante. Adesso si tratta di resistere, è il momento più caldo della giornata, il percorso è tutto sali scendi, non impegnativo cerco di accelerare in salita, mentre in discesa ormai sono lento, pazienza.

Ultima base vita…e poi traguardo


Ultima base vita, mi siedo qualche secondo, bevo, mangio e affronto l’ultima salita. Molto lunga. I primi km li faccio lentamente, sento il caldo, mi siedo ancora una volta. A d una fontana bevo molto, e riparto. Incontro i partecipanti della 50 km, semprte by UTMB, che anche loro affrontano questa lunghissima salita, improvvisamente riesco a ricominciare a spingere ed ad andare veloce, anche grazie a loro, riesco a tenere il loro ritmo. Ultimo ristoro e poi mi attendono 12 km per arrivare a Nizza. I primi km volano, corro in pianura facilmente a 6’al km, una discesa di pochi metri su sentiero mi rallentano tantissimo, proseguo ugualmente, cercando di pensare solo all’arrivo. Ultimi 5 km sembra niente, ma ricordo che non ho mangiato da qualche km, improvvisamente arriva tutta la stanchezza, non ho mangiato e come giusto che sia la luce si spegne, si perché sappiamo benissimo che quando i muscoli e il cervello non hanno più glicogeno anche solo 5 km sono eterni, e in effetti così è stato raggiungo finalmente il mare, vedo l’arrivo ma mancano 2 eterni km, chiacchiero con chiunque supero il porto e poi eccolo l’arco di arrivo che aspetto da 31 ore, buio dopo un incredibile tramonto sul mare ecco la Promenade des Anglais che mi aspetta con le luci della sera e si arriva sotto l’arco in un attimo tutto il percorso fatto fino a li ti torna in mente e la gioia prevale su tutto. Anche questa è andata. È stata forse la 100 miglia che più ho sentito alla mia portata, sono felice di come l’ho gestita, a parte gli ultimi km ma anche questo mi servirà. Sono impressionato dalla perfetta organizzazione e felice di esserci stato.

Camelbak, compagno di viaggio inseparabile all’UTMB

Gilet Zephyr™ Pro e le Fiaschette Morbide Quick Stow™


Ho avuto l’opportunità di correre Utmb a Nizza con questo zaino di Camelback, sono rimasto impressionato dalla comodità, il materiale obbligatorio per le gare del circuito UTMB è molto e per la prima volta dopo la partenza mi sono completamente dimenticato di avere uno zaino in spalle così pesante, questo grazie alla sua comodità.
Tra gli accessori più essenziali per gli atleti di trail running, uno zaino ben progettato e borracce idriche efficienti sono fondamentali. Pro da 12 L insieme a due fiaschette morbide Quick Stow™, e devo dire che sono stati un elemento decisamente molto importante per poter vivere bene questa gara.

“In particolare visto il caldo che ho avuto durante il giorno, onestamente non pensavo che una borraccia molto più comoda ti permettesse di bere di più, anche ai ristori la velocità con cui è possibile aprire le borracce per riempirle fa decisamente la differenza.”

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”