Torna l’appuntamento col nostro amico Roberto Casonato che ci presenta i migliori album del mese appena passato per aiutarci nella scelta della migliore colonna sonora per le nostre session primaverili. La rubrica DISPATCH – Brevi Note Musicali di Un Surfista Gentiluomo è disponibile anche su tumblr alla pagina http://mrzen.tumblr.com
Aprile, mese di grandi ritorni…
The Afghan Whigs “Do To The Beast” (Sub Pop)
Che bello risentire la voce di Greg Dulli e dei suo Afghan Whigs, dopo 16 anni di assenza
Che bello risentire la solidità del suono anni ’90, ultimo baluardo prima della musica “a tavolino” del nuovo millennio. Correva l’anno 1991 e questo piccolo gruppo di culto esplodeva al terzo tentativo discografico con “Congregation“, facendosi strada, con un ibrido soul-grounge, tra gruppi come Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden.
Molti anni anni dopo, qualche defezione e cambio in corsa (il batterista Steve Earl e il chitarrista Rick Mc Collum) rieccoli, sempre con la gloriosa Sub Pop. Il suono è figlio dell’esperienza maturata e del side-project Twilight Singer, e tralasciando qualche caduta in brani come The Lottery e It Kills, Dulli sfodera sempre il suo poderoso (forse solo un po’ affievolito) timbro vocale e il tiro è sempre quello giusto.
Storie crepuscolari, tormentante piene di “anima“.
Pixies “Indi Cindy” (4AD)
Ventitre anni sono passati dal loro ultimo lavoro. I Pixies, riuniti al completo, danno alle stampe un album (anche se sarebbe più corretto definirlo “raccolta””) che mette insieme i pezzi composti tra settembre 2013 e gennaio 2014 (con EP-1 ed EP-2), l’inedita Bagboy e i tre nuovi brani di EP-3.
L’impressione è che i brani siano un po’ forzati, quasi obsoleti.
Cè qualche guizzo di orgoglio con gli storici scrosci di chitarra, ma il momento migliore è proprio alla fine dell’album, con “What Goes Boom”. Più malinconica nostalgia che garage-rock.
