Analisi meteorologica delle due mareggiate eccezionali che hanno interessato il mar ligure mercoledì 20 e venerdì 22. “In 35 anni di surf mai viste onde così grosse e surfabili a Levanto” – Gabriele Raso
Testo di Michele Cicoria | Foto di Giovanni Lapucci @giovanni.9.6
Quando tutti gli ingredienti meteorologici coincidono perfettamente non serve un fetch oceanico, e neanche i 1200 km potenziali che il Mediterraneo occidentale può offrire. Basta una mareggiata enorme di libeccio corto che incontra la giusta dose di vento da terra, per produrre onde che secondo Gabo, storico surfer levantese, con alcuni set hanno raggiunto i 7 metri surfabili.
E’ quanto accaduto mercoledì 20 novembre, quando una fredda saccatura depressionaria di origine artica si è spinta velocemente verso l’Italia settentrionale, attivando venti molto forti di libeccio “corto” su un fetch inferiore ai 350 km, che partendo dalla Provenza hanno raggiunto la costa ligure con velocità medie in certi momenti prossime a 90 km/h.
24 ore di vento sono bastate a generare onde alte quasi 8 metri al largo
La rete ondametrica nazionale, purtroppo, è quasi morta e gran parte delle sue boe attualmente sono fuori uso, compresa quella utilissima di La Spezia. Ma la altrettanto fondamentale boa della Gorgona, al largo del livornese e gestita dal Centro Funzionale della regione Toscana, è ancora in uso e mercoledì scorso ha registrato, poco dopo le 6 di mattino, un picco di altezza dell’onda superiore ai 7.5 m, prossimo a 8 m. Il secondo picco lo ha poi toccato nelle prime ore di venerdì 22, quando una seconda mareggiata si è abbattuta sulla costa ligure, interessando in modo particolare il Levante.
Valori simili non venivano registrati da oltre un anno, dal 3 novembre 2023 per l’esattezza, quando il famoso “Ciaran Storm” [leggi qui l’articolo] portò la stessa boa della Gorgona a sfiorare i 7 m di altezza dell’onda senza raggiungerli tuttavia (immagine qui sopra, a destra). Un metro in meno dunque, per una mareggiata che vista la sua direzione, come potete osservare nell’articolo, portò le onde migliori nella Liguria di ponente, mentre il levante si trovò spesso sotto gli effetti di una mareggiata attiva a causa dei forti venti onshore.
Cosa è successo mercoledì 20 novembre 2024
La perturbazione di origine artica è stata così rapida nell’attraversare l’Italia centro-settentrionale da portare un repentino cambiamento nella direzione e nell’intensità del vento, che ha favorito il passaggio da onde enormi e insurfabili a onde sempre enormi ma via via più lisce, pettinate, rallentate e allo stesso tempo sollevate dai forti venti da terra lungo la costa ligure di levante.
Quanto detto si può osservare dalle mappe in previsione del vento offerte dal modello meteorologico europeo ECMWF. La prima, a sinistra, è riferita alle 7:00 locali di mercoledì mattina, quando il libeccio era in piena fase di caricamento dello swell, mentre la seconda si riferisce alla sera, quando dalla pianura padana la tramontana aveva già valicato verso la Liguria offrendo una perfetta pettinatura del moto ondoso, a dir poco enorme.
In queste due immagini va individuata la posizione della Liguria e i rispettivi venti in mare: nell’immagine a destra le aree in rosso indicano dove il libeccio ha soffiato mediamente a 90 km/h per qualche ora, in quella a destra si nota bene la direzione del vettore del vento, disposto da nord nelle aree in azzurre, e con un’intensità decisamente più moderata.
Il risultato di questa ricetta dagli ingredienti perfetti lo vedrete nelle foto di Giovanni Lapucci (@giovanni.9.6 ) presenti in questo articolo.
Ma prima di lasciarvi ai suoi scatti più che rappresentativi vi lascio alle parole di Gabriele “Gabo” Raso (@gaboraso), storico surfer di Levanto che alla mia domanda “Ohi Gabo, ma è vero che non avevi mai visto una roba simile?” mi ha risposto:
“Ciao Miky, ti dico, in 35 anni di surf io non ho mai visto niente di simile. Cioè, ripeto: mareggiate giganti ne ha fatte, ma che producessero onde di quella misura lì, surfabili e così perfette, mai viste. Cioè, era una roba fuori dal comune. Per assurdo, i set che han preso loro, Giovanni (Evangelisti) e Federico (Nesti), che erano comunque giganti, si parla di circa 5 metri d’onda, non erano i set set grossi. Il set più grandi rompevano molto più fuori, direi a 800 m o 1 km da riva, per cui mercoledì il mare credo abbia prodotto delle onde surfabili da 7-8 metri, poi però ne sono state surfate da 5-6 m. Io sono uscito alle 16, mi sono infilato lì nella zona della Pietra, dov’è riparato, e c’erano più di 4 metri, cioè l’onda superava la diga senza neanche vederla, e la diga è alta 3 metri e mezzo. Una mareggiata così con una combinazione degli elementi come questa non l’ho mai vista. Dalle 15:30 in poi ha girato il vento da nord, il mare è raddoppiato rispetto a quello che era prima. I ragazzi erano tutti scioccati. Bè, speriamo che ne rifaccia un’altra prima di altri 35 anni! :)”
Venerdì 22 novembre
Venerdì 22 la situazione si è replicata ma con qualche differenza, nonostante la boa di Gorgona abbia toccato un picco anche superiore a quello stesso di mercoledì (vicinissimo a 8 m di altezza). Mentre al largo la misura risultava notevole, il vento da terra sottocosta è entrato in modo meno repentino, discontinuo, e in modo più concreto sui settori della Liguria di ponente. A Levanto il mare è migliorato più tardi, offrendo onde lisce solo quando la misura era scesa un po’ di più rispetto a mercoledì. Sia chiaro, anche venerdì le onde sono state enormi, ma il record per misura surfabile appartiene alla giornata di mercoledì 20 novembre, che in modo del tutto naturale si lascia nominare “un mercoledì da leoni”.