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Cannondale Synapse e Smart Sense, che coppia

di - 29/01/2022

Synapse è la bici con cui Cannondale, una quindicina di anni fa, inventò, di fatto, il segmento delle bici Endurance. Fu, per il brand, la prima road bike con telaio in fibra di carbono, univa prestazioni e comfort offrendo una versatilità fino ad allora sconosciuta.

Più comfort senza sacrificare la performance

La nuova Synapse offre una sensazione di guida ancora migliore, per continuare a essere una delle bici preferite dagli appassionati della categoria Endurance. Questa versione ha aumentato il comfort (in Cannondale lo hanno addirittura quantificato, nell’8%) grazie a una migliore capacità di deformazione verticale, per assorbire urti e vibrazioni della strada. L’aumento del comfort, è stato abbinato a una posizione di guida sportiva e più eretta.

È una bici che non sacrifica le prestazioni, al contrario: è progettata per andare più veloce con meno sforzo. Un risultato ottenuto grazie alla condivisione di alcuni dei “segreti” che appartengono alla SystemSix, la bici da strada più veloce della line-up Cannondale. Synapse è dunque più veloce della sua versione precedente, ha un’aerodinamica migliorata e si trova a suo agio sia quando la strada comincia a salire sia quando c’è da fare l’andatura sul piatto.

Grande versatilità

La tecnologia Proportional Response utilizzata da Cannondale assicura a ogni ciclista le migliori prestazioni, indipendentemente dalla sua taglia. Proportional Response è il design unico applicato a ogni Cannondale, che permette di ottimizzare la geometria, la costruzione, la rigidità e le caratteristiche dell’avantreno, in base alla taglia del ciclista e al suo diverso centro di gravità.

La versatilità della Synapse è garantita anche dalla possibilità di alloggiare coperture fino a 35 mm, per affrontare senza imbarazzo ogni avventura, dalle strade asfaltate allo sterrato. Per le pedalate più lunghe e avventurose, è dotata di supporti per agganciare una borsa sul tubo orizzontale e per fissare due borracce.

La famiglia

Synapse 2022 è disponibile in 5 modelli, tutti con telaio in fibra di carbonio, nelle taglie da 48 a 61 cm. SmartSense sarà presente sulle versioni 1, 2 e 3 con una selezione di Radar, Luci e cambio Elettronico indicata da R, L ed E nel nome del modello. Ha un prezzo di vendita che parte da 3.499 euro e arriva a 8.499 euro.

SmartSense

SmartSense è un sistema intelligente di luci e radar che comunica attivamente con il ciclista, la bici e l’ambiente circostante, il tutto alimentato da un’unica batteria. Anche prima di salire in sella, gli utenti possono gestire SmartSense attraverso l’app Cannondale per personalizzare le impostazioni e la loro esperienza di guida. Le sue componenti sono:
· Garmin Varia Radar: esamina costantemente il traffico alle spalle del ciclista e può segnalare la velocità, la distanza e il numero di auto in arrivo attraverso avvisi acustici e visivi sull’app Cannondale o sul display della bici.
· Luci diurne Lezyne: la luce anteriore migliora la visibilità nel traffico e aiuta il ciclista a essere visto. La luce posteriore, con una funzione opzionale di avviso di frenata, fornisce una maggiore consapevolezza alle spalle del ciclista. È possibile regolare la luminosità di entrambe per adattarle alle condizioni o segnalare il traffico posteriore in arrivo e le frenate brusche.
· Batteria Garmin Varia Core: una singola fonte di alimentazione elimina la necessità di caricare più batterie e aiuta a evitare il rischio di guidare male equipaggiati. La batteria può anche essere utilizzata come fonte di ricarica USB-C quando è scollegata dal telaio della bici.
· Sensore ruota Cannondale: accoppia Synapse con l’app Cannondale e attiva automaticamente SmartSense con una rotazione della ruota anteriore.

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.