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Prova: Giant Defy E+ / Look E-765 Optimum

di - 05/05/2025

eBike Giant Defy E+ e Look E-765 Optimum in azione su strada di montagna
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Foto Martina Folco Zambelli / HLMPHOTO

Il progresso non si ferma, l’evoluzione cammina sempre più veloce e le bici da strada a pedalata assistita cominciano ad apparire, anche agli occhi dei più conservatori, oggetti interessanti e con una loro dignità e ragion d’essere.

Ad accomunare Giant Defy E+ e Look E-765 Optimun è la filosofia di fondo, ossia la presenza di un sistema di assistenza alla pedalata. In una parola, del motore… Il grado di parentela fra le due bici si ferma però qui. Entrambe, infatti, perseguono la propria missione di democratizzazione delle salite alpine in modo differente.
Giant lo fa affidandosi a un motore integrato nel mozzo della ruota posteriore (soluzione frequente nel mondo delle eRoad ed eGravel), mentre Look opta per un’unità integrata nel telaio (soluzione universale nel mondo eMTB). Due configurazioni che, unite a geometrie peculiari, si riflettono nel carattere marcato e particolare di ciascuna bici.

L’evoluzione continua delle eRoad

Ma facciamo un passo indietro e accompagniamolo con una riflessione, se volete un po’ filosofica, sulla natura di queste due bici. Siamo nel mondo delle eBike da strada, le cosiddette eRoad. Si tratta di oggetti ancora misteriosi, i cui avvistamenti sono a oggi davvero pochi, quantomeno, sulle strade italiane.
Credo che i motivi principali si possano ricondurre a due: la poca cultura e conoscenza dell’oggetto e il suo aspetto, oggettivamente assai meno sexy rispetto alle sorelle senza motore e batteria. E, se vogliamo, possiamo aggiungerne anche un terzo, che in parte attinge dai primi due, ossia quello strano imbarazzo che lo stradista italico prova nel mostrarsi in sella a una bici che ne attesta gli oggettivi limiti. Specifico “stradista” perché ormai fra i biker la cosa è superata, anzi, forse sono quelli che pedalano old style a essere in minoranza. Ma, sull’asfalto, le cose vanno diversamente e farsi aiutare dalla tecnologia per togliersi soddisfazioni, altrimenti fuori portata, sembra disdicevole.
Però la strada è quella giusta, con prodotti dall’aspetto sempre più piacevole, motori dolci, silenziosi, con erogazione naturale e batterie più efficienti.

Giant Defy Advanced E+ Elite 1

A uno sguardo un po’ distratto, la Giant può essere scambiata per una tradizionale bici da strada. Essendo il motore integrato nel mozzo della ruota posteriore, anziché nel telaio, la forme della scatola del movimento centrale non è infatti sovradimensionata e massiccia. 
La base del progetto è quella della Defy, di cui condivide molti spunti di design, soprattutto, la geometria pensata per l’endurance.
Ogni telaio è realizzato a mano nello stabilimento in cui Giant produce i compositi, per soddisfare gli obiettivi specifici di fattori importanti come la capacità di assorbimento verticale. Particolare attenzione è stata posta all’aspetto comfort e in quest’ottica sono da valutare i foderi obliqui, con attacco ribassato, il manubrio e il reggisella con tecnologia D-Fuse, una peculiarità Giant e il montaggio tubeless di serie.
Per quanto riguarda il cannotto sella, è caratterizzato dalla sezione a D e da un design che permette una piccola azione flettente. Queste soluzioni contribuiscono ad assorbire le vibrazioni trasmesse dal fondo e a rendere più confortevole la guida.
Un effetto positivo sul piacere di guida lo si ha anche dalle gomme, che hanno una generosa sezione di 32 mm, anche se il telaio e la forcella consentono di spingersi fino a 38 mm e ampliare i confini di utilizzo della Defy Advanced E+ Elite alle strade bianche di una Eroica.
Oltre alle peculiarità del telaio e alla cura costruttiva, anche il montaggio è da bici di alta gamma. La versione Elite 1 vanta infatti cambio SRAM Force AXS, elettronico wireless, ruote Giant SLR in fibra di carbonio, passaggio cavi integrato e la chicca di una luce posteriore integrata, posizionata sul collarino in testa al tubo sella, che si accende all’avvio del motore (anche escludendo l’assistenza), per assicurare una maggiore visibilità sulla strada.

La drive unit di Giant

Il cuore della Defy Advanced E+ Elite è il motore SyncDrive Move Plus, che eroga una coppia di 30 Nm alla ruota (Giant afferma che sia paragonabile a quella di 75 Nm di un motore centrale). Si tratta di un sistema leggero e silenzioso, integrato nel mozzo posteriore, dotato di cinque livelli di supporto e assistito dalla tecnologia Smart Assist, che regola automaticamente il supporto alla pedalata senza dover cambiare le impostazioni in movimento. Ad alimentarlo c’è una batteria da 400 Wh, che più essere affiancata da un range extender da 200 Wh, per le uscite più impegnative.
Per azionare la power unit si può ricorrere al RideControl Go, sul top tube, (con display che indica il livello di carica e la modalità selezionata) o ai comandi Blips AXS wireless montati sotto il manubrio.
Come ormai consuetudine, anche Giant ha la sua AppGiant RideControl -, che permette di settare nel dettaglio le prestazioni del sistema, regolare la modalità di risparmio della batteria e raccogliere tutti i dati relativi all’attività. È intuitiva e semplice da utilizzare e permette di adattare il sistema in base alle caratteristiche dell’uscita e del proprio stile di guida.

Scheda SyncDrive Move Plus

  • Tipologia: motore integrato nel mozzo posteriore
  • Potenza massima: n.d.
  • Peso: 1,70 kg
  • Coppia: 30 Nm alla ruota
  • Assistenza: 5 livelli (Eco, Tour, Active, Sport e Power) + spento, con tecnologia Smart Assist
  • Batteria: Energy Pack 400 (disponibile il range extender Energy Pack 200)
  • Capacità: 400 Wh
  • Autonomia dichiarata: fino a 150 km
  • Peso: 2,30 kg
  • Comandi: controlli RideControl Go sul top tube per accendere/spegnere il sistema e variare l’assistenza, display con livello di carica e modalità selezionata. Comandi Blips AXS wireless montati sul manubrio.
  • Connettività: App Giant RideControl, permette di settare nel dettaglio le prestazioni del sistema, regolare la modalità di risparmio della batteria e raccogliere tutti i dati relativi all’attività.

Look E-765 Optimum

Per Look non si tratta di una prima assoluta, bensì dell’evoluzione di un progetto già in catalogo. Tuttavia, la nuova E-765 Optimum è profondamente differente dal modello di cui prende il posto, sia per quanto riguarda il sistema di assistenza alla pedalata sia per le caratteristiche del telaio, guadagnando in integrazione, in peso e in prestazioni.
Cominciamo da quest’ultimo, che rispetto a Giant paga in termini estetici l’architettura con motore centrale. Fedele alla lunga tradizione Look di conoscenza e lavorazione della fibra di carbonio, è un elemento pregiato e leggero, realizzato con materiale ad alto modulo e ottimizzato per la destinazione di utilizzo in ambito eBike.
Il nuovo design del telaio conferma il concetto 3D Wave (una soluzione firmata Look e già apprezzata sulle bici tradizionali), in cui le aree appiattite sui foderi obliqui favoriscono la flessibilità naturale della fibra di carbonio, come una sorta di balestra, aggiungendo comfort e vantaggi in termini di trazione, anche sugli asfalti più grossolani e rovinati o sugli sterrati compatti e scorrevoli.
A proposito di sterrato, la geometria del telaio della E-765 permette di montare pneumatici fino a 45 mm di sezione. Questo significa che, pur esistendo la versione con allestimento gravel, è sufficiente cambiare coperture per allargare gli orizzonti e, come con la Giant, avventurarsi anche dove l’asfalto finisce.
Montata con componentistica di alto livello, anche la E-765 ha trasmissione elettronica SRAM, seppure un gradino sotto di livello e ruote in fibra di carbonio. Sono le Look E-R50D (la “E” significa che sono ottimizzate per essere utilizzate su una eBike), con profilo da 50 mm, che calzano gomme Hutchinson Sector da 32 mm di sezione.

La drive unit di Look

La più grande differenza fra Look e Giant sta nelle power unit, o meglio, nell’idea di fondo alla base del loro funzionamento. Se Giant ha scelto la soluzione di integrazione del motore nel mozzo posteriore, Look ha invece premiato l’integrazione nel telaio, affidandosi a un partner come Fazua.
La E-765 Optimum è assistita dall’unità di trasmissione Ride 60, che offre 60 Nm di coppia e attinge energia da una batteria da 430 Wh di capacità, che promette autonomia fino a 120 km o 1.500 metri di dislivello. Un bel passo in avanti rispetto alla vecchia unità, che ha permesso di risparmiare un chilo e raddoppiare l’autonomia.
Per navigare fra i tre livelli di assistenza, oltre alla funzione boost, si utilizzano due tasti di accensione/spegnimento posizionati sul manubrio (sulla nostra bici, all’interno della piega, appena sotto i braccialetto dei comandi, ma con libertà di piazzarli dove meglio si crede). Il display sul top tube dispone di LED colorati che indicano il livello di carica e la modalità di assistenza selezionata. Inoltre, integra una presa USB che dà la possibilità di alimentare un dispositivo elettronico fissato al manubrio.
Chiudiamo con la connettività: l’App Fazua permette di controllare e personalizzare i parametri dell’assistenza, di visualizzare i dati e le statistiche delle attività, compresi tutti i valori della potenza di rider e sistema.

Scheda Motore Fazua 60

  • Tipologia: motore integrato nel telaio
  • Potenza massima: 450 W
  • Peso: 1,96 kg
  • Coppia: 69 Nm
  • Assistenza: 3 livelli (Breeze, River Rocket) + spento
  • Batteria: Energy 430
  • Capacità: 430 Wh
  • Autonomia dichiarata: fino a 1500 m D+
  • Peso: 2,30 kg
  • Comandi: due tasti di accensione/spegnimento e controllo assistenza sul manubrio, posizionabili a piacere. Display sul top tube, indica il livello di carica e modalità di assistenza selezionata, integra una presa USB
  • Connettività: App Fazua, permette di controllare e personalizzare i parametri dell’assistenza, di visualizzare i dati e le statistiche delle attività, compresi tutti i valori della potenza di rider e sistema.

Giant Defy E+ e Look E-765, come vanno

Cominciamo dal motore. Entrambe le power unit lavorano bene, che tradotto in sensazioni significa che hanno una erogazione fluida, senza quel fastidioso on/off che si percepisce su altre unità, in fase di attacco e stacco, ossia quando si comincia o si smette di pedalare o quando si veleggia intorno ai fatidici 25 km/h. Sono entrambi motori abbastanza silenziosi, anche se, quando si tratta di eRoad, la compattezza e la scorrevolezza del fondo stradale riduce al minimo i rumori di fondo dovuti al rotolamento e quindi si percepisce di più quello del motore, che personalmente non gradisco. La spinta di entrambe le unità è molto simile e, soprattutto per Giant, l’erogazione della potenza è estremamente proporzionata a quella esterna (dei nostri muscoli, per intenderci), in modo da ottimizzare il consumo della batteria e da offrire una sensazione il più possibile neutrale.
A ogni modo, come già fatto notare, i parametri dell’assistenza dei due motori possono essere personalizzati per ciascuna delle modalità previste dal sistema, smanettando con le relative App.
A proposito di assistenza, i cinque livelli di Giant sono fin eccessivi poiché le differenze fra l’uno e l’altro sono minime e più di una volta ho deciso di saltare da 1 (Eco) a 3 (Active). Mi sono trovato un po’ scomodo con la posizione dei pulsanti di controllo della Look, che in presa bassa (situazione in cui difficilmente si cambia modalità) sono proprio a contatto con i pollici. Però, come detto, possono essere posizionati dove meglio si crede. Sempre per quanto riguarda la E-765, il blocchetto del comando sul top tube è tenuto in sede da un magnete, per permettere di sollevarlo per accedere alla presa USB e, in caso di fondo sconnesso, è soggetto a qualche vibrazione (credo che un magnete più potente risolverebbe il problema).

Il motore non è più un limite

E quando si vuole pedalare senza motore? Nessun problema. Entrambi i sistemi sono assolutamente svincolati e non hanno alcun effetto di trascinamento, quindi la pedalata è naturale e si riesce a fare velocità senza problemi.
Veniamo alle caratteristiche di guida. Qui entrano in gioco la posizione del motore e le geometrie. La distribuzione dei pesi sulla Look è, ovviamente, più centrale e si traduce in un comportamento più simile a quello di una bici tradizionale. Per quanto riguarda invece la Giant, la ruota posteriore è gravata dai 1.700 grammi del motore, che ne accrescono l’inerzia. Una situazione che ha due effetti: su un lato della medaglia c’è una piacevole capacità di mantenere la velocità, che si apprezza molto a motore spento, mentre sull’altro lato c’è minore reattività nei rilanci e sveltezza nel chiudere le curve in discesa.
Per quanto riguarda, invece, le quote del telaio, quelle della Look, che ha carro più lungo e sterzo più aperto, si traducono in un’indole più rilassata, mentre le misure della Giant la rendono più “vitale”.

Per chi sono le eRoad moderne

Come dicevamo all’inizio, le eRoad moderne funzionano molto bene e possono rendere meno traumatico e più naturale il cambio di prospettiva. Con bici come queste, ci si può concedere il lusso di una giornata trascorsa sui passi di montagna, godendosi la salita senza la bava alla bocca e la vista annebbiata. Ma si può anche decidere di aggregarsi agli amici per l’uscita sul piattone, senza il timore di perdere la ruota. Tutto ciò, facendo anche una bella figura quando le si appoggia al muro, davanti al bar.

Scheda tecnica – Look E-765 Optimum

Telaio: fibra di carbonio HM, foderi 3D Wave
Forcella: fibra di carbonio HM
Gruppo: SRAM Rival AXS, guarnitura 1×44, cassetta 10-44
Cockpit: Look, lega leggera
Ruote: Look E-R50D carbon, profilo 50 mm
Gomme: Hutchinson Sector, 700×32 mm
Peso (rilevato): 13,120 kg
Prezzo: 8.490 euro

GEOMETRIA (taglia M)

Stack: 592,1 mm
Reach: 375 mm
Foderi: 430 mm
Front center: 613 mm
Angolo sella: 74°
Angolo sterzo: 70,8°
BB drop: 73,5 mm
Taglie: XS, S, M, L, XL

Abbigliamento
Casco: HJC Furion 3
Maglia: PH Apparel
Gilet: PH Apparel
Pantaloncini: PH Apparel
Occhiali: KOO Demos
Scarpe: Sidi Sixty

Scheda tecnica – Giant Defy Advanced E+ Elite 1

Telaio: fibra di carbonio, Advanced
Forcella: fibra di carbonio, Advanced SL
Gruppo: SRAM Force AXS, guarnitura 33/46, cassetta 10-33 12V
Cockpit: Giant Contact SLR Carbon, attacco Aerolight 110 mm, manubrio D-Fuse 420 mm,
Ruote: Giant SLR 1 E+ 36 Carbon, profilo 36 mm, hookless
Gomme: Cadex Classic, 700×32 mm
Peso (rilevato): 13,150 kg
Prezzo: 8.499 euro

GEOMETRIA (taglia M/L)

Stack: 576,1 mm
Reach: 383,6 mm
Foderi: 420 mm
Interasse: 1.007 mm
Angolo sella: 73°
Angolo sterzo: 72,5°
BB drop: 75 mm
Taglie: S, M, M/L, L, XL

Abbigliamento
Casco: Kask Valegro
Maglia: PH Apparel
Gilet: PH Apparel
Pantaloncini: PH Apparel
Scarpe: S-Works

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.