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Addio Dick Dale, Re della Surf Music

di - 18/03/2019

di Francesco De Luca
L’ultima volta che ho scritto di Dick Dale ero in Cina. Scrivevo spesso di storia del surf o intervistavo leggende come Kemp Aaberg o Bruce Brown per condividere la passione che provavo e provo nei confronti di questi grandi Spiriti del Mare. Questi totem del Novecento Americano made in West Coast.

Tutti i surfisti conoscono e hanno contribuito a rendere ancora famosa “Misirlou”. Quel mi basso e quel mi cantino hanno fatto la storia della musica surf. Poi, la consacrazione planetaria è avvenuta nel 1994 grazie al film di Quentin Tarantino “Pulp Fiction”. Ma la storia di Misirlou inizia molto prima e così quella del suo autore…
La musica surf è stata senza dubbio il primo sottogenere musicale nella storia che ha preso origine da uno sport. Sempre che il surf possa intendersi solo così.

 


Tutto quello che pochissimi pionieri hanno avviato nei lontani anni Cinquanta e Sessanta (pensiamo a John Severson con il suo The Surfer Magazine, a Tom Blake e al cinematograficamente noto Bruce Brown) ha rivoluzionato la società americana prima, invadendo poi il resto del mondo.
E quando si parla di musica surf pensiamo subito al genio mancino di Dick Dale (1937-2019), “The King of the Surf Guitar”, il padre della musica surf. Dick Dale e i suoi Del-tones uscirono fuori in California, dalla sabbiosa Riverside.
Dick surfava già. Erano gli anni Cinquanta. Sembra non sia mai divenuto un fenomeno del surf, ma come incrociava e infuocava quelle dita sulla sua Fender Stratocaster!

Il suo stile inconfondibile influenzò chitarristi del calibro di Jimi Hendrix e Van Halen; il suo carisma sul palco, il largo sorriso, i capelli tirati indietro e il ritmo incontenibile dei suoi passi di danza, esprimevano tutto il bollore del suo sangue surf, dell’oceano, della strada e del mercoledidaleonismo che l’ha sempre accompagnato e distinto per oltre sessant’anni di musica.

Nel 1961, Dale e la sua band entrarono nella colonna sonora del film “Beach Party” divenendo subito paladini dei surfisti di tutte le decadi a venire. Tutti a seguire le orme del gigante del Surf Rock!
Sì, perché come afferma John Blair in The illustrated discography of Surf Music “la Surf Music è uno stato mentale, un tentativo di esprimere le sensazioni che si provano quando si cavalcano le onde”.
E nessuno era riuscito meglio di Dick Dale a esprimere questo flow. D’altronde non si inventa un genere musicale quando si va a cavallo o in bicicletta. La surf music è frutto di uno stato mentale liquido! “Be water my friend”.

Dick ebbe in breve tempo un grandissimo successo, successo amplificato ancor di più da quei suoi amplificatori messi a palla sulla sabbia e da quel reverbero che riecheggiava di spot in spot e che corre ancora oggi dalle spiagge della California solcando tutti i mari oltre tutte le tempeste.
Seguirono gruppi come The Surfaris, The Ventures, The Chantays, The Sandals (colonna sonora di una certo “The Endless Summer”), The Trashman e tanti tanti tanti altri gruppi. Che a nominarli così sembrano gruppetti, ma non è proprio esatto.
The Beach Boys e Dick si contesero addirittura il primato dell’invenzione della “beach music”, ma molti critici sembrano concordare che Dick sia stato il primo a inventare questo nuovo modo di suonare il mare.

Proprio oggi Brian Wilson, frontman dei Beach Boys, twitta “mi dispiace di apprendere della morte di Dick Dale. Il suo modo di suonare la chitarra ebbe una grande influenza su tutti noi, e per questo inserimmo la cover di “Misirlou” nel nostro disco del 1963 Surfin’ USA.”
Dick senza dubbio spinse i limiti della tecnica e del sound oltre le possibilità del tempo, sviluppando anche effetti per quelle melodie che sentiva scaturire dalla forza del mare.
Ricordiamo alcuni dei suoi successi “Misirlou”, “Let’s go trippin’”, “King of the Surf Guitar”, “Surf Beat”, “Mr. Peppermint Man”, “Shake ‘n’ Stomp”.

Dale era un salutista e un artista marziale e già nel 1972 aveva scelto il vegetarianesimo. Non usava droghe né alcol. Nel 2008 iniziò la sua battaglia personale con un cancro che ce l’ha portato via, come annuncia il suo amico e bassista Sam Bolle.
Dick ci lascia all’età di 81 anni. Con lui, dopo la morte di Bruce Brown e di John Severson, si chiude un mondo. Finisce un’era. Ma la sua musica continuerà a riecheggiare in ogni onda e nel cuore di ogni surfista e di ogni orizzonte infinito su quell’oceano che lui tanto amava. Addio Dick, King of the Surf Guitar!

Articolo a cura di Francesco De Luca, autore del libro Karma Hostel in distribuzione nelle librerie italiane. CLICCA QUI per saperne di più.

Sotto: alcuni scatti e altri video su Dick Dale