Ogni volta che presentiamo (e che ci viene presentata) una nuova bicicletta, uno dei punti cardine del progetto è l‘aerodinamica e l’efficienza della bicicletta in termini di penetrazione dello spazio. I dati e le analisi, i modelli di studio e di sviluppo dell’aerodinamica, servono alla bicicletta? Il drag, influisce sulla nostra prestazione e su quella del mezzo meccanico? Ecco alcune considerazioni.
L’aerodinamica nel ciclismo
Oggi come oggi non è più sufficiente presentare una nuova bicicletta, una bella coppia di ruote ad alto profilo (e pure leggere), perché il biglietto da visita è “l’efficienza aerodinamica dello strumento (la bicicletta nella sua totalità)”. L’aerodinamica è lo studio del movimento dei fluidi (e l’aria è considerato un fluido) all’interno dei quali si muove un corpo, è fondamentale considerare le variabili delle diverse categorie nelle quali l’aerodinamica viene applicata. Sintetizzando: la bicicletta (intesa come categoria) non dovrà e non potrà essere valutata ed analizzata al pari di un automobile. Perché? Perché il ciclista è un corpo che cambia continuamente forma e si adatta in modo costante alle situazioni che deve fronteggiare ed è la variabile più importante in sede di analisi.
E’ parte del progresso
Sappiamo tutti che il progresso non può essere arrestato e spesso subiamo i suoi effetti anche quando non lo vogliamo. La ricerca aerodinamica è ovunque e rimanendo nell’ambito della bici, è diventata parte integrante anche dello sviluppo delle piattaforme più leggere e votate alla salita. Il ciclismo (e tutte le discipline che ne fanno parte) è uno sport che è da sempre predisposto ad innovare ed a sperimentare. La bicicletta, “che usa l’aerodinamica per sancire la sua efficienza”, non fa altro che confermare, ancora una volta questa sua vocazione.
La bicicletta è il punto di partenza
Il compito principale dello studio e della ricerca è quello di approfondire e di trovare la soluzione. Nel binomio atleta/bicicletta, il mezzo meccanico nella sua totalità non è una variabile (anche se può essere creata con la variazione dei componenti, le ruote ad esempio), “non è il problema”, ma è il punto fermo dal quale partire e sviluppare. L’aerodinamica è una via piuttosto costosa, ma affidabile e che permette di avere una buona base sulla quale lavorare. Quantificare l’efficienza e/o l’inefficienza del corpo umano è possibile, ma per un’azienda è necessario focalizzarsi prima di tutto sull’efficienza dello strumento meccanico. La bicicletta può essere plasmata a piacere e in base alle necessità.
In conclusione
Sfruttiamo e usiamo l’aerodinamica, sempre
L’aerodinamica è uno studio che evolve costantemente (proprio come la bici!). Quello che è il top oggi, in termini di modelli matematici, di materiali e di strumenti per le analisi, con tutta probabilità sarà obsoleto tra un decennio (forse, anche prima). Al di là degli aspetti commerciali, questo fattore ci spiega, almeno in parte, questa continua ricerca in termini di “penetrazione dello spazio ottimale”. Anche i materiali con i quali viene costruita una bicicletta influiscono sull’efficienza del mezzo e nello sviluppo di quest’ultimo.
Il Drag, facciamo di tutto per migliorare la bicicletta e noi stessi
Lasciando perdere le varie formule. Il drag è il coefficiente usato per misurare la resistenza di un corpo in movimento che impatta contro un fluido. E’ utilizzato per valutare l’efficienza dei cerchi delle ruote e viene utilizzato per valutare la resistenza di forma (ad esempio il volume e il design di una tubazione). Il risultato cambia, tra l’avantreno ed il retrotreno della bicicletta (per esempio). Una bicicletta aero concept moderna, adotta un blend di forme delle tubazioni (rotonde, con il profilo posteriore tronco e con la forma a goccia etc.), perché il coefficiente drag deve essere ottimale dal fronte al retro e collimare con la funzionalità del progetto (rigidità, peso etc.).
Per le ruote la valutazione tiene conto di una sola forma e quest’ultima deve mostrare l’efficienza migliore. Rispetto al passato, i cerchi attuali (medio ed alto profilo) hanno un design che prende il nome di U Shape (le ruote della generazione più anziana avevano un cerchio molto più simile ad una V).
a cura della redazione tecnica, immagini courtesy DT Swiss e Matteo Malaspina, Shimano, grafici Specialized e Progress