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Aggiornamento cartellone Banzai: lettera aperta degli autori

di - 05/05/2016

“Caro Lettore se ti stai accingendo a trascorrere qualche istante riflettendo su queste parole scritte su pagina bianca immagino che tu sia come me un amante del Surf e della natura; mi chiamo Banzai Keeper, per convenzione ti parlo in PRIMA persona così potrai considerarmi come un amico che vuole raccontarti un po’ il suo punto di vista davanti ad una birra, ma in realtà sono un collettivo di circa 60 persone che come te, amano e vivono il mare a 360 gradi e ogni benedetto giorno dell’anno.

Banzai beach con una linup vuota come non mai nelle ultime settimane – Foto: Roberto Albigi

Come me caro lettore avrai notato che negli ultimi anni la nostra amata disciplina del surf attraverso i media, la moda ecc, ha avuto un incremento numerico impressionante, ed in tutta Italia gli spot vengono esponenzialmente affollati anno dopo anno, per me è bello vedere tanti ragazzi che condividono la mia stessa passione, e mi rallegro quando le nuove leve diventano eccellenti esecutori di questa disciplina.
Ciò che mi rattrista, e mi spaventa è la mancanza di rispetto ed attenzione da parte di molte altre persone, per attenzione mi riferisco non solo alla sicurezza in mare durante la pratica del surf, ma al contempo all’attenzione verso il prossimo, un rispetto verso chi come me in uno spot ci è cresciuto, verso chi come me si è battuto dal punto di vista ambientale per far sopravvivere uno spot e l’ecosistema ad esso correlato.
Per questo caro lettore dopo mesi e anni di chiacchiere ho deciso di tirarmi su le maniche e darmi un po’ da fare e sprecare un po’ del mio tempo (tempo che avrei potuto spendere con la mia famiglia, con i miei amici o facendo altre cose che amo oltre il surf) per cercare di migliorare la scena surfistica e il luogo che vivo quotidianamente.
Mi sono impegnato a mantenere pulita la spiaggia che frequento, e poi un giorno ho deciso di spendere qualche soldo e realizzare un cartello in cui ho stilato tutte le regole surfistiche di base per ricordare a tutti i frequentatori della spiaggia che tali regole sono importanti e vanno rispettate, e magari rileggerle non fa male a nessuno.

Sono una persona passionale ed amo quello che faccio e nella stesura originale del cartello mi sono lasciato prendere un po’ la mano, ed il mio punto di vista è stato travisato da molti, e sono stato tacciato di “feroce localismo” o “campanilismo”, sono stato apprezzato da molti, e denigrato da tanti; alcuni di loro surfers neofiti o della domenica che non conoscono le dinamiche di un certo luogo ed i pericoli che si corrono in mare quando certe regole vengono infrante.
Sono come te che mi stai leggendo infiammato dalla mia passione per il surf, ma sono anche una persona estremamente autocritica così ho pensato che è importante ascoltare anche le opinioni degli altri, così ho sacrificato altro tempo per correggere il cartello ed essere compreso da tutti, per cercare il dialogo e non lo scontro.

Credo fermamente nelle regole scritte su quel cartello, ma non perché mi interessa surfare un’onda in più, o rivendicare i miei diritti di anzianità sul picco, ma perché ogni giorno che esco in mare voglio tornare a casa e godermi una bella cena con la mia famiglia e non rischiare di passare una notte in fila al pronto soccorso per farmi ricucire la fronte perché qualcuno ha lasciato andare la tavola davanti a me mentre faceva la duck dive.
Sono certo caro lettore che capirai quanto sia difficile ormai convivere serenamente in quello che è diventato lo spot più affollato d’Italia, in cui molti si arrogano il diritto di esserci semplicemente per dire “Io ho Surfato a Banzai”; ci sono moltissimi spot limitrofi molto più adatti a surfisti meno esperti, sia per le caratteristiche dell’onda che per il minore affollamento.
Purtroppo oggi tutti vogliono mordere una fetta della torta senza rendersi conto che la abbiamo già finita da molto tempo ed è rimasta soltanto la ciliegina.
Senza false ipocrisie mi sento onesto nel dire che lo spot di Banzai non è adatto ai principianti e ai SUP, e non sono assolutamente i benvenuti, ma non perché io abbia qualcosa contro di loro, ho moltissimi amici principianti con cui mi piace bere una birra una volta uscito dall’acqua, ma come ti dicevo precedentemente, io amo il mare, le sue regole e mi amo, e non posso permettermi di sacrificare la mia salute e la mia sicurezza perché un principiante ha deciso con scarsa autocritica che quello spot era adatto al suo livello.

Non ho mai visto in nessuno spot del mondo principianti surfare in condizioni di affollamento così elevate, e mi riferisco a spot veri dove surfano surfisti veri, non spiaggioni francesi o spagnoli dove vengono buttati contemporaneamente 500 beginners in acqua dalle surf school.
Qualche neofita starà sicuramente leggendo queste mie parole indignato e digrignando i denti, ma ti chiedo scusa caro amico e di comprendere il mio punto di vista, cosa c’è di più importante della nostra vita, della nostra salute?
Spero capirai che il surf è potenzialmente uno sport mortale, surfare un Banzai affollato senza la completa padronanza della tavola sarebbe come guidare una Cadillac senza patente in via del Corso di sabato pomeriggio.
Riguardo questo vorrei ricordare che a Banzai non si è mai e poi mai fatto localismo, ognuno è stato libero di entrare senza critiche o divieti, ci sono state delle discussioni ogni qual volta l’individuo interessato trasgrediva alle regole basilari del comportamento mettendo a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza.
Mi sento inoltre onesto nel ricordare senza false ipocrisie che nel surf ci vuole molto impegno, umiltà e rispetto; il concetto di rispetto con tutte le sue connotazioni ha perso il suo ruolo fondamentale in tutti gli ambiti nel mondo contemporaneo, surf compreso.
Il rispetto si guadagna passo dopo passo in uno spot, e con esso il diritto alle precedenze, è necessario avere umiltà per affacciarsi verso una comunità e capire le proprie dinamiche sociali e le proprie regole.
Nascondersi dietro alla frase “il mare è di tutti e io faccio come mi pare” è un grave errore di arroganza e soprattutto di ignoranza verso un contesto culturale e sociale che esiste da prima di questo cartello e che a questo cartello sopravvivrà.
Caro lettore sono tantissime le cose che vorrei dirti, vorrei raccontarti di quanto era bello Banzai quando ci accordavamo fra amici per surfare insieme, e divertirci senza schiamazzi, pericoli ed imprecazioni.
Ma ora è tempo che io concluda, ricordandoti che nonostante le critiche e le incomprensioni io ancora credo nel surf, e credo che il mio spot possa essere migliore, mi piacerebbe che un giorno ci fossero delle docce anche di inverno o un bagno chimico adiacente allo spot, vorrei che nessuno rubasse i ciottoli per metterli in giardino o sul balcone.
E voglio soprattutto ricordarti che in tutte queste idee, progetti e delusioni, IO non ho mai avuto e mai vorrò trarre nessuna forma di profitto, la mia è passione viene ripagata ogni qual volta il libeccio o lo scirocco fischiano forte alle persiane della mia camera da letto la sera e mi ricordano che il giorno seguente mi sentirò nuovamente a casa…… IN MARE. Tuo affezionatissimo BANZAI KEEPERS.”

Questa è la nostra mail qualora tu voglia darci una tua opinione o collaborare attivamente ai progetti dei BANZAI KEEPERS: banzaikeepers@gmail.com

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf