La seconda parte dell’approfondimento dedicato all’altezza del manubrio, un ottimo punto di partenza per il corretto posizionamento sulla bici
Nessuno si sognerebbe di pedalare una bici con un’altezza sella approssimativa, eppure molti biker non cambiano mai quella del cockpit.
Non c’è una misura giusta che va bene per tutti, ma è possibile cucire la mountain bike su di sé scegliendo la giusta combinazione di attacco e piega, partendo da una base di partenza comune: il dimensionamento della taglia e le geometrie della bici.
Continuate a leggere per scoprire quali sono i problemi comuni e come risolverli per ottenere la massima qualità dal riding (qui la prima parte).
Stack e Reach
Nella prima puntata abbiamo parlato di quote molto note, Reach e Stack, e delle loro versioni “effettive”. Queste sono relative al posizionamento dell’appoggio anteriore, addizionando spessori sotto l’attacco manubrio, stem, e piega.
Un altro fattore che potrebbe influenzare l’altezza ideale dello Stack è il Reach. La distanza misurata direttamente dal BB alle manopole (nello spazio 2D) è l’ipotenusa di un triangolo rettangolo composto da Reach e Stack effettivi. Questa distanza è nota come Spread e determina la sensazione di spazio della bicicletta.
Si potrebbe immaginare che con l’aumento del Reach si potrebbe voler diminuire lo Stack per mantenere la stessa percezione di libertà di movimento sulla bici. La realtà è però diversa. Un determinato Stack effettivo su una bici con Reach lungo può far sentire la posizione troppo allungata, rendendo più difficile portare il peso all’indietro, fare un manual, o semplicemente guardare avanti lungo il sentiero.
La stessa altezza dello Stack su una bici con Reach corto può invece dare la sensazione di essere troppo eretti, come su una bici da passeggio. In genere all’aumentare del Reach si tende a desiderare un manubrio più alto. Si arriva così a preservare il rapporto esistente tra Stack e Reach effettivi, anche se non è così semplice. Infatti, negli ultimi anni le bici si sono allungate mentre l’avantreno non si è alzato così tanto.
Passando dalla teoria alla pratica, e attrezzandosi di righello e compasso, per ogni distanziale da 10 mm utilizzato al di sotto dell’attacco manubrio, si guadagnano circa 9 mm di Stack effettivo e si perdono circa 3 mm di Reach effettivo, a causa dell’inclinazione dell’angolo sterzo. Paragonando due bici con lo stesso Reach e con Stack differente, quella con una misura inferiore per il secondo ne avrà una superiore per il primo una volta che saranno stati aggiunti i distanziali per portare i manubri alla stessa altezza. In sostanza, le bici con Stack ribassato si percepiscono più corte di quanto la sola misura del Reach possa suggerire.
La taglia del telaio
Nessuno sopporterebbe un’altezza sbagliata della sella, quindi l’inserimento del reggisella nel telaio è estremamente regolabile per adattarsi a un’ampia gamma di lunghezze delle gambe. Ma nel migliore dei casi, di solito ci sono solo un paio di centimetri di personalizzazione dell’altezza della piega tramite distanziali.
Mentre la lunghezza del tubo sella varia di molto tra le misure del telaio, per cui l’altezza disponibile della sella varia in base al biker, quella dello Stack spesso cambia molto poco tra le misure del telaio. Il tubo di sterzo può essere accorciato solo fino a un certo punto prima di diventare fragile, e i ciclisti di bassa statura vogliono in ogni caso ruote da 29″ e un sacco di corsa della forcella.
Non sono sicuro del motivo per cui le bici XL o XXL non abbiano tubi di sterzo proporzionalmente più lunghi, anche se sospetto che abbia molto a che fare con l’estetica e/o con il fatto di esibire una quota di Reach più lunga, almeno sulla carta. Ma per qualche ragione oscura, la lunghezza del tubo sterzo, e quindi l’altezza dello Stack, cambia pochissimo tra la taglia più grande e quella più piccola.
Per esempio, la nuova Canyon Strive CFR ha una gamma di quattro taglie che va da S a XL. Il marchio tedesco raccomanda la piccola per biker più bassi di 177 cm, quella grande per altezze superiori a 189 cm. In questo range di altezze, il Reach va da 450 a 525 mm – una differenza di circa il 17% – ma lo stack va da 629 a 660 mm – una differenza di appena il 5%. Un altro modo di vedere le cose è calcolare il rapporto tra Stack e Reach, che da 1,40 per la misura S passa a 1,26 per quella XL. Sicuramente c’è qualcosa che non va, ma non è colpa di Canyon, perché questo è del tutto normale.
Come spiegato prima, per l’ergonomia contano le quote effettive di Reach e Stack, ma di solito le bici sono equipaggiate con lo stesso rise del manubrio, la stessa lunghezza dello stem, e lo stesso numero di distanziali per tutta la gamma delle taglie. Le eccezioni non sono molte, ed è un vero peccato per l’utilizzatore finale. I biker di bassa statura si ritrovano con un manubrio troppo alto, quelli alti invece lo hanno troppo basso.
La modifica del rise della piega può compensare in molti casi (con i miei 183 cm di altezza ho montato un manubrio con rise di 25 mm sulla maggior parte delle biciclette che ho provato), ma se siete particolarmente piccoli o alti questo potrebbe non essere sufficiente, quindi potreste voler evitare le biciclette con uno Stack eccessivo sui due versanti dello spettro.
Conclusioni
Non è raro, in particolare se si ha la fortuna come il sottoscritto di provare bici a getto continuo (o quasi), scervellarsi perché ci si sente più a proprio agio a percorrere le curve ripide su una trail bike che su una MTB da enduro. È l’angolo di sterzo, l’offset della forcella, la geometria della piega, o qualcos’altro che non va sulla seconda?
Dopo un’attenta analisi – ma spesso e volentieri mancano la voglia e il tempo per farla – si scopre che la prima ha una posizione del manubrio molto più alta rispetto al movimento centrale, e che quindi basta compensare con una piega dal rise superiore sulla seconda per risolvere il problema.
Non c’è un’altezza giusta per il manubrio, ma prestare attenzione all’appoggio anteriore è un buon punto di partenza. Nessuno si sognerebbe di pedalare una bici con un’altezza sella approssimativa, eppure molti biker non cambiano mai l’altezza del cockpit.
Se i distanziali da collocare al di sotto dello stem non forniscono un range di regolazione sufficiente, allora una piega con rise superiore o inferiore potrebbe essere il miglior aggiornamento che possiate fare.
Misurare l’altezza delle manopole rispetto alla sella, alla corretta posizione di pedalata, è un buon punto di partenza, perché tiene conto dell’altezza del manubrio e della lunghezza delle gambe.
Qui trovate tutti i nostri approfondimenti sulla geometria della bicicletta