E’ stato appena presentato il nuovo Apple Watch series 3, l’orologio da polso e telefonino allo stesso tempo dalle funzionalità incredibili, tra le quali è compresa quella di poter effettuare e ricevere chiamate. Il nuovo smart watch racchiude in un dispositivo piccolissimo tante funzioni interessanti…ma quello che ci chiediamo noi è se servano davvero nel nostro contesto, quello in lineup.
Essendo il dispositivo waterproof ne consegue che gps, altimetro, contapassi e remata, battito cardiaco, playlist musicale e soprattutto telefonate…sono tutte funzionalità che si potranno sfruttare (o ci potrebbero sfruttare) in mare mentre si sta surfando.
Ha davvero senso tutto ciò?
La risposta a questa domanda potrebbe dividere il popolo surfistico italiano. Forse per aiutarvi a capire l’opinione “migliore” l’altra domanda che vorremmo porvi è la seguente: “qual è il motivo che ti spinge a fare surf?”
Se anche per te la risposta è qualcosa del genere “quando infilo la muta e imparaffino la tavola, lascio tutti i problemi della vita quotidiana sulla terraferma, in oceano o in mare mi distacco da tutto, fisicamente e mentalmente, per ritrovare una sorta di pace interiore e star veramente bene…” – allora probabilmente sai già dove tenere l’Apple Watch 3 quando andrai a surfare.
Siamo in piena “generazione notifica” – il mare è rimasto uno dei pochi posti in cui le persone si salvano da telefonate, facebook, instagram, e-mail e notifiche varie…quelle cose che tanto ci stressano ma allo stesso tempo, spesso, ci attirano…perchè come ben sappiamo viviamo anche l’era della “condivisione” (basti solo pensare al successo di GoPro…).
Probabilmente il video qui sopra, in cui Apple utilizza proprio il surf da onda come veicolo per promuovere il suo nuovo smart watch, farà discutere molto e dividerà l’opinione pubblica del surf.
Apple lo chiama “freedom of cellular” – libertà dal cellulare – piuttosto discutibile come affermazione…per chi fa surf davvero.