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Big Oil don’t Surf, nuova battaglia con Patagonia

di - 04/03/2019

“We are all David, when it comes to this Goliath. The fight against Equinor to save the Great Australian Bight needs your voice now” (by Joshua Burguete-Kirkman).
“Siamo tutti Davide, quando ci troviamo davanti a questo Golia. La lotta contro Equinor per salvare la Grande Baia Australiana ha bisogno della tua voce, adesso” (di Joshua Burguete-Kirkman).

La compagnia norvegese Equinor ha ufficialmente presentato il progetto per l’estrazione di petrolio nelle acque profonde nella Grande Baia Australiana.
Una minaccia imminente si è infatti manifestata di recente sulle coste dell’Australia meridionale: arriva da un luogo freddo, altrettanto bello e spietato, che è la Norvegia. Qui è stanziata Equinor (precedentemente nota come Statoil), una delle più grandi compagnie petrolifere offshore del mondo. Opera in 30 paesi in tutto il mondo e dà lavoro a 20.000 persone. Equinor si propone oggi di esplorare le acque e i fondali della Grande Baia Australiana per estrarre petrolio e questo rappresenta una minaccia reale per tutto ciò che i residenti e i visitatori di quei luoghi ritengono caro.

Nel 2017 Equinor è diventata operatrice e proprietaria al 100% di permessi esplorativi che coprono circa 12.000 chilometri quadrati nel Grande Oceano Australe. Questa è anche l’acqua che bagna la Grande Baia Australiana. Se a Equinor venisse dato il permesso di procedere (processo che sta quasi per concludersi) inizierebbero i danni all’ecosistema locale e aumenterebbero i rischi di future fuoriuscite di petrolio.

Questa preoccupazione e questa paura non hanno portato all’apatia o alla rassegnazione, poiché la popolazione dell’Australia meridionale – e speriamo, con il vostro aiuto, che questo movimento diventi globale – sta unendo le forze per combattere. A livello locale, le persone si aggregano per cercare di impedire che questa follia si materializzi.

Dave (Rasta) Rastovich, ambassador per il surf Patagonia, si trova in Australia accanto a queste persone, per  dare vita a un movimento con l’obiettivo di contrastare l’esplorazione e l’estrazione del petrolio nel Great Australian Bight da parte della società norvegese. La popolazione locale, le industrie e diverse personalità politiche hanno deciso di comunicare ad Equinor che vogliono godersi il loro splendido oceano e proteggerlo dal rischio di un inquinamento devastante.

Questo movimento, che ha avuto origine come protesta locale, si sta rapidamente diffondendo tra le diverse comunità, i paesi e le culture: c’è qualcosa che ognuno di noi può fare a riguardo: per un periodo di soli 30 giorni, dal 19 febbraio al 20 marzo 2019, è possibile lasciare un commento pubblico in merito al “progetto di piano ambientale” (EP) di Equinor. Tutti noi possiamo fare pressione sulla società inviando i nostri commenti a questo link.
È un momento cruciale per prendere una posizione. La Baia è uno degli ultimi grandi tratti di deserto marino al mondo, uno degli ambienti oceanici più incontaminati rimasti sulla Terra e deve rimanere selvaggio e incontaminato.

“La Grande Baia Australiana è un paradiso per balene, pesci, uccelli, mammiferi marini, vita vegetale e per tutti gli ecosistemi invertebrati” afferma Belinda Baggs, esperta surfista, attivista e ambassador Patagonia, anch’essa apparsa, insieme a Rastovich, nel film Never Town, documentario prodotto dall’azienda californiana che tratta le problematiche di quella stessa area.

“Equinor vuole stanziarsi lungo le nostre coste australiane e migliaia di specie marine sono in grande pericolo per via di rischiose trivellazioni petrolifere in acque profonde”, continua Belinda, “Tutti noi, come surfisti, siamo legati al mare e dipendiamo fortemente dalla salute degli oceani, sia a livello locale che globale, e siamo influenzati da qualsiasi cambiamento nel nostro ambiente, a tutti i livelli”.

Questa è la vostra occasione per opporvi al progetto di trivellazione portato avanti da Equinor e per far sentire la vostre voce: avete tempo fino al 20 marzo per lasciare i vostri commenti sul sito di Equinor.

Maggiori informazioni sul sito Patagonia.

 

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf