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Blackmagic Surfboards: intervista a Gabriele Brambilla

di - 21/05/2020

Nel 2012 ha dato vita al brand insieme al suo amico Antonio Aguirre, socio nonchè shaper, è proprietario dello storico surf shop milanese e da ormai qualche anno dedica sempre più tempo allo shaping: in questa intervista vi presentiamo Gabriele Brambilla, fondatore e frontman del progetto Blackmagic Surfboards.

Ciao Gabriele, raccontaci brevemente come è nata l’idea delle tavole Blackmagic.
Ciao Michele, praticamente ci siam trovati, Antonio aveva il suo brand e shapava da anni, faceva tavole anche per Aldo Pizzi, colui che ha creato il negozio nel 1982. Faceva già delle ottime tavole, ha incontrato Aldo qui al laboratorio di Radical Shop; dopo un po’ di anni che abbiamo visto come convivevamo ci siamo detti: “Perchè non facciamo una cosa nostra, uniamo le forze e creiamo il brand“.
Così ci siam guardati, una stretta di mano e siam partiti. Era la fine del 2012.
Abbiamo dato vita ad un progetto nuovo, avendo una visione un po’ più in là di tutto quello che era il laboratorio.

Qual’era l’idea iniziale del brand?
Era quella di creare una linea di tavole, lavorando a livello artigianale e sul custom made, e commercializzarle, ma sempre divertendoci…Però c’era anche l’idea di andare a toccare vari negozi e promuovere un marchio, con una struttura di marketing e commerciale diversa dal solito laboratorio.

Quindi era una sorta di “spin-off”, un’idea parallela nata all’interno a Radical Shop?
Diciamo che i locali sono stati suddivisi: Blackmagic nasce in uno spazio che fu creato da Aldo nell’82, quindi abbiamo diversificato i locali ma si tratta di due entità ben diverse. Il negozio è una cosa e la produzione tavole è un’altra. Tant’è vero che col passare del tempo si è dato predominio alla costruzione tavole rispetto al negozio.
Con le tavole operiamo in questa maniera, chiaramente non possiamo competere con i grossi marchi che fanno 3mila – 5mila tavole l’anno. Innanzitutto perchè siamo localizzati in un mercato italiano, che non è un mercato di grossi consumi come può essere il Portogallo, la Francia o la Spagna, a livello europeo.

Però per rimanere competitivi sulla qualità delle tavole, sullo shaping, curiamo maniacalmente il dettaglio…ovvero che non facendo numeri esorbitanti guardiamo nella produzione il singolo dettaglio, affinché la tavola possa uscire perfetta. Senza nulla togliere ad altri marchi, magari in una produzione più numerosa si possono commettere alcuni errori, sia nel sanding o magari nella laminazione.
Il nostro punto di forza oltre ad una cura maniacale dei dettagli è anche il cosiddetto custom made, che è come andare dal sarto e scegliere il prodotto su misura. Per ogni esigenza del cliente cerchiamo di rispondere al 100%.

Il vostro dunque non è un lavoro serializzato come tante fabbriche di tavole, in cui ci sono piccoli sotto-gruppi di lavoro che nella produzione vedono soltanto una parte del prodotto e difficilmente hanno una visione globale del lavoro. 
Noi siamo strutturati in una situazione in cui curiamo tutto a 360 gradi ma abbiamo anche settori specifici. Infatti il nostro focus è ampliare la produzione, dividere i processi lavorativi in determinate aree, ovvero chi shapa, chi lamina, chi carteggia…questo per arrivare a produzioni con alto numero di tavole.
Al momento ci stiamo lavorando, infatti abbiamo già una macchina a CNC per la produzione, e curiamo ogni singolo dettaglio, chiaramente senza perdere la visione a 360° che conosciamo bene.

Quali sono i ruoli che avete tu, Antonio e gli altri collaboratori, all’interno della produzione…partendo dall’idea di tavola fino ad arrivare al prodotto finito?
Be, Antonio è il guru, il master, lui è lo shaper ed io sono l’umile mestierante 🙂
Io mi occupo del sanding e dell’installazione, mentre lui si occupa del core nella costruzione di una tavola da surf. Antonio ha alle spalle un’esperienza di shaping di oltre 20 anni.

Oltre a questi aspetti pratici sei tu il frontman che si interfaccia col cliente?
Si, diciamo che “le rotture di c*°°##i me le smazzo io!” (risata collettiva). A Livello commerciale, marketing, relazioni col cliente me ne occupo più io, Antonio rimane il creatore, l’artista, e come un buon artista non deve essere disturbato nel processo lavorativo.

A sinistra Gabriele (con la mascherina), a destra Antonio

Blackmagic nasce nel 2012 come un brand che proponeva una gamma di tavole shortboard performanti, all’inizio…poi in questi anni si è evoluto e la gamma di tavole si è ampliata: cosa propone oggi Blackmagic surfboards?
Noi siamo partiti con lo shaping di tavole performanti studiate appositamente per l’onda del Mediterraneo, ciò non toglie ovviamente che questi shape non possano funzionare nel resto del Mondo. Siamo partiti con lo shortboard perchè ci divertiva di più lo short e perchè avevamo strutturato il team con un buon numero di ragazzi forti in tavoletta. Chiaramente non abbiamo tralasciato gli sviluppi su tavole retò, fish, funboard, mini malibu, longboard…diciamo che Antonio copre a 360 gradi tutte le esigenze di qualsiasi surfer.

Il team riders è nato inizialmente includendo principalmente dei ragazzi toscani e poi si è evoluto: chi c’è oggi nel team? Come sono stati scelti, qual è il loro surf e come vengono seguiti?
Noi guardiamo chiaramente i risultati del campionato Italiano, dove possiamo attingere a nuove leve o “vecchie volpi” del panorama italiano 🙂 Siamo partiti col giovane Mattia (Migliorini, ndr) quando aveva solo 13 anni e ce lo siamo cresciuto in questi anni e siamo contentissimi. Oltre a Mattia poi si è aggiunto per un periodo Giovanni Cardinali, ed è andato molto bene. In più sempre per essere un po’ innovativi abbiamo trovato un buon rapporto di sponsorizzazione con un rider cubano, che vive per metà dell’anno in Portogallo e poi viaggia soprattutto in Indonesia, partecipando inoltre a diverse tappe QS. Lui si chiama Arnan Perez e la sua collaborazione è importante anche per avere nuovi feedback verso onde diverse dal Mediterraneo e stili di surf differenti.
Ultimamente stiamo anche sponsorizzando un ragazzo che usa longboard e si chiama Davide Spluga.

Mattia Migliorini, rider di punta del team Blackmagic a Uluwatu (Bali). Ph: @liquidbarrel

Come nasce una factory di tavole da surf a Milano? E soprattutto come fa a resistere nel mercato dopo quasi 10 anni?
Eeeh….questo è un nostro segreto! 🙂 Ricordiamoci sempre che Antonio “The master” viveva sull’oceano, la produzione secondo me non è importante che sia situata sul mare, è il concetto delle tavole studiate per bene e con una buona consapevolezza l’importante.
Chiaramente anche a livello di divertimento ci piacerebbe essere a 50 m dal mare, ma per questo stay tuned! Non è escluso che arrivi qualche novità tra non molto, la factory potrebbe spostarsi vicino al mare…
I paradigmi del lavoro sono cambiati oggi, quindi se qualcuno riesce a seguire più situazioni non è più il posto fisso, al giorno d’oggi il posto fisso fatica a resistere e noi surfisti siamo dei nomadi…

E’ grazie soprattutto al web che si riesce a lavorare a distanza, seguendo progetti anche da lontano. E proprio parlando di web, tra quanto vedremo il nuovo sito al completo?
A brevissimo, siamo under construction e abbiamo quasi terminato la messa online del sito web di Blackmagic, ci saranno importanti e simpatiche novità.

Come fa un negozio a Milano ad essere così forte da tanti anni, restando il punto di ritrovo di moltissime persone?
La risposta è semplice: shapiamo delle tavole fatte super bene, anche se non siamo a 50 metri dal mare.

SSFF, evento cinematografico surf e skate divenuto di massimo rilievo a Milano e in tutta l’Italia: come mai lo scorso anno non avete partecipato?
Troppo impegnati… anzi un invito lo avevamo… 🙂 vorrei salutare tutti gli shaper d’Italia e tutti i laboratori, sperando in un’amicizia e collaborazione più proficua, come succede all’estero.

Negli ultimi anni, complici i social network e in particolare instagram, abbiamo visto nascere sempre di più brand di surf con tanti shaper italiani… dal nuovo brand che si pone importanti obiettivi commerciali di lungo termine allo shaper di garage, che fa tavole sotto casa e le vende agli amici. Tu come lo vedi questo mercato effervescente, è positiva l’esistenza di questa lineup affollata?
La lineup la vedo molto positiva, più c’è movimento e più significa che il mercato è in crescita, più esiste una competitività. Siamo molto contenti che il livello si alzi e che la competitività venga accresciuta da questo fermento di nuove leve. La vedo come un ottimo stimolo per migliorarsi sempre di più. Se c’è stagnazione non c’è evoluzione…

Permette dunque di far emergere i migliori…
Certamente, creazione ed evoluzione, son queste le parole chiave

Grazie mille per l’intervista! Ricorda a tutti i lettori come seguirvi.
Il nuovo sito, quasi pronto, è raggiungibile al: www.blackmagicsurfboard.com

Mentre le pagine social sono:
Fb: facebook.com/blackmagicsurf/
Ig: @blackmagicsurfboards

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf