Da un lato Pauline Ferrand Prevot, sei volte iridata e icona della MTB moderna. Dall’altro lato No Curves, artista italiano e con tutta probabilità il maggior esponente della “tape art”, con i suoi angoli e linee marcate. Nel mezzo la BMC Fourstroke special edition, customizzata e ideata per la campionessa del Mondo XCO in carica.
Una BMC Fourstroke con il logo della pantera
Il viso della pantera è il logo e il simbolo dell’atleta transalpina, tratto caratteristico della tubazione dello sterzo della Fourstroke. La livrea della bicicletta in edizione speciale, non in vendita, si ispira al concept utilizzato dall’artista italiano No Curves. L’avantreno è scuro, marcato e aggressivo, con la colorazione che viene interrotta dall’iride, con le linee gialle che scorrono lungo il profilato obliquo, fino alla sezione centrale. Il carro posteriore è sfumato e si ammorbidisce con il colore bianco, dove spicca la scritta rossa Pauline. Anche la componentistica è dedicata, come ad esempio la sella Prologo.
Il profilo tecnico della bici
Dal punto di vista tecnico, la bicicletta riprende le caratteristiche della full in dotazione al Team Absolute Absalon, ovvero una full carbon con travel da 100 millimetri, che integra il reggisella telescopico. Qui di seguito una pubblicazione fatta in occasione della presentazione ufficiale.
“La tecnologia – per quanto perfetta – ha ancora bisogno della creatività e dell’intuizione degli esseri umani”
No Curves
Le parole di Pauline
“C’è sempre una parte di me che è riservata, e non ho idea di come No Curves mi abbia riassunto così bene. Ha questa capacità pazzesca di guardarmi sotto un aspetto più ampio – dalla mia vita sportiva fino ad arrivare a me come donna. È stato affascinante avere la sua visione. Ha fatto un lavoro incredibile per guardare davvero cosa c’è nel mio cuore e cosa che mi sta a cuore. Guidare una BMC Foustroke a cui hai dato il tuo contribuito è un enorme privilegio. Aumenta davvero la mia fiducia perché è anche una parte di me e mostra un lato che le persone non hanno mai visto prima. Spesso gli atleti sono visti solo dall’esterno, ma noi non siamo solo performance. Non so da dove sia venuto questo mio lato creativo durante il processo. Non credo di essere una persona molto creativa. Ma mi ci sono lanciata e ho scoperto che forse ho più vena artistica di quanto credessi.”
A cura della redazione tecnica, immagini BMC